Barletta casa della nuova sede del Comitato provinciale ANPI BAT

L'inaugurazione si terrà presso l’Ambulatorio popolare di Barletta il prossimo 2 giugno

sabato 30 maggio 2020
Il prossimo 2 giugno 2020, alle ore 12,00 sarà inaugurata la nuova sede del Comitato provinciale ANPI Barletta Andria Trani presso l'Ambulatorio popolare di Barletta, in Piazza Plebiscito 16.

«Per noi – afferma il presidente dell'ANPI BAT Roberto Tarantino - è particolarmente significativo condividere la sede del nostro Comitato provinciale con l'Ambulatorio popolare di Barletta che incarna e rappresenta, oggi più che mai nella situazione di emergenza che stiamo vivendo, i principi di solidarietà, di rispetto e di difesa della dignità di ogni persona, che sono tra i valori fondanti della Costituzione italiana nata dalla Resistenza».

«Un sentito ringraziamento – conclude - a Cosimo Damiano Matteucci che si è offerto di ospitarci e, in particolare, a Emmanuele Prezioso che ha generosamente messo a disposizione i locali di Piazza Plebiscito 16».

Il Comitato provinciale ANPI BAT è intitolato alla partigiana Anna Maria Mascherini, nome di battaglia "Anna" e al partigiano Francesco Gammarota, nome di battaglia "Brancaleone".

Anna Maria MASCHERINI: Infermiera, partigiana della Divisione "Aliotta", Brigata "Cornaggia"; nata a Voghera il 4 giugno 1924 e residente a Voghera. In seguito a una delazione il 31 gennaio 1945, gli uomini della Sicherheitsabteilung, aiutati da elementi della Guardia Nazionale Repubblicana, sorpresero a Biagasco di Pozzol Groppo (Alessandria) Anna ed un gruppo di partigiani - Alberto Piumati (suo compagno), Lucio Martinelli, Carlo Covini, Giovanni Torlasco e Fulvio Sala. Nonostante non ci sia stato uno scontro a fuoco i fascisti non hanno esitazioni nell'uccidere cinque uomini ed una donna disarmati. I corpi per ordine del Col. Amet furono lasciati nella neve per quarantotto ore. L'eccidio è uno dei più gravi nella storia del rastrellamento invernale 1944/45 nell'Oltrepò pavese.

Francesco GAMMAROTA: nato a Barletta il 28 ottobre 1922, all'annuncio dell'armistizio, mentre prestava servizio militare ad Albissola Capo (SV), aveva fatto saltare in aria per non consegnarla ai tedeschi, la polveriera e i pezzi di artiglieria che vi si trovavano. Catturato subito dopo sulle colline intorno ad Albissola dai soldati della Wehrmacht con alcuni suoi commilitoni riuscì a fuggire e ad evitare l'internamento in Germania. Ospitato generosamente, a rischio della vita, nelle case di alcune famiglie di Torrazza Coste, passò con la Resistenza nell'Oltrepò pavese, con i partigiani di Luchino Dal Verme "Maino", nella Divisione garibaldina "Antonio Gramsci". Divenuto vicecomandante del Distaccamento "Casotti", combatté sino alla Liberazione di Milano, dove svolse il servizio d'ordine in Piazzale Loreto.