L'angolo dell'avversario: in conferenza parla Rastelli, allenatore dell'Avellino
"Scendiamo in campo sempre per ottenere il massimo". Sabato tutta la rosa disponibile
giovedì 7 febbraio 2013
18.18
Rialzarsi dopo la sconfitta nei due derby con Paganese e Benevento. Questa è la parola d'ordine in casa Avellino pronta alla sfida in casa di un Barletta in piena lotta nei bassifondi della classifica. Riprendere il cammino per evitare la 'fuga' del Latina (già a +5) ed evitare l'arrivo della Nocerina oramai con il fiato sul collo dei lupi (a – 2). Ma la sfida del Putilli di Barletta nasconde le sue insidie: «Scendiamo in campo sempre per ottenere il massimo - esordisce Massimo Rastelli - È la nostra mentalità, siamo consapevoli di affrontare una squadra rognosa che ci presserà costantemente e non ci farà respirare. Ha buone individualità anche se è formata da giovani, una squadra da rispettare al massimo visto che ha battuto il Pisa e il Perugia. L'Avellino va a Barletta per smuovere la classifica che si è arenata nelle ultime due gare».
Una gara importante, ma non quella della 'vita', in palio ci sono ancora tanti punti: «Credo che sia importante ripetere la stessa prestazione di domenica. Dobbiamo ripartire da quello perchè ci deve dare la consapevolezza che giocando in quel modo le partite le facciamo nostre nonostante gli episodi che sono stati negativi. Non vogliamo guardare la classifica pensando di dover affrontare l'ultima della classe perchè questo campionato ha dimostrato che tutte le gare vanno giocate e tutti gli avversari devono essere rispettati. Abbiamo visto che anche le squadre di maggior rango rispetto a noi hanno avuto grande difficoltà in queste gare soprattutto se l'approccio non è giusto. E' una partita da giocare senza pensare che sia facile».
Hanno suscitato tante perplessità le dichiarazioni nel dopogara contro il Benevento quando Rastelli ha definito la 'sconfitta' una " gara perfetta": «E' stata la mia sensazione al momento. Rivedendo la partita ancora adesso la ridefinisco la "gara perfetta". All'interno della gara ci sono stati degli episodi che hanno condizionato la stessa: primo su tutti il rigore nettissimo su De Angelis. Sono gli stessi episodi che a noi hanno permesso di vincere la partite come la gara di andata di Benevento e Pisa. Secondo espisodio, Marchi si aggiusta la palla con la mano, si accentra e fa gol. Si poteva avere più attenzione sulla marcatura per evitare quel gol. Gli episodi hanno condizionato il risultato, ma la prova generale della squadra rivedendo anche la partita mi ha ulteriormente convinto che ha squadra ha fatto una grande prestazione. Mi da conforto una trasmissione di Benevento dove si è detto che l'Avellino non meritava la sconfitta e Carboni ha affermato che è stato impressionato l'Avellino per come ha interpretato la gara, per come l'ha giocata, per come è stato in campo e per come non si è disunita una volta in svantaggio. E' vero che non abbiamo avuto grande occasioni, ma tante occasioni potevano girarci meglio. Forse ho usato un termine domenica sera 'eccessivo', ma le parole di un tecnico di una squadra avversaria e i giornalisti sanniti che non sono stati mai teneri con noi, hanno dato forza alle mie parole di domenica. Sono dispiaciuto per il risultato, ma i ragazzi hanno interpretato la gara benissimo. La squadra ha reagito dopo la sconfitta di Pagani tornando a casa con zero punti. Faccio i complimenti al Benevento che si è calato nella realtà della partita, ha lottato come noi, ha sfruttato meglio di noi gli episodi e ha vinto la gara. Dobbiamo quindi ripartire da quella prestazione e guardare avanti senza polemiche».
Contro il Barletta si torna ad avere tutti gli uomini a disposizione, su tutti Castaldo: «Io sono attento a queste cose perchè ho a disposizione una rosa ampia con giocatori che mi permettono di valutare diverse soluzioni. In questo caso non mi sembra il caso di cambiare dall'inizio perché la squadra ha trovato una sua fisionomia. Ci sono giocatori che stanno crescendo e cambiare ora significherebbe togliere le certezze acquisite nonostante le due partite dove non abbiamo raccolto nessun punto. Non escludo che in futuro possa pensare a qualche soluzione diversa se dovessi vedere la squadra non dovesse esprimere più gli stessi valori».
C'è chi lo accusa di 'cambi tardivi': «Il gioco sulle fasce c'è stato sia nel primo che nel secondo con tanti cross dalla fascia di Zappacosta che ha disputato una grande gara. Dopo cinque minuti dallo svantaggio, ho cambiato subito modulo. Accetto le critiche, ma credo che siano in questo momento ingiuste». Dopo aver avuto a favore tanti rigori (giusti, ndr) e dopo le 'lamentele' di diverse squadre avversarie (su tutte Latina e Benevento, ndr) sembra più difficile per la squadra biancoverde avere qualche rigore, la classe arbitrale sembra vivere un periodo di sudditanza psicologica: «Nel momento in cui sono venute fuori le polemiche, gli arbitri non ci stanno dando il nostro. Nonostante le polemiche delle società, gli arbitri ci hanno dato solo quello che ci spettava di diritti. Agli 11 rigori concessi, ne mancano altri. Ora ci pensano due volte, anche un rigore netto, come quello di domenica, non c'è stato concesso e ha condizionato la gara. Spero che dalla prossima gara gli altri siano più obiettivi concedendoci quello che ci spetta. Ma non vogliamo regali».
In chiusura conferenza, il tecnico degli irpini Massimo Rastelli precisa: «Siccome nel calcio c'è la memoria corta, voglio ricordare che siamo secondi in classifica. Siamo in piena corsa con gli obiettivi minimi prefissati, stiamo valorizzando i giovani. Credo che a fine anno giocatori come Angiulli, Izzo e Zappacosta saranno per la società fonte di sostentamento importante a dimostrazione del lavoro e della bontà che questo staff sta svolgendo. Tornando al passato dove erano state costruite squadre per vincere (in serie D e C2) con budget importanti, e dove l'Avellino non ha vinto, quest'anno con un budget ridotto e una categoria superiore, stiamo facendo un campionato importante e come questo, ad Avellino negli ultimi anni non lo si è visto. Quindi ci vuole più equilibrio e rispetto del lavoro delle persone. Siamo secondi in classifica; stiamo disputando un grandissimo campionato e negli ultimi tre mesi e belle ultime 10 partite abbiamo sbagliato 30 minuti a Pagani».
Una gara importante, ma non quella della 'vita', in palio ci sono ancora tanti punti: «Credo che sia importante ripetere la stessa prestazione di domenica. Dobbiamo ripartire da quello perchè ci deve dare la consapevolezza che giocando in quel modo le partite le facciamo nostre nonostante gli episodi che sono stati negativi. Non vogliamo guardare la classifica pensando di dover affrontare l'ultima della classe perchè questo campionato ha dimostrato che tutte le gare vanno giocate e tutti gli avversari devono essere rispettati. Abbiamo visto che anche le squadre di maggior rango rispetto a noi hanno avuto grande difficoltà in queste gare soprattutto se l'approccio non è giusto. E' una partita da giocare senza pensare che sia facile».
Hanno suscitato tante perplessità le dichiarazioni nel dopogara contro il Benevento quando Rastelli ha definito la 'sconfitta' una " gara perfetta": «E' stata la mia sensazione al momento. Rivedendo la partita ancora adesso la ridefinisco la "gara perfetta". All'interno della gara ci sono stati degli episodi che hanno condizionato la stessa: primo su tutti il rigore nettissimo su De Angelis. Sono gli stessi episodi che a noi hanno permesso di vincere la partite come la gara di andata di Benevento e Pisa. Secondo espisodio, Marchi si aggiusta la palla con la mano, si accentra e fa gol. Si poteva avere più attenzione sulla marcatura per evitare quel gol. Gli episodi hanno condizionato il risultato, ma la prova generale della squadra rivedendo anche la partita mi ha ulteriormente convinto che ha squadra ha fatto una grande prestazione. Mi da conforto una trasmissione di Benevento dove si è detto che l'Avellino non meritava la sconfitta e Carboni ha affermato che è stato impressionato l'Avellino per come ha interpretato la gara, per come l'ha giocata, per come è stato in campo e per come non si è disunita una volta in svantaggio. E' vero che non abbiamo avuto grande occasioni, ma tante occasioni potevano girarci meglio. Forse ho usato un termine domenica sera 'eccessivo', ma le parole di un tecnico di una squadra avversaria e i giornalisti sanniti che non sono stati mai teneri con noi, hanno dato forza alle mie parole di domenica. Sono dispiaciuto per il risultato, ma i ragazzi hanno interpretato la gara benissimo. La squadra ha reagito dopo la sconfitta di Pagani tornando a casa con zero punti. Faccio i complimenti al Benevento che si è calato nella realtà della partita, ha lottato come noi, ha sfruttato meglio di noi gli episodi e ha vinto la gara. Dobbiamo quindi ripartire da quella prestazione e guardare avanti senza polemiche».
Contro il Barletta si torna ad avere tutti gli uomini a disposizione, su tutti Castaldo: «Io sono attento a queste cose perchè ho a disposizione una rosa ampia con giocatori che mi permettono di valutare diverse soluzioni. In questo caso non mi sembra il caso di cambiare dall'inizio perché la squadra ha trovato una sua fisionomia. Ci sono giocatori che stanno crescendo e cambiare ora significherebbe togliere le certezze acquisite nonostante le due partite dove non abbiamo raccolto nessun punto. Non escludo che in futuro possa pensare a qualche soluzione diversa se dovessi vedere la squadra non dovesse esprimere più gli stessi valori».
C'è chi lo accusa di 'cambi tardivi': «Il gioco sulle fasce c'è stato sia nel primo che nel secondo con tanti cross dalla fascia di Zappacosta che ha disputato una grande gara. Dopo cinque minuti dallo svantaggio, ho cambiato subito modulo. Accetto le critiche, ma credo che siano in questo momento ingiuste». Dopo aver avuto a favore tanti rigori (giusti, ndr) e dopo le 'lamentele' di diverse squadre avversarie (su tutte Latina e Benevento, ndr) sembra più difficile per la squadra biancoverde avere qualche rigore, la classe arbitrale sembra vivere un periodo di sudditanza psicologica: «Nel momento in cui sono venute fuori le polemiche, gli arbitri non ci stanno dando il nostro. Nonostante le polemiche delle società, gli arbitri ci hanno dato solo quello che ci spettava di diritti. Agli 11 rigori concessi, ne mancano altri. Ora ci pensano due volte, anche un rigore netto, come quello di domenica, non c'è stato concesso e ha condizionato la gara. Spero che dalla prossima gara gli altri siano più obiettivi concedendoci quello che ci spetta. Ma non vogliamo regali».
In chiusura conferenza, il tecnico degli irpini Massimo Rastelli precisa: «Siccome nel calcio c'è la memoria corta, voglio ricordare che siamo secondi in classifica. Siamo in piena corsa con gli obiettivi minimi prefissati, stiamo valorizzando i giovani. Credo che a fine anno giocatori come Angiulli, Izzo e Zappacosta saranno per la società fonte di sostentamento importante a dimostrazione del lavoro e della bontà che questo staff sta svolgendo. Tornando al passato dove erano state costruite squadre per vincere (in serie D e C2) con budget importanti, e dove l'Avellino non ha vinto, quest'anno con un budget ridotto e una categoria superiore, stiamo facendo un campionato importante e come questo, ad Avellino negli ultimi anni non lo si è visto. Quindi ci vuole più equilibrio e rispetto del lavoro delle persone. Siamo secondi in classifica; stiamo disputando un grandissimo campionato e negli ultimi tre mesi e belle ultime 10 partite abbiamo sbagliato 30 minuti a Pagani».