Pasquale Di Cosola: «Dal sindaco nessun segnale concreto»
«Taranto? Interesse mai confermato»
sabato 25 luglio 2015
20.03
Pasquale Di Cosola unico imprenditore interessato al Barletta, anzi no, Pasquale Di Cosola ad un passo dal Taranto. Sono giorni caldi sul fronte delle società calcistiche pugliesi impegnate nella lotta per la sopravvivenza, le voci corrono velocemente ma i tifosi a pochi giorni dalle scadenze definitive attendono i fatti. Pasquale Di Cosola, imprenditore barlettano figlio del compianto Franco è stato protagonista in questi giorni delle cronache legate alle questioni societarie di Barletta e Taranto e per questo motivo dopo un lungo periodo di silenzio ci ha inviato queste dichiarazioni per chiarire alcune situazioni.
«Vorrei fare delle precisazioni sulla questione che riguarda il Barletta e il sottoscritto. Avevo mostrato un certo interesse per poter ripartire con una nuova società ed ho avuto nei giorni scorsi una lunga telefonata con il sindaco Cascella il quale aveva promesso di convocarmi al Comune per affrontatre la questione nei dettagli. Nel corso di quella telefonata avevamo affrontato il problema dello stadio. È evidente che senza il Puttilli gli introiti diminuiscono, attraverso la pubblicità, gli abbonamenti e gli incassi al botteghino, considerato che la squadra dovrebbe giocare in campo neutro, per non parlare degli allenamenti che si dovrebbero svolgere in strutture private e a pagamento. E allora mi chiedo e chiedo all'amministrazione comunale: chi dovrà sobbarcarsi queste situazioni? Non è certo colpa degli imprenditori o del sottoscritto se i lavori sono iniziati in notevole ritardo. Da quella telefonata, dunque, non ho ricevuto nessun segnale da parte del sindaco, anzi mi sono ritrovato attorno ad un tavolo tecnico che francamente non necessitava della mia presenza.
Da allora sono ancora in attesa di un contatto da parte dell'amministrazione comunale. Sicuramente più il tempo passa e più si allontana la possibilità di ripartire dalla D, questione che solo io avevo indicato come possibilità. I giocatori si stanno accasando altrove e sarebbe davvero difficile allestire una squadra competitiva. Considerando il silenzio del Comune devo dedurre che non è intenzione dell'amministrazione comunale dare seguito a quella telefonata e dunque, mio malgrado, devo constatare che il mio interesse per il Barletta non è più possibile. Per quanto riguarda Taranto, il mio amico Castria ha cercato di coinvolgermi ma ho sempre osservato la questione da lontano, infatti non ho mai confermato in nessuna intervista un mio coinvolgimento soprattutto per evitare inutili pettegolezzi sul mio conto a riguardo. Ripeto, mi permetto di dare un consiglio al sindaco. Faccia in fretta, anche se ho notato che c'è la volontà da parte di qualcuno di veicolare una eventuale ripartenza dal campionato di Eccellenza. Se queste sono le intenzioni, allora un sincero in bocca al lupo a questi soggetti».
«Vorrei fare delle precisazioni sulla questione che riguarda il Barletta e il sottoscritto. Avevo mostrato un certo interesse per poter ripartire con una nuova società ed ho avuto nei giorni scorsi una lunga telefonata con il sindaco Cascella il quale aveva promesso di convocarmi al Comune per affrontatre la questione nei dettagli. Nel corso di quella telefonata avevamo affrontato il problema dello stadio. È evidente che senza il Puttilli gli introiti diminuiscono, attraverso la pubblicità, gli abbonamenti e gli incassi al botteghino, considerato che la squadra dovrebbe giocare in campo neutro, per non parlare degli allenamenti che si dovrebbero svolgere in strutture private e a pagamento. E allora mi chiedo e chiedo all'amministrazione comunale: chi dovrà sobbarcarsi queste situazioni? Non è certo colpa degli imprenditori o del sottoscritto se i lavori sono iniziati in notevole ritardo. Da quella telefonata, dunque, non ho ricevuto nessun segnale da parte del sindaco, anzi mi sono ritrovato attorno ad un tavolo tecnico che francamente non necessitava della mia presenza.
Da allora sono ancora in attesa di un contatto da parte dell'amministrazione comunale. Sicuramente più il tempo passa e più si allontana la possibilità di ripartire dalla D, questione che solo io avevo indicato come possibilità. I giocatori si stanno accasando altrove e sarebbe davvero difficile allestire una squadra competitiva. Considerando il silenzio del Comune devo dedurre che non è intenzione dell'amministrazione comunale dare seguito a quella telefonata e dunque, mio malgrado, devo constatare che il mio interesse per il Barletta non è più possibile. Per quanto riguarda Taranto, il mio amico Castria ha cercato di coinvolgermi ma ho sempre osservato la questione da lontano, infatti non ho mai confermato in nessuna intervista un mio coinvolgimento soprattutto per evitare inutili pettegolezzi sul mio conto a riguardo. Ripeto, mi permetto di dare un consiglio al sindaco. Faccia in fretta, anche se ho notato che c'è la volontà da parte di qualcuno di veicolare una eventuale ripartenza dal campionato di Eccellenza. Se queste sono le intenzioni, allora un sincero in bocca al lupo a questi soggetti».