Orlandi, il 4-3-3 e un finale di stagione da giocare senza pensieri

Con il Lecce si è visto un Barletta spensierato e propositivo, è la strada giusta?

lunedì 10 febbraio 2014 19.49
A cura di Adriano Antonucci
4-3-3 godo con te, recita così un simpatico striscione esposto dalla curva sud della Roma ai tempi di zemanlandia. Il parallelo forse è un po azzardato, sia per il diverso modo di interpretare il 4-3-3 e sia per l'utilizzo del verbo godere, eppure, magari non sarà goduria, ma di sicuro l'utilizzo di questo modulo con l'atteggiamento visto nel primo tempo di ieri potrebbe portare ai tifosi del Barletta e alla squadra un po' di divertimento e qualche soddisfazione in questa parte finale di stagione.

"La squadra ha difficoltà ad impostare la partita, le riesce più facile aspettare". Tante, forse troppe volte mister Orlandi ha pronunciato queste parole nelle varie conferenze stampa pre e post partita tanto che anche ieri, ragionevolmente, ci si aspettava un Barletta pronto ad attendere il Lecce per poi provare a ripartire sfruttando come al solito l'estro e la velocità di D'Errico, ed invece no, è accaduto qualcosa che nessuno si aspettava. Sin dai primi minuti i biancorossi si sono mostrati propositivi, con un centrocampo bravo a prendere in mano le redini della partita: Legras bravo a dettare i tempi, Mantovani bravo in interdizione e negli inserimenti (vedi occasione del gol) e Innocenti bravissimo nell'unire le due fasi tanto che probabilmente i maggiori meriti per il cambio di atteggiamento della squadra vanno proprio a lui, ad Alessio Innocenti definito dal mister nel post partita come "Un giocatore valido e dinamico".

Con un centrocampo più propositivo e con maggiori ricambi attenendo anche l'esordio di Bijimine la manovra ovviamente trae giovamento e di conseguenza anche gli attaccanti traggono maggiori vantaggi ricevendo più palloni giocabili. Il 4-3-3 dunque potrebbe essere il modulo che meglio si sposa con le caratteristiche dei singoli a disposizione dell'allenatore biancorosso che si ritrova a dover guidare una squadra che all'indomani del turno di riposo dovrà affrontare una serie di 10 partite nelle quali l'unico obiettivo concreto sarà quello di far crescere i giovani. Quella appena enunciate è una prospettiva non certo allettante per chi si dovrà recare al "Puttilli", e proprio per questo sarebbe importante provare a far divertire il pubblico, inculcando alla squadra un atteggiamento propositivo come quello di ieri, per riaccendere un po' di entusiasmo, per passare almeno le due ore domenicali senza pensare che fino a questo momento il futuro del Barletta è colorato a tinte fosche ed è privo di certezze.