Barletta, pulizie a metà: il paradosso della zona merceologica
La nota dell'imprenditore Aldo Musti
martedì 12 agosto 2025
15.33
«Mentre le spiagge tornano pulite dopo la notte di San Lorenzo, la zona merceologica resta prigioniera di 40 anni di irregolarità. Ogni anno, la notte di San Lorenzo richiama migliaia di cittadini e visitatori sulle spiagge di Barletta per ammirare le stelle cadenti. L'indomani, inevitabilmente, restano rifiuti, bottiglie, plastica. Quest'anno, il sindaco e il presidente del consiglio comunale hanno usato toni duri per condannare il degrado post-evento. Parole condivisibili, certo. Ma che aprono una riflessione più ampia — e forse scomoda — sulla gestione del territorio». Così Aldo Musti, imprenditore della zona merceologica di via Foggia.
«A pochi chilometri dalla battigia, infatti, si trova una ferita aperta che non conosce stagioni né pulizie straordinarie: la zona merceologica.
Qui, da oltre 40 anni, l'assenza di rispetto delle regole urbanistiche è diventata la norma. Una cronologia dei fatti basta a delineare il quadro:
· 1984: viene realizzato il primo stralcio di via dei Muratori, senza rispetto del piano regolatore vigente. In particolare, dalle Deliberazioni della Giunta Regionale del 1979, emerge che un'osservazione contraria alla variante urbanistica fu rigettata perché considerata "tesa a difendere interessi strettamente privatistici, e pertanto in contrasto con i concetti di pianificazione urbanistica". Eppure, il Comune di Barletta diede il via libera proprio a quel tracciato stradale bocciato dalla Regione, avviando così un'opera in palese contrasto con le indicazioni urbanistiche superiori.
· 2004: si autorizza, con delibera di giunta comunale, il secondo stralcio, ma il progetto esecutivo non viene rispettato. Mancano gli espropri e le procedure previste dalla legge restano inevase.
· 2024: il Comune non dà esecuzione alla sentenza del TAR Puglia – Bari n. 81/2024, già passata in giudicato, che obbliga a sanare la situazione.
Come se non bastasse, in risposta a una segnalazione inviata alla Presidenza della Repubblica, le comunicazioni provenienti dagli uffici locali eludono completamente l'oggetto del ricorso, evitando ogni riferimento alla sentenza e sviando l'attenzione su questioni secondarie. Una manovra che sa di mistificazione istituzionale. A fronte di questi fatti documentati, viene da chiedersi: perché tanta prontezza nel condannare l'inciviltà dei cittadini per una notte, ma così poca volontà nel correggere decenni di irregolarità istituzionali? Il caso della zona merceologica non è solo una questione urbanistica. È un simbolo di disuguaglianza nell'applicazione delle regole, dove i privati vengono spesso richiamati all'ordine mentre l'amministrazione pubblica, nel silenzio, si autoassolve. Barletta merita pulizia, certo. Ma anche giustizia, memoria e coerenza».
«A pochi chilometri dalla battigia, infatti, si trova una ferita aperta che non conosce stagioni né pulizie straordinarie: la zona merceologica.
Qui, da oltre 40 anni, l'assenza di rispetto delle regole urbanistiche è diventata la norma. Una cronologia dei fatti basta a delineare il quadro:
· 1984: viene realizzato il primo stralcio di via dei Muratori, senza rispetto del piano regolatore vigente. In particolare, dalle Deliberazioni della Giunta Regionale del 1979, emerge che un'osservazione contraria alla variante urbanistica fu rigettata perché considerata "tesa a difendere interessi strettamente privatistici, e pertanto in contrasto con i concetti di pianificazione urbanistica". Eppure, il Comune di Barletta diede il via libera proprio a quel tracciato stradale bocciato dalla Regione, avviando così un'opera in palese contrasto con le indicazioni urbanistiche superiori.
· 2004: si autorizza, con delibera di giunta comunale, il secondo stralcio, ma il progetto esecutivo non viene rispettato. Mancano gli espropri e le procedure previste dalla legge restano inevase.
· 2024: il Comune non dà esecuzione alla sentenza del TAR Puglia – Bari n. 81/2024, già passata in giudicato, che obbliga a sanare la situazione.
Come se non bastasse, in risposta a una segnalazione inviata alla Presidenza della Repubblica, le comunicazioni provenienti dagli uffici locali eludono completamente l'oggetto del ricorso, evitando ogni riferimento alla sentenza e sviando l'attenzione su questioni secondarie. Una manovra che sa di mistificazione istituzionale. A fronte di questi fatti documentati, viene da chiedersi: perché tanta prontezza nel condannare l'inciviltà dei cittadini per una notte, ma così poca volontà nel correggere decenni di irregolarità istituzionali? Il caso della zona merceologica non è solo una questione urbanistica. È un simbolo di disuguaglianza nell'applicazione delle regole, dove i privati vengono spesso richiamati all'ordine mentre l'amministrazione pubblica, nel silenzio, si autoassolve. Barletta merita pulizia, certo. Ma anche giustizia, memoria e coerenza».