"L'angolo del capitano": Savino Daleno commenta Barletta-Gubbio 0-2
«Ennesima delusione, toccato il fondo»
martedì 18 marzo 2014
9.16
Tornano gli editoriali di Barlettalife.it dedicati al calcio. Per questa stagione sono stati confermati i due editorialisti per eccezione. Dopo l'avvocato Francesco Sfrecola, ex presidente biancorosso e legato a doppio filo al recente passato del sodalizio di via Vittorio Veneto, l'altro nome di spicco è quello di Savino Daleno, vecchia bandiera biancorossa, da sempre legato alle sorti del club biancorosso. Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso. Sulle colonne virtuali di Barlettalife.it torna l'appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". A partire dal primo impegno di campionato,Savino Daleno commenta le vicende di casa-Barletta. Quest'oggi l'esperto centrocampista commenta il tonfo interno dei biancorossi contro il Gubbio degli ex Schetter e Caccavallo:
«Quella di domenica è stata l'ennesima delusione, arrivata per di più in una partita dove si è rivisto al campo anche il presidente Tatò: credo che anche lui ci sia rimasto davvero male nel vedere uno spettacolo così indecente. Altre volte l'abbiamo detto, ma questa volta davvero è stato toccato il fondo, sotto vari punti di vista: fisico, caratteriale, tecnico-tattico. Ieri in pratica davvero il Barletta non si è presentato alla partita. Ieri tutto il Barletta ha fatto flop, ma non possiamo certo condannare i più giovani della squadra, perché se i più grandi non riescono ad assumersi delle responsabilità, come possiamo pretenderlo da ragazzi di 16 e 18 anni? È vero anche che abbiamo detto sempre che chi indossa la maglia del Barletta non lo fa con la carta d'identità in mano, ma non mi sembra il caso di addossare tante colpe su questi due ragazzi. Ci sono altri giocatori che devono assumersi le proprie responsabilità, si stanno nascondendo dall'inizio del campionato. Adesso c'è da aspettarsi solo il peggio: se non è bastato il ritorno al campo del presidente, se non è bastata una mancata contestazione, sembra che tutto vada bene».
«Nelle ultime giornate abbiamo assistito a diversi controsensi in formazione: ci sono giocatori che la domenica prima vanno in tribuna e la domenica dopo si trovano titolari quasi inamovibili. Parliamo di Ganz, che a Perugia è stato messo in tribuna, di Legras, di Pippa, addirittura ieri si è fatto a meno anche del capitano. Si stanno togliendo anche quelle piccole certezze che fino ad ora c'erano state nella formazione barlettana. Aspettiamo almeno qualche spiegazione per quel che può essere il futuro del Barletta. Credo che noi tifosi vorremmo qualche spiegazione: al campo si paga il biglietto, e vorremmo assistere ad uno spettacolo un po' più decente».
«Domenica è stato bellissimo vedere l'affetto del "Puttilli" per Schetter. Questo gesto significa tanto: i barlettani si legano a chi fa bene, a chi ha onorato la maglia del Barletta in passato. È stato bello vedere l'applauso a Schetter, ma è stato bruttissimo vedere i calciatori del Barletta fischiati dai propri sostenitori. Questo la dice lunga: a tutto c'è un limite. Non ci si può nascondere sempre e solo dietro l'età, perché a calcio si gioca quando si ha 22, 23, 24 o 25 anni, basta con queste giustificazioni. Se ripenso alla partita di ieri vedo che il Barletta al primo gran caldo è quasi scoppiato. Nell'altra squadra c'erano giocatori d'età superiore alla nostra, eppure hanno disputato una gran bella partita. Vogliamo trovare tutti gli alibi del caso, ma sinceramente non riesco a trovarne: le prestazioni del Barletta al "Puttilli" sono state indecenti, dall'inizio alla fine. La presenza del presidente allo stadio sia stata positiva: è bello rivederlo al "Puttilli", visto che è lui il proprietario della squadra ed è lui il tifoso che ci rappresenta. Non era bello non vederlo per quattro mesi, così come è stato bruttissimo vederlo andar via al ventesimo del secondo tempo. Credo che abbia sofferto tantissimo a vedere questa prestazione da parte del Barletta. Tatò si aspettava sicuramente di più, ma i calciatori sono riusciti anche nell'intento di deludere il presidente in tutto e per tutto».
«Domenica arriva il Viareggio di mister Lucarelli. Il tecnico bianconero ha cercato di dare una scossa all'ambiente dimettendosi, poi i giocatori hanno preso posizione nel difendere il proprio allenatore. A Barletta questo non è mai successo, e tra l'altro il Viareggio aveva anche offerto una prestazione super contro il Lecce. Domenica il Viareggio ha perso ad Ascoli, pur giocando una partita dignitosa. A Barletta non è mai successo niente, si dormono sonni tranquilli sin dalla prima partita. L'unico ad essersi preso le proprie responsabilità è stato il presidente, l'uomo che probabilmente ha meno colpe. Gli altri si sono nascosti dietro il presidente Tatò. È un peccato, perché il Barletta con la formazione migliore da inizio campionato poteva raggiungere risultati migliori. Certo, non sono io a gestire questa situazione, tanto meno il presidente, né i tifosi. La persona che è indicata per mandare in campo i giocatori domenica ha detto che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Mi auguro che lo faccia anche lui, che dia delle risposte da questo punto di vista. È la prima volta che sentiamo dire una cosa del genere da Orlandi. Ma ormai è troppo tardi, non vorrei che ci sia anche tanta furbizia dietro queste parole, visto che a cinque giornate dalla fine non si può essere esonerati, ed è addirittura inutile esonerare. Contro il Viareggio sarà una partita difficilissima, ma ormai per il Barletta ogni sfida è diventata difficile: se non riusciamo ad esprimere in casa un buon gioco e a metterci cattiveria, è assurdo pensare che ciò avvenga fuori casa. Oltretutto, nell'ultimo mese le partite sono già chiuse nel primo tempo, e questo è tutto dire. Aspettiamoci almeno una reazione d'orgoglio, che possa portare ad un risultato positivo».
[Savino Daleno]
«Quella di domenica è stata l'ennesima delusione, arrivata per di più in una partita dove si è rivisto al campo anche il presidente Tatò: credo che anche lui ci sia rimasto davvero male nel vedere uno spettacolo così indecente. Altre volte l'abbiamo detto, ma questa volta davvero è stato toccato il fondo, sotto vari punti di vista: fisico, caratteriale, tecnico-tattico. Ieri in pratica davvero il Barletta non si è presentato alla partita. Ieri tutto il Barletta ha fatto flop, ma non possiamo certo condannare i più giovani della squadra, perché se i più grandi non riescono ad assumersi delle responsabilità, come possiamo pretenderlo da ragazzi di 16 e 18 anni? È vero anche che abbiamo detto sempre che chi indossa la maglia del Barletta non lo fa con la carta d'identità in mano, ma non mi sembra il caso di addossare tante colpe su questi due ragazzi. Ci sono altri giocatori che devono assumersi le proprie responsabilità, si stanno nascondendo dall'inizio del campionato. Adesso c'è da aspettarsi solo il peggio: se non è bastato il ritorno al campo del presidente, se non è bastata una mancata contestazione, sembra che tutto vada bene».
«Nelle ultime giornate abbiamo assistito a diversi controsensi in formazione: ci sono giocatori che la domenica prima vanno in tribuna e la domenica dopo si trovano titolari quasi inamovibili. Parliamo di Ganz, che a Perugia è stato messo in tribuna, di Legras, di Pippa, addirittura ieri si è fatto a meno anche del capitano. Si stanno togliendo anche quelle piccole certezze che fino ad ora c'erano state nella formazione barlettana. Aspettiamo almeno qualche spiegazione per quel che può essere il futuro del Barletta. Credo che noi tifosi vorremmo qualche spiegazione: al campo si paga il biglietto, e vorremmo assistere ad uno spettacolo un po' più decente».
«Domenica è stato bellissimo vedere l'affetto del "Puttilli" per Schetter. Questo gesto significa tanto: i barlettani si legano a chi fa bene, a chi ha onorato la maglia del Barletta in passato. È stato bello vedere l'applauso a Schetter, ma è stato bruttissimo vedere i calciatori del Barletta fischiati dai propri sostenitori. Questo la dice lunga: a tutto c'è un limite. Non ci si può nascondere sempre e solo dietro l'età, perché a calcio si gioca quando si ha 22, 23, 24 o 25 anni, basta con queste giustificazioni. Se ripenso alla partita di ieri vedo che il Barletta al primo gran caldo è quasi scoppiato. Nell'altra squadra c'erano giocatori d'età superiore alla nostra, eppure hanno disputato una gran bella partita. Vogliamo trovare tutti gli alibi del caso, ma sinceramente non riesco a trovarne: le prestazioni del Barletta al "Puttilli" sono state indecenti, dall'inizio alla fine. La presenza del presidente allo stadio sia stata positiva: è bello rivederlo al "Puttilli", visto che è lui il proprietario della squadra ed è lui il tifoso che ci rappresenta. Non era bello non vederlo per quattro mesi, così come è stato bruttissimo vederlo andar via al ventesimo del secondo tempo. Credo che abbia sofferto tantissimo a vedere questa prestazione da parte del Barletta. Tatò si aspettava sicuramente di più, ma i calciatori sono riusciti anche nell'intento di deludere il presidente in tutto e per tutto».
«Domenica arriva il Viareggio di mister Lucarelli. Il tecnico bianconero ha cercato di dare una scossa all'ambiente dimettendosi, poi i giocatori hanno preso posizione nel difendere il proprio allenatore. A Barletta questo non è mai successo, e tra l'altro il Viareggio aveva anche offerto una prestazione super contro il Lecce. Domenica il Viareggio ha perso ad Ascoli, pur giocando una partita dignitosa. A Barletta non è mai successo niente, si dormono sonni tranquilli sin dalla prima partita. L'unico ad essersi preso le proprie responsabilità è stato il presidente, l'uomo che probabilmente ha meno colpe. Gli altri si sono nascosti dietro il presidente Tatò. È un peccato, perché il Barletta con la formazione migliore da inizio campionato poteva raggiungere risultati migliori. Certo, non sono io a gestire questa situazione, tanto meno il presidente, né i tifosi. La persona che è indicata per mandare in campo i giocatori domenica ha detto che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Mi auguro che lo faccia anche lui, che dia delle risposte da questo punto di vista. È la prima volta che sentiamo dire una cosa del genere da Orlandi. Ma ormai è troppo tardi, non vorrei che ci sia anche tanta furbizia dietro queste parole, visto che a cinque giornate dalla fine non si può essere esonerati, ed è addirittura inutile esonerare. Contro il Viareggio sarà una partita difficilissima, ma ormai per il Barletta ogni sfida è diventata difficile: se non riusciamo ad esprimere in casa un buon gioco e a metterci cattiveria, è assurdo pensare che ciò avvenga fuori casa. Oltretutto, nell'ultimo mese le partite sono già chiuse nel primo tempo, e questo è tutto dire. Aspettiamoci almeno una reazione d'orgoglio, che possa portare ad un risultato positivo».
[Savino Daleno]