Bufo risponde al comitato 167: «Non sono un professionista della politica»
La nota del referente di Barletta Popolare
domenica 24 agosto 2025
18.07
«Leggo con un certo grado di stupore ed amarezza la reazione stizzita al mio intervento su Barlettaviva da parte del sig. Giuseppe Dibari. Nel contempo ribadendo il sostegno gia' espresso alla lodevole iniziativa di stampo civico devo mio malgrado puntualizzare alcuni concetti poco chiari». Così il referente di Barletta Popolare, Giuseppe Bufo.
«Innanzitutto il sottoscritto, senza patenti o autoproclamazioni di "persona credibile" o di "vero civismo" e' stato eletto prima consigliere e presidente di circoscrizione il 1990, poi assessore e consigliere comunale del partito socialista Sdi di Boselli. Nel 2018 rieletto in una lista civica di un progetto ed un programma dichiaratamente socialisti, appena uscito dall'esperienza asfittica e priva di agibilita' politica nel PD, dove il direttivo mi aveva conferito il mandato a costruire sulla mia persona una coalizione.
Nelle ultime amministrative, sempre nel centrosinistra, ho costituito una lista 'Barletta popolare', fatta di 'persone per bene' come ama definirsi Dibari, non 'professionisti della politica'. Tutta gente semplice, con un proprio lavoro, stimata e riverita. Come ho gia' chiarito personalmente a Dibari e Patella, nonche' in altro incontro sempre sul mio Studio a Matteucci di Ambulatorio popolare, il sottoscritto non ha alcuna intenzione di mettere cappelli su un progetto, quello del civismo, al quale da oltre sette anni crede e coltiva, con discreti riscontri. Comprendo il chiarimento e la presa di distanza dai partiti e dalla vecchia politica; e lo condivido.
Non autorizzo nessuno, pero', preso da un fervore savonaroliano e massmediatico a fare di tutta erba un fascio, non conoscendo persone e storie personali, ad ergersi a censore ed a proclamarsi in modo 'manicheo' espressione esclusiva ed autentica di cio' che ancora deve essere e non e'. Massimamente inadeguata e volutamente polemica e' la similitudine sguaiata alla discarica ed alle 'vecche volpi'. Ribadisco il sostegno al progetto, certo con gente meno infervorata e piu' costruttiva, nonche' la certezza che in tale progetto civico debbano esserci persone equilibrate e nuove, quindi non il sottoscritto, ma credo difficilmente anche il sig. Dibari. Rinnovo l'idea di un Manifesto del civismo».
«Innanzitutto il sottoscritto, senza patenti o autoproclamazioni di "persona credibile" o di "vero civismo" e' stato eletto prima consigliere e presidente di circoscrizione il 1990, poi assessore e consigliere comunale del partito socialista Sdi di Boselli. Nel 2018 rieletto in una lista civica di un progetto ed un programma dichiaratamente socialisti, appena uscito dall'esperienza asfittica e priva di agibilita' politica nel PD, dove il direttivo mi aveva conferito il mandato a costruire sulla mia persona una coalizione.
Nelle ultime amministrative, sempre nel centrosinistra, ho costituito una lista 'Barletta popolare', fatta di 'persone per bene' come ama definirsi Dibari, non 'professionisti della politica'. Tutta gente semplice, con un proprio lavoro, stimata e riverita. Come ho gia' chiarito personalmente a Dibari e Patella, nonche' in altro incontro sempre sul mio Studio a Matteucci di Ambulatorio popolare, il sottoscritto non ha alcuna intenzione di mettere cappelli su un progetto, quello del civismo, al quale da oltre sette anni crede e coltiva, con discreti riscontri. Comprendo il chiarimento e la presa di distanza dai partiti e dalla vecchia politica; e lo condivido.
Non autorizzo nessuno, pero', preso da un fervore savonaroliano e massmediatico a fare di tutta erba un fascio, non conoscendo persone e storie personali, ad ergersi a censore ed a proclamarsi in modo 'manicheo' espressione esclusiva ed autentica di cio' che ancora deve essere e non e'. Massimamente inadeguata e volutamente polemica e' la similitudine sguaiata alla discarica ed alle 'vecche volpi'. Ribadisco il sostegno al progetto, certo con gente meno infervorata e piu' costruttiva, nonche' la certezza che in tale progetto civico debbano esserci persone equilibrate e nuove, quindi non il sottoscritto, ma credo difficilmente anche il sig. Dibari. Rinnovo l'idea di un Manifesto del civismo».