Acceso dibattito al convegno "Inquinamento e salute a Barletta"

Relatore principale il dottor Agostino Di Ciaula

domenica 14 febbraio 2016
Tutt'altro che pacato si è rivelato il convegno "Inquinamento e salute a Barletta" tenutosi giovedì 12 presso l'Ipanema club. Principale relatore dell'incontro è stato il dott. Agostino Di Ciaula, coordinatore del Comitato scientifico ISDE Italia e referente ISDE della Regione Puglia.

«Secondo il rapporto dell'organizzazione mondiale della sanità, nell'anno 2012, l'inquinamento atmosferico ha causato circa 7 milioni di morti premature nel mondo, 600 mila in Europa, 34 mila in Italia». I dati presentati dal dott. Di Ciaula sono sconcertanti, oltre che poco rassicuranti per la salute di ogni cittadino del mondo. Ciò che spaventa maggiormente è che «la Puglia – come ha tenuto a precisare il dottore – "ospita" 2 dei 147 impianti industriali europei tra i più inquinanti: l'ILVA di Taranto e la centrale termoelettrica di Cerano».

La situazione non migliora di certo a Barletta. Nel nostro Comune, tra il 2010 e il 2015, le concentrazioni di PM10 (un particolato atmosferico in forma di particelle microscopiche) sono aumentate del 85%. Tali emissioni superano i limiti consigliati dall'organizzazione mondiale della sanità. A tal proposito, alcuni studi effettuati nel mese di gennaio 2016 in via Trani a Barletta, hanno evidenziato che in un solo mese si sono verificati 7 superamenti dei limiti di legge. Il dato è allarmante, se si pensa che nelle 24 ore successive all'emissioni di PM10 aumenta esponenzialmente il rischio che il cittadino possa insorgere in: malattie respiratorie (asma, bronchite), infarto, ictus, aritmie cardiache, edema polmonare e scompenso cardiaco. La domanda sorge dunque spontanea: i limiti di legge tutelano realmente l'ambiente e l'uomo? In realtà, i limiti stabiliti tutelano ben poco i cittadini, in quanto essendo soglie convenzionali che vengono calcolate prendendo in esame adulti sani del peso di 70kg, le categorie a rischio quali: bambini, anziani e malati sono completamente dimenticate. Ma l'inquinamento atmosferico non colpisce soltanto gli adulti; anche i feti nel grembo materno sono minacciati. Lo stesso dott. Ciaula ha eseguito nel 2015 uno studio sul rapporto: inquinamento atmosferico e aborti spontanei. Dopo aver esaminato cinque città della Puglia tra cui Barletta è stato constatato che il tasso di aborti spontanei nel nostro Comune, tra il 2010 e 2013, è il doppio rispetto il livello regionale.

Le città che presentano industrie importanti e imponenti come il Comune di Barletta (pensiamo alla TIMAC e alla Buzzi Unicem) devono attuare «una prevenzione primaria», salvaguardando e mettendo al riparo il territorio e la propria salute. Al termine del discorso gli animi dei presenti si sono infervorati soprattutto in seguito all'intervento dell'assessore per le politiche della sostenibilità Antonio Divincenzo (a onor del vero, unica figura politica ad accettare l'invito al congresso). L'assessore ha auspicato un maggiore impegno e attenzione da parte dell'intera amministrazione comunale. I cittadini di Barletta sperano che, trattandosi della salute, «i piani alti» (cosi è stata definita l'amministrazione comunale durante l'intervento di un cittadino) intervengano al più presto.