Legras: «A Barletta due anni meravigliosi, ho dato sempre il massimo sul campo»

Il centrocampista transalpino ai saluti, il 30 giugno scade il suo contratto

domenica 28 giugno 2015
A cura di Luca Guerra
Faccia d'angelo, grinta da film western in campo e un posto speciale nel cuore della tifoseria biancorossa: ormai barlettano d'Oltralpe d'adozione, Guillaume Legras, centrocampista 24enne arrivato in Puglia nell'estate 2013, ha collezionato nella stagione conclusa a maggio 30 presenze, andando raramente al di sotto della sufficienza. 58 le apparizioni complessive in biancorosso per il francesino, oggi al passo d'addio con un contratto in scadenza al 30 giugno. Ecco il suo bilancio ai microfoni di BarlettaViva.it:

Guillaume, che bilancio tracci della tua annata in biancorosso?
«Sportivamente, in campo, è stata una bellissima stagione sia di squadra che sul piano personale. Sono contento perchè mi sono divertito in campo, anche contro le squadrone del girone. Abbiamo lavorato molto bene tatticamente dall'inizio e siamo riusciti a realizzare anche il record di 11 risultati utili consecutivi».

E' stata una stagione complicata dal punto di vista societario: la squadra come ha reagito alla situazione ambientale?
«Per quanto riguarda i problemi societari quest'anno, la squadra ha sempre pensato a raggiungere i obiettivi fissati dall'inizio. L'abbiamo fatto salvandoci molto presto anche con meno 6 punti in classifica. Anche se non era sempre facile. I tifosi mi hanno sempre aiutato e abbiamo lottato tutti insieme per andare avanti perché sappiamo che i giocatori, staff tecnico o presidenti passano ma la società e i barlettani rimangono. Il minimo che potevamo fare era dare tutto in campo per questa maglia e questa città che merita almeno la Serie C».

Come hai seguito l'inchiesta Dirty Soccer? Quanto fa male leggere il nome del Barletta tra le squadre sotto la luce dei riflettori?
«Ho letto le informazioni sul vostro portale. Sono scioccato di leggere che queste cose esistono ancora, soprattutto per tutti gli appassionati di calcio e dello sport in generale. Vedere il Barletta nelle squadre interessate mi fa malissimo. E spero che la giustizia farà il suo lavoro al meglio».

In agosto non eri stato presentato con la squadra, poi sei rientrato tra i titolari a furor di popolo: quanto ti ha aiutato il calore del tifo?
«il presidente non mi conosceva, il campo ha parlato per me. Conosco i tifosi del Barletta da 2 anni. Sono sempre stati giusti con noi e ni hanno sempre sostenuto con passione e paciere. E vero che io ho legato un rapporto particolare con i barlettani e quindi con i tifosi di questa maglia biancorossa. Non dimentico mai le persone vere e l'amicizia è fatta per durare. Queste persone sono la parte sana del calcio. Un grande "Merci" a loro».

Quale partita ricordi con maggiore affetto dell'annata in biancorosso?
«Conservo nella mia memoria tante partite belle in questa stagione. Direi tre vittorie in particolare: Salernitana in casa davanti ai nostri tifosi caldissimi, a Foggia nel derby prima di Natale e anche a Savoia, la partita del record per il Barletta Calcio con 11 risultati utili di fila».

Che rapporto hai avuto con mister Sesia e con mister Corda? C'è un compagno al quale sei particolarmente legato?
«Ho conosciuto 4 allenatori in 2 anni qui a Barletta. Ho sempre giocato titolare e mi hanno sempre dato fiducia. E' importante per un giocatore. I metodi erano diversi tra uno e l'altro e c'era bisogno di adattarci per noi giocatori. Ho 25 anni e ho guadagnato molto di esperienza con loro consigli. Mi sono trovato bene con tutti. Ho creato una bella amicizia con Ameth Fall. Spero ritrovarlo presto in campo o fuori».

E' stata l'annata della tua consacrazione, nel ruolo di mezz'ala e non di regista basso come avvenuto nel 2013/2014 con Orlandi prima e Carrara poi: è in quella posizione che rendi meglio?
«Mi sono divertito e ho imparato tanto nei due ruoli. Preferisco giocare davanti alla difesa per toccare molto la palla. Pero Sesia mi ha fatto scoprire anche questo ruolo di mezzala e mi sono trovato bene anche lì».

Dove stai trascorrendo il riposo a fine stagione?
«Sono andato a ritrovare la mia famiglia in Francia per un bel momento di relax. Ho viaggiato tra Barcelona e Lisbona, mentre adesso sto riprendendo la corsa in Francia per la nuova stagione».

Come sei stato a Barletta in questi due anni?
«Veramente benissimo, è una splendida realtà. La gente è troppo simpatica. La citta è bella, sul mare. Tutto è perfetto per un giocatore e anche per un francese: siamo nella storia di Barletta con questa Disfida (ride, ndr)».

Il tuo contratto è in scadenza: dove ti vedi nel futuro?
«Per il futuro, no so ancora. Sono in scadenza e sto valutando un pò le proposte. Spero trovare un bel progetto ovunque sia, ma se non dovessi restare porterò Barletta nel cuore».