Barletta Sostenibile, interviente Ettore Bergamaschi

«Bisogna abbandonare le logiche affaristiche del voto di scambio». Continua la polemica sul futuro urbanistico della nostra città

domenica 14 novembre 2010
Pubblichiamo in maniera intergrare l'intervento del dott. Ettore Bergamaschi, dirigente del Comitato di lotta Barletta Provincia e del MIDA, sulla tematica Barletta "sostenibile".

Francamente sono rimasto perplesso, in occasione dell´incontro tenutosi presso la "sala rossa" del Castello, quando il Delegato dell`Ance -Confindustria (che a Barletta conta un solo iscritto, contro la settantina di Aziende iscritte all`Associazione Industriali della Sesta Provincia, ASSINPRO, stranamente non invitata!) ha anticipato, evidentemente per conto dell`Amministrazione, alcuni temi che saranno dibattuti nell´ambito del programma per Barletta "sostenibile".

In particolare, Egli ha insistito sul "piano per gli insediamenti produttivi" e su "porto e asse logistico attrezzato est - ovest". In un momento in cui le Aziende barlettane lottano per la loro stessa sopravvivenza sul Mercato e per il mantenimento dell´occupazione, sarei oltremodo sorpreso che si ipotizzassero trasferimenti ovvero iniziative nell´area "ovest", peraltro sfornita di viabilità, a meno si voglia riesumare l´improbabile progetto di un tunnel sotto il Castello, senza considerare che la vocazione della litoranea non può che esser turistica e quindi in insanabile contrasto con le centinaia di autotreni che la invaderebbero.

Naturalmente attendo di conoscere meglio in che cosa consista l´ipotizzato "asse est - ovest" e il "piano d´insediamenti produttivi", non pensando, nemmeno per un minuto, che si tratti dell´annosa questione dei terreni adiacenti la litoranea di ponente ed a ridosso dei pinnacoli della Disneyland nostrana: si tratterebbe infatti di una questione d´interessi privati che, ancorchè legittimi, nulla avrebbero a che vedere con l´iniziativa pubblica in argomento, peraltro reclamizzata con dovizia di mezzi, ritengo anch´essi pubblici.

Riterrei più congruo progettare interventi di incentivazione alla reindustrializzazione del Territorio per difendere l´unico vero presidio alla nostra civile convivenza e cioè il lavoro per Tutti , abbandonando una volta per tutte le logiche affaristiche e spartitorie del voto di scambio che hanno consentito la proliferazione di casermoni - dormitorio, realizzati dagli abituali amici "di area" ed imposti ai più deboli che non potevano opporsi alla logica perversa dei pagamenti in nero a fronte di fantomatiche "varianti".

Se a questo aggiungiamo l´ideologizzazione dell´energia, tipica di una cultura negazionista "a prescindere", che boccia senza il supporto di alcun
ragionamento razionale i possibili insediamenti energetici pretendendo di
sostituirli con improbabili "energie alternative", proposte da potentati
obiettivamente asserviti ai petrolieri ma finanziate attraverso una gigantesca truffa ai danni del Popolo Italiano, siamo davvero messi male.

Naturalmente resto a disposizione, pronto a cambiare idea ed a chiedere scusa, di Chiunque mi possa spiegare che razza di politica energetica è quello che paga ai Petrolieri 600.000 euro per 1 MWE, per poi
venderlo all´Utenza incassando 120.000 euro.

Ettore Bergamaschi