Lega Pro, si cambia ancora: riduzione della fideiussione e otto Under 21 in rosa

L'annuncio del numero 2 Pitrolo al termine della riunione svolta ieri

martedì 12 maggio 2015 13.58
A cura di Luca Guerra
Una controriforma di stampo luterano: se non è questo, poco ci manca. La Lega Pro fa un passo indietro dopo un'annata vissuta da buona parte delle 60 squadre iscritte nel 2014/2015 tra disciplinare e conti da rifare, fissando nuovi paletti. E' quanto emerso dalla riunione tenuta nella giornata di ieri a Firenze, con le novità annunciate dal vicepresidente della Lega Archimede Pitrolo. Dalla prossima stagione le società potranno tesserare un tetto massimo di 24 giocatori professionisti, di cui 8 dovranno essere Under 21. Altra novità riguarda i requisiti per l'iscrizione, con un meccanismo a scala: la fideiussione da depositare a inizio anno passerà da 600.000 a 400.000 euro, mentre i restanti 200mila li verserà la Lega. La somma sarà inoltre defalcata a 350mila euro se il monte-ingaggi sarà compreso tra 1 e 2 milioni di euro e fino a 300mila euro se il tetto per gli stipendi non supererà il milione di euro. «I club potranno anche decidere di non inserire giovani, ma in tal caso non prenderanno contributi» ha aggiunto Pitrolo.

Il pallone è sgonfio, inutile nasconderlo, e situazioni come quelle registrate a Lecce e Barletta, per restare in Puglia, o come quelli registrati a Monza, Torre Annunziata e Reggio Calabria, lo testimoniano. Alle tante parole corrispondo pochi fatti e ancor meno controlli, che portano a campionato concluso tante società a non conoscere il loro destino (la Reggina è retrocessa, o le saranno restituiti dei punti? O ancora, il caso-Novara). Gli sponsor latitano, i soldi pure e di pari passo le strutture: e la gestione di un club continua a costare. Lo stipendio medio per un calciatore di una società di Lega Pro equivale a 25mila euro, e tante realtà investono più di quanto incassano.

Restando alla Lega Pro pugliese, si registrano 16 fallimenti societari negli ultimi 30 anni: quasi uno per biennio. Tra pifferai magici e businessmen con idee spesso il passo è piccolo, salvo assistere a "rivelazioni" durante la stagione. La sensazione è che i passi fatti negli ultimi anni in Lega Pro abbiano solo tamponato l'emergenza, senza apportare soluzioni e ingrossando le fila dei debitori e dei calciatori illusi dal sistema. Per il Barletta, che si trova oggi in acque economiche non tranquille, la notizia che apre nuovi spiragli riguarda la riduzione del 34% della fideiussione, uno dei tre parametri che andranno rispettati entro il 4 giugno per permettere la definizione del passaggio alla simbolica quota di 3 euro del 31% delle quote dal presidente Perpignano ai traghettatori (Zingrillo, Iannone e Ferrigni) che rappresentano la piazza. In attesa di trovare altri imprenditori disposti a rilanciare il sistema calcio nelle serie minori.
(Twitter: @GuerraLuca88)