"L'angolo del capitano": Savino Daleno commenta l’amaro derby Barletta-Lecce
«Ottima prestazione, è mancato solo il risultato»
martedì 11 febbraio 2014
Tornano gli editoriali di Barlettalife.it dedicati al calcio. Per questa stagione sono stati confermati i due editorialisti per eccezione. Dopo l'avvocato Francesco Sfrecola, ex presidente biancorosso e legato a doppio filo al recente passato del sodalizio di via Vittorio Veneto, l'altro nome di spicco è quello di Savino Daleno, vecchia bandiera biancorossa, da sempre legato alle sorti del club biancorosso. Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso. Sulle colonne virtuali di Barlettalife.it torna l'appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". A partire dal primo impegno di campionato,Savino Daleno commenta le vicende di casa-Barletta. Quest'oggi l'esperto centrocampista commenta l'immeritata e amara sconfitta del Barletta nel tanto atteso derby contro il Lecce:
«Di sicuro è stata un'ottima prestazione della squadra, non ci sono stati alti e bassi, hanno giocato quasi tutti allo stesso livello. Contro il Lecce si è visto uno dei migliori Barletta della stagione, se non il migliore. Peccato per il risultato, perché avrebbe di sicuro entusiasmato il numeroso pubblico accorso al "Puttilli": sembrava di essere tornati indietro di qualche anno, quando c'era tanto entusiasmo e tanta gente esultava per il gol del Barletta. La differenza è stata fatta dall'esperienza del Lecce, ma va sottolineato che tutta la squadra ieri ha sudato la maglia, ha sfoderato un grande orgoglio durante la partita. Nonostante la sconfitta, oggi ci sono da fare i complimenti alla squadra».
«Certamente, buona parte della prestazione di ieri è venuta dal cambio di modulo. Continuo a dire che in un campionato che non si retrocede, giocando con cinque difensori è difficile trovare spunti per offendere gli avversari. Il 5-3-2 è un modulo così difensivo che era difficile anche produrre gioco, per di più in considerazione del fatto che mancava una punta vera lì davanti. Domenica con il 4-3-3 abbiamo avuto la dimostrazione del fatto che se il Barletta avesse giocato in questo modo dall'inizio di stagione, sicuramente avrebbe avuto qualche punto in più in classifica. È bastato mettere gli uomini giusti ai posti giusti per vedere in campo una squadra degna di tale nome: mi riferisco a D'Errico, che domenica ha dimostrato grande vivacità, al buon rientro di Pippa, che ha praticamente neutralizzato Ferreira Pinto, ma anche alle buone prestazioni dei nuovi arrivi. Se analizziamo a fondo, l'unico giocatore che ha pagato qualcosa è stato Ferreira, ma non dal punto di vista del gioco bensì da quello dell'esperienza, visto che con il secondo giallo ci ha portati alla fine della partita. Con un uomo in meno è difficile giocare alla pari con il Lecce. Nonostante il risultato, si è combattuto, si è giocato alla pari, si è sudata la maglia e va bene così. L'unico rammarico riguarda il fatto che dall'inizio dell'anno abbiamo adottato un modulo di gioco molto difensivo per quelle che erano le caratteristiche della rosa del Barletta».
«Mister Orlandi in questa settimana è stato bravo a capire che per affrontare il Lecce bisognava innanzitutto cambiare modulo di gioco. È stato bravo ad inserire dall'inizio Pippa, che da esperienza e qualità nella fase difensiva. Non capisco qualche situazione, visto che a Salerno Pippa era in tribuna e domenica si ritrovato titolare, però oggi non voglio andare a trovare il pelo nell'uovo perché domenica il Barletta ha giocato bene per sessanta minuti. Solo in dieci il Barletta ha sofferto, i biancorossi non hanno sfigurato davanti ad una corazzata come il Lecce. L'unica cosa riguarda il tardivo inserimento di La Mantia, che è l'unico che può fare la differenza davanti per quel che riguarda la fisicità. Con uno così lì davanti si esprimono meglio i vari D'Errico, Ilari, lo stesso Ganz che fisicamente non mi sembra una vera prima punta. Però ieri Orlandi ha ritenuto di fare queste scelte, si è visto comunque un bel Barletta. Resta il rammarico per le settimane precedenti».
«Noi tifosi dovremmo farci un applauso da soli: è difficile vedere una squadra terz'ultima in classifica con un "Puttilli" così gremito, oltretutto senza contestazioni, ma con incitamento costante per tutti i 90'. Domenica scorsa una squadra terz'ultima ha portato quasi duecento tifosi a Salerno, domenica una squadra terza in classifica come il Lecce ne ha portati al massimo trenta. Questo la dice lunga sulla passione dei barlettani e spero davvero che nessuno ci giochi con questa passione: da barlettano non lo permetterò mai a nessuno. La squadra si è portata tra i professionisti con sudore e sacrifici da parte di tutti. Mi auguro che chi gestisce la società lo capisce e possa dare un futuro migliore a questa squadra».
«Domenica il Barletta riposerà, ma la condizione non c'è una domenica si e una no: quando un giocatore è in condizione la mantiene per diverso tempo. Secondo me è davvero più facile pensare al futuro del Barletta che non a questo campionato. Anche se ci fosse stata la partita immediata domenica prossima, per quanto riguarda il nono posto, la vedo davvero difficile. Credo sia una parentesi davvero chiusa, secondo me il Barletta non può più ambire a questo traguardo che era l'obiettivo principale ad inizio campionato. Addirittura giovedì scorso Camilleri aveva detto che questo era l'ultimo treno per raggiungere i playoff. Perdendo ieri in casa siamo arrivati ad 11 lunghezze dal nono posto. Questo campionato è stato compromesso sin dall'inizio e domenica si è praticamente chiuso per quel che riguarda la nona posizione. Ora resta da non sottovalutare nessuno: oltretutto questi ragazzi hanno l'opportunità di mettersi in mostra, soprattutto nei confronti della società e del loro futuro. Che dimostrino ancora il loro valore in questi mesi che mancano fino alla fine del campionato, lo devono anche al pubblico».
«Ora il Barletta giocherà privo di obiettivi e senza assilli, ma credo che questo doveva avvenire già dalla prima partita. In un campionato dove non ci sono retrocessioni, e sappiamo quanto è brutto per un giocatore guardarsi sempre alle spalle, si doveva essere così spregiudicati dalla prima giornata, non bisogna arrivare alla fine per essere così spavaldi. C'era la possibilità di giocare senza assilli nella testa. È sfumata troppo presto per il Barletta la possibilità di arrivare tra le prime nove. Mi dispiace tantissimo, perché c'è tutto e c'era tutto per poter centrare questo obiettivo. Sono venuti meno i veri protagonisti di questo obiettivo e di questo sono davvero rammaricato, perché se vediamo la partita contro il Lecce, questi ragazzi hanno le potenzialità. E finora cosa hanno fatto? Se hanno dimostrato contro Lecce e Frosinone di giocare quasi alla pari, vuol dire che finora qualcosa non ha funzionato. Queste risposte devono arrivare dai giocatori, la società forse sta già pensando al prossimo anno. I giocatori sino ad ora si sono nascosti dietro questi scudi, ed è un peccato davvero. Domenica ci siamo entusiasmati a vedere il Barletta, ed è un peccato che si è buttato via un anno dove forse si poteva realizzare qualcosa di importante. Il nostro sogno è svanito, rimarrà tale per quest'anno, ci riproveremo il prossimo anno».
[Savino Daleno]
«Di sicuro è stata un'ottima prestazione della squadra, non ci sono stati alti e bassi, hanno giocato quasi tutti allo stesso livello. Contro il Lecce si è visto uno dei migliori Barletta della stagione, se non il migliore. Peccato per il risultato, perché avrebbe di sicuro entusiasmato il numeroso pubblico accorso al "Puttilli": sembrava di essere tornati indietro di qualche anno, quando c'era tanto entusiasmo e tanta gente esultava per il gol del Barletta. La differenza è stata fatta dall'esperienza del Lecce, ma va sottolineato che tutta la squadra ieri ha sudato la maglia, ha sfoderato un grande orgoglio durante la partita. Nonostante la sconfitta, oggi ci sono da fare i complimenti alla squadra».
«Certamente, buona parte della prestazione di ieri è venuta dal cambio di modulo. Continuo a dire che in un campionato che non si retrocede, giocando con cinque difensori è difficile trovare spunti per offendere gli avversari. Il 5-3-2 è un modulo così difensivo che era difficile anche produrre gioco, per di più in considerazione del fatto che mancava una punta vera lì davanti. Domenica con il 4-3-3 abbiamo avuto la dimostrazione del fatto che se il Barletta avesse giocato in questo modo dall'inizio di stagione, sicuramente avrebbe avuto qualche punto in più in classifica. È bastato mettere gli uomini giusti ai posti giusti per vedere in campo una squadra degna di tale nome: mi riferisco a D'Errico, che domenica ha dimostrato grande vivacità, al buon rientro di Pippa, che ha praticamente neutralizzato Ferreira Pinto, ma anche alle buone prestazioni dei nuovi arrivi. Se analizziamo a fondo, l'unico giocatore che ha pagato qualcosa è stato Ferreira, ma non dal punto di vista del gioco bensì da quello dell'esperienza, visto che con il secondo giallo ci ha portati alla fine della partita. Con un uomo in meno è difficile giocare alla pari con il Lecce. Nonostante il risultato, si è combattuto, si è giocato alla pari, si è sudata la maglia e va bene così. L'unico rammarico riguarda il fatto che dall'inizio dell'anno abbiamo adottato un modulo di gioco molto difensivo per quelle che erano le caratteristiche della rosa del Barletta».
«Mister Orlandi in questa settimana è stato bravo a capire che per affrontare il Lecce bisognava innanzitutto cambiare modulo di gioco. È stato bravo ad inserire dall'inizio Pippa, che da esperienza e qualità nella fase difensiva. Non capisco qualche situazione, visto che a Salerno Pippa era in tribuna e domenica si ritrovato titolare, però oggi non voglio andare a trovare il pelo nell'uovo perché domenica il Barletta ha giocato bene per sessanta minuti. Solo in dieci il Barletta ha sofferto, i biancorossi non hanno sfigurato davanti ad una corazzata come il Lecce. L'unica cosa riguarda il tardivo inserimento di La Mantia, che è l'unico che può fare la differenza davanti per quel che riguarda la fisicità. Con uno così lì davanti si esprimono meglio i vari D'Errico, Ilari, lo stesso Ganz che fisicamente non mi sembra una vera prima punta. Però ieri Orlandi ha ritenuto di fare queste scelte, si è visto comunque un bel Barletta. Resta il rammarico per le settimane precedenti».
«Noi tifosi dovremmo farci un applauso da soli: è difficile vedere una squadra terz'ultima in classifica con un "Puttilli" così gremito, oltretutto senza contestazioni, ma con incitamento costante per tutti i 90'. Domenica scorsa una squadra terz'ultima ha portato quasi duecento tifosi a Salerno, domenica una squadra terza in classifica come il Lecce ne ha portati al massimo trenta. Questo la dice lunga sulla passione dei barlettani e spero davvero che nessuno ci giochi con questa passione: da barlettano non lo permetterò mai a nessuno. La squadra si è portata tra i professionisti con sudore e sacrifici da parte di tutti. Mi auguro che chi gestisce la società lo capisce e possa dare un futuro migliore a questa squadra».
«Domenica il Barletta riposerà, ma la condizione non c'è una domenica si e una no: quando un giocatore è in condizione la mantiene per diverso tempo. Secondo me è davvero più facile pensare al futuro del Barletta che non a questo campionato. Anche se ci fosse stata la partita immediata domenica prossima, per quanto riguarda il nono posto, la vedo davvero difficile. Credo sia una parentesi davvero chiusa, secondo me il Barletta non può più ambire a questo traguardo che era l'obiettivo principale ad inizio campionato. Addirittura giovedì scorso Camilleri aveva detto che questo era l'ultimo treno per raggiungere i playoff. Perdendo ieri in casa siamo arrivati ad 11 lunghezze dal nono posto. Questo campionato è stato compromesso sin dall'inizio e domenica si è praticamente chiuso per quel che riguarda la nona posizione. Ora resta da non sottovalutare nessuno: oltretutto questi ragazzi hanno l'opportunità di mettersi in mostra, soprattutto nei confronti della società e del loro futuro. Che dimostrino ancora il loro valore in questi mesi che mancano fino alla fine del campionato, lo devono anche al pubblico».
«Ora il Barletta giocherà privo di obiettivi e senza assilli, ma credo che questo doveva avvenire già dalla prima partita. In un campionato dove non ci sono retrocessioni, e sappiamo quanto è brutto per un giocatore guardarsi sempre alle spalle, si doveva essere così spregiudicati dalla prima giornata, non bisogna arrivare alla fine per essere così spavaldi. C'era la possibilità di giocare senza assilli nella testa. È sfumata troppo presto per il Barletta la possibilità di arrivare tra le prime nove. Mi dispiace tantissimo, perché c'è tutto e c'era tutto per poter centrare questo obiettivo. Sono venuti meno i veri protagonisti di questo obiettivo e di questo sono davvero rammaricato, perché se vediamo la partita contro il Lecce, questi ragazzi hanno le potenzialità. E finora cosa hanno fatto? Se hanno dimostrato contro Lecce e Frosinone di giocare quasi alla pari, vuol dire che finora qualcosa non ha funzionato. Queste risposte devono arrivare dai giocatori, la società forse sta già pensando al prossimo anno. I giocatori sino ad ora si sono nascosti dietro questi scudi, ed è un peccato davvero. Domenica ci siamo entusiasmati a vedere il Barletta, ed è un peccato che si è buttato via un anno dove forse si poteva realizzare qualcosa di importante. Il nostro sogno è svanito, rimarrà tale per quest'anno, ci riproveremo il prossimo anno».
[Savino Daleno]