Sport passione di vita, i pensieri di tre sportivi barlettani

Fedele Cafagna (nuoto), Mariella Dileo (atletica) e Gianmarco Mazzilli (calcio) raccontano questo periodo "particolare"

sabato 31 ottobre 2020
A cura di Ida Vinella
La seconda ondata dell'emergenza Covid, com'era prevedibile, ha colpito duramente anche il mondo dello sport. Soprattutto a livello locale e per quelle competizioni bloccate dal nuovo DPCM, i primi a soffrirne sono gli atleti, e con loro tutto l'insieme di tifosi, supporter, famiglie e aziende che sostengono le realtà sportive più piccole.

Lontani dai grandi riflettori del calcio di serie A, molti eventi sportivi sono stati annullati in queste due brutte parentesi del 2020, la prima a marzo, quando l'Italia si è fermata nel lockdown generalizzato, e adesso, nei giorni in cui l'allerta per il numero dei contagi diventa crescente e con essa le incertezze per molte categorie come lo sport, ma anche per musica, spettacoli, eventi dal vivo.

Abbiamo chiesto un parere ad alcuni sportivi barlettani, a partire da Fedele Cafagna, nuotatore di cui abbiamo seguito negli ultimi anni i successi a livello nazionale. «Esprimere un pensiero positivo o negativo che sia in questo momento è davvero difficile. Il nuovo DPCM ha imposto nuovamente la chiusura di palestre e piscine, ed io - insieme a tutti gli appassionati di sport - non possiamo fare altro che accettare, con dispiacere, le regole per cercare di ridurre questa pandemia. Certo, penso che non siano solo quelli i luoghi in cui possa diffondersi il virus, ma ci fidiamo del volere dei politici e delle istituzioni, affinché tutto possa finire. Con questo mio pensiero, mi rivolgo a tutti coloro i quali come me si ritroveranno a stare a casa anziché fare quello che ci fa stare bene... Siamo forti e soprattutto cerchiamo di fare tutto quello che ci viene richiesto; se ci impegniamo, vinceremo, insieme! Lo dico con rammarico, ma soprattutto con la volontà che dopo il 24 di novembre potremmo tornare a fare sport e soprattutto raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati!».

Un sorriso che racconta più di mille parole è quello di Mariella Dileo, abituata a macinare chilometri con la tuta nelle più famose maratone in giro per il mondo. Ieri sarebbe stata una data speciale, ovvero quella dell'edizione 2020 della Maratona di New York. Così scriveva ieri in un post pubblicato su Facebook: «Oggi sarebbe cominciato il sogno di tantissimi di noi... in quell'aereo avrebbero preso il volo non solo 500 persone, ma 500 bagagli da riempire di ricordi, 500 sogni, 500 speranze, 500 emozioni, 500 obiettivi, 500 motivazioni... e si sarebbero incastrate con altre migliaia e l'unione di tutte queste avrebbe dato vita a quello che la maratona di New York rappresenta per molti: la maratona della vita. Questa sarebbe stata la mia 7^ partecipazione, nelle precedenti 6 medaglie ho riposto tante aspettative che mi hanno dato la forza di superare tante difficoltà della vita quotidiana in quei 42.195 km ti rapporti con tutte le sfaccettature della vita, dalle più gioiose alle più tristi, ma tutte ti lasciano qualcosa e tu lasci qualcosa a loro. Incroci il campione che vola al traguardo senza difficoltà, chi la percorre con le stampelle, chi è seduto sulla sedia a rotelle, puoi trovare il non vedente circondato da accompagnatori, gruppi di amici che sostengono cause diverse, lo sguardo ti puoi cadere su maglie con foto o dediche che difficilmente dimenticherai, la musica di tutti i generi di band ti accompagnerà per tutto il percorso, le manine di tanti bambini saranno sempre li tese a darti l'energia che ti serve, troverai gente di tutte le età, di diverso colore di pelle, di ogni parte del mondo, di ogni estrazione ma che solo la maratona di NewYork rende appartenenti ad un unica categoria: campioni! La mia 7^ medaglia andrò a prenderla con tutti voi, con chi, nonostante tutto continuerà a pensare positivo, a vedere una luce in fondo al tunnel,a rispettare tutte le regole che ci permetteranno di vincere questo maledetto virus e di riprenderci in mano la nostra vita con tutti i nostri sogni!».

Classe 1996, il giovane barlettano Gianmarco Mazzilli gioca nelle fila della Vigor Trani. Il suo pensiero è molto realista, e anche lui ci invita a una giusta riflessione: «Ritengo che la situazione attuale sia molto preoccupante per la crescita esponenziale dei casi quindi penso sia giusto prevenire, anche se mi dispiace molto che ci sia stata questa seconda chiusura dei campionati. Io, come tanti altri, amo questo sport e in questo momento mi sento privato di ciò che fa parte della mia vita ormai da anni. Nel momento in cui vengono a mancare le giuste misure di sicurezza allora condivido questa decisione visto che siamo esposti costantemente ad eventuali contagi. Non capisco però, perché in eccellenza, rispetto ad una serie D, questi controlli non vengano effettuati considerando il dispendio economico di molte società e il fatto che molti giocatori di questa categoria vivano grazie al calcio. Per non perdere la mia condizione fisica ed essere pronto a ricominciare, spero presto, mi sto affidando ad Alessandro Papagno, un preparatissimo personal trainer che mi conosce da anni; inoltre la mia società ci sta seguendo inviandoci dei programmi d'allenamento. Non so cosa succederà, ma dubito fortemente che si possa riprendere tra un mese. Intanto spero che l'eccellenza si possa adeguare ai rigidi controlli che vengono effettuati in altre categorie».

Si ringrazia il collega di BarlettaViva Francesco Balducci per la collaborazione.