Tribuna ammonita: Barletta "razzista" o Lega Pro inutilmente "solerte"?

Fa discutere la chiusura con sospensiva per "discriminazione razziale" dopo l'espulsione di Addae

giovedì 20 marzo 2014 0.12
A cura di Luca Guerra
Per la seconda settimana di fila, la piazza calcistica di Barletta è balzato agli "onori" delle cronache per fatti non strettamente legati alla contesa sportiva: all'allenamento in Piazza Aldo Moro di 10 giorni fa, segno di protesta verso l'amministrazione comunale per questioni economiche legate all'autogestione del "Puttilli", nella giornata di martedì il Giudice Sportivo ha deliberato di infliggere al sodalizio di via Vittorio Veneto la sanzione della chiusura del settore dello stadio denominata "tribuna centrale coperta" per una gara effettiva e di sospendere l'esecuzione della sanzione. Un comunicato che equivale a un'"ammonizione" per la tribuna centrale del "Cosimo Puttilli", ai sensi dell'art. 16 n.2 bis del Codice di Giustizia Sportiva. In sintesi una chiusura con sospensiva.

Nome della città macchiato, senza dubbio: ma cosa è successo? Cosa ha provocato la "solerzia" degli ispettori di Lega Pro? I fatti, come scritto nella nota, risalgono a domenica scorsa, finale di Barletta-Gubbio 0-2 quando l'arbitro Mainardi della sezione di Bergamo ha estratto il secondo cartellino giallo per Addae Bright, centrocampista umbro autore anche del centro del raddoppio. All'estrazione del cartellino rosso si era sentito qualche coro nei confronti del calciatore: peccato che le voci fossero arrivate da ragazzini, dell'età di 14-15 anni, presto redarguiti da diversi adulti. Evidentemente troppo per direttore di gara, commissario di campo ed il collaboratore della Procura Federale. Che hanno integrato la pena, laddove probabilmente due scapaccioni paterni sarebbero stati ben sufficienti.

Al momento manca una presa di posizione ufficiale della società: di certo c'è che il dibattito è aperto sul web e resta il dispiacere per aver visto il bollino "razzista" sulla Barletta calcistica, la stessa Barletta che in passato ha adorato Fidele Muwana, gioito con Akeem Omolade e osannato Nwigwe Ikechukwu Godspower, detto più semplicemente Ike, certo non calciatori dai tratti "scandinavi". Il messaggio intanto è arrivato da Roma: al prossimo episodio, la sezione centrale della tribuna dello stadio cittadino resterà desolatamente vuota e chiusa, come già avvenuto per diverse curve nella massima serie. Non vorremmo per meri frutti dell'emulazione. Di certo c'è che a Barletta, nell'ambito calcistico, oggi mancano non poche cose, ma il razzismo- di grazia- proprio non serve aggiungerlo al "calderone" del pallone.
(Twitter: @GuerraLuca88)