Antenne in via delle Querce: la rabbia del quartiere 167 arriva in Comune
Consegnate le firme raccolte con una petizione
mercoledì 10 settembre 2025
«Non è più tempo di silenzi né di rassegnazione. Questa mattina il Comitato di Quartiere 167 ha protocollato in Comune le firme raccolte con la petizione popolare finalizzata al controllo delle antenne telefoniche esistenti e quelle più recenti installate in via delle Querce». Così i referenti del comitato di quartiere zona 167 Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella.
«Un atto concreto, un segnale forte di una comunità che non vuole subire decisioni calate dall'alto. Le centinaia di cittadini che hanno sottoscritto la petizione hanno lanciato un messaggio chiaro: basta con la logica del "prima si installa, poi si informa". Le famiglie della zona chiedono rispetto, trasparenza e soprattutto sicurezza per la salute dei loro figli. Non siamo contro la tecnologia – sia ben chiaro – ma rifiutiamo che i nostri quartieri diventino la discarica degli impianti che altri non vogliono sul tetto della propria casa. La nostra periferia non può essere trattata come terra di nessuno. Il protocollo delle firme è solo il primo passo di una battaglia che i residenti annunciano di voler portare avanti con determinazione, fino a quando l'Amministrazione non risponderà con chiarezza. Siamo pronti a difendere i nostri diritti con ogni mezzo democratico perché la salute dei cittadini non è negoziabile. La protesta dunque, ove mai qualcuno avesse pensato ad un arretramento dei residensti, non si ferma. Anzi, prende forza e punta a coinvolgere l'intera città, perché oggi è via delle Querce, domani potrebbe toccare a chiunque».
«Un atto concreto, un segnale forte di una comunità che non vuole subire decisioni calate dall'alto. Le centinaia di cittadini che hanno sottoscritto la petizione hanno lanciato un messaggio chiaro: basta con la logica del "prima si installa, poi si informa". Le famiglie della zona chiedono rispetto, trasparenza e soprattutto sicurezza per la salute dei loro figli. Non siamo contro la tecnologia – sia ben chiaro – ma rifiutiamo che i nostri quartieri diventino la discarica degli impianti che altri non vogliono sul tetto della propria casa. La nostra periferia non può essere trattata come terra di nessuno. Il protocollo delle firme è solo il primo passo di una battaglia che i residenti annunciano di voler portare avanti con determinazione, fino a quando l'Amministrazione non risponderà con chiarezza. Siamo pronti a difendere i nostri diritti con ogni mezzo democratico perché la salute dei cittadini non è negoziabile. La protesta dunque, ove mai qualcuno avesse pensato ad un arretramento dei residensti, non si ferma. Anzi, prende forza e punta a coinvolgere l'intera città, perché oggi è via delle Querce, domani potrebbe toccare a chiunque».