Il Barletta e Orlandi: ricomincio da tre

Ieri la presentazione del terzo allenatore stagionale, via dallo staff anche Di Toro e Fabbiano

mercoledì 6 marzo 2013 02.00
A cura di Luca Guerra
Orlandi a porte aperte
"Tutti sono in gioco, bisogna capire chi sta meglio e chi ha più voglia". Sembra una frase di circostanza, ma in realtà testimonia l'ennesima puntata delle "sliding doors" biancorosse: ad aprirle, questa volta, è stato il nuovo allenatore del Barletta Calcio, Nevio Orlandi, subentrato 24 ore fa a Raffaele Novelli, al secondo esonero stagionale in biancorosso, alla guida tecnica della squadra di via Veneto, oggi penultima forza del girone B del campionato di Prima Divisione Lega Pro. L'allenatore, senza panchina dal 2009, con esperienze in passato addirittura in serie A alla guida della Reggina, è stato presentato ieri pomeriggio presso la Sala Stampa del "Cosimo Puttilli" dopo essere stato selezionato per la panchina biancoossa dal ds Martino con l'avallo del presidente Roberto Tatò: "Sappiamo quanto è difficile il momento, ma abbiamo grande senso di responsabilità reciproca e abbiamo cercato di scegliere le persone che hanno qualcosa in comune con noi, dapprima la serietà e la professionalità, oltre a percorsi complessi come fu quello di Reggio" ha sottolineato il direttore sportivo biancorosso in sede di conferenza stampa. Una scelta fondata dunque sulla sete di rivincita del 59enne allenatore di Cremona, apparso pacato e chiaro sin dalle prime battute. Tutti tornano in gioco, anche i vari Pane, Burzigotti, Mazzarani e Simoncelli, calciatori di esperienza oggi ai margini della rosa dei titolari dopo l'esperienza con Novelli; nomi che torneranno utili a Orlandi per iniettare forza tecnica e morale nel giovane gruppo.

Un taglio con il passato
Novelli ha salutato Barletta dopo 16 panchine complessive, che hanno portato in dote molti applausi per il gioco offerto ma soli 10 punti, frutto di due vittorie, 4 pareggi e 10 ko, con ben 30 centri al passivo e appena 14 realizzati, con una media punti di 0-62/partita. Una scelta, quella di congedare l'allenatore salernitano, tesa a "staccare" del tutto il cordone ombelicale con il recente passato rappresentato anche da Peppino Pavone, che con il mister e il placet del presidente Tatò aveva plasmato la rosa in estate. La voglia di tagliare con i giorni che furono- ha spiegato ieri Tatò in conferenza- ha portato anche alla partenza di Elio Di Toro, vice di Novelli e del preparatore atletico Antonio Fabbiano: al loro posto arriva solo il preparatore atletico Mondilla. Del vecchio staff tecnico resta Nicola Di Leo, che oltre all'incarico di preparatore dei portieri assume la veste di allenatore in seconda, situazione curiosa in Lega Pro. Una conferma, ha spiegato il numero uno biancorosso, dettata dal fatto che "Di Leo non faceva parte dello staff di Novelli, quindi non era legato al resto del gruppo che è andato via. Lui ha partecipato alla nascita della squadra sin dal ritiro, ora sarà affiancato a mister Orlandi per la serietà e per la conoscenza che ha del gruppo". Per uscire dalla drammatica situazione ("Ma io credo sia possibile salvarsi" ha ribadito Tatò") si è così proceduti all'ultimo, disperato cambio di panchina per salvare la situazione, con il presidente che ha ribadito la sua intenzione di restare in sella al club anche oltre la fine della stagione.

Schulmeister, nodo da sciogliere
"Il nostro legale, l'avvocato Grassani, sostiene sia stato svincolato il 18 gennaio dal club di appartenenza, mentre la federazione olandese afferma che lo svincolo ci sia stato solo dopo il 31 gennaio. Il ragazzo è in ritiro, speriamo in pochi giorni di avere riscontri positivi: la nostra federazione ha capito la nostra posizione. Per Schulmeister è stato presentato il tesseramento". Le parole sono del presidente Tatò, l'oggetto del discorso è Vojtěch Schulmeister, attaccante di nazionalità ceca, 30 anni da compiere, che in stagione ha disputato 14 partite mettendo a segno 8 reti fino a dicembre nella seconda serie olandese (Eerste Divisie) con la maglia dell'AGOVV Apeldoorn, società dichiarata fallita in data 11 Gennaio 2013: il calciatore ceco è arrivato l'11 febbraio nella città della Disfida per un breve periodo di prova con il gruppo e ha superato i primi test fino a portare il Barletta, una settimana fa, a manifestare ufficialmente l'intenzione di tesserarlo. Un arrivo che suonerebbe come una manna per un attacco sin qui deficitario, che ha collezionato 18 reti in 22 partite di campionato. "Abbiamo già presentato la domanda di tesseramento" ha concluso Tatò: entro 48/72 ore si capirà se la burocrazia permetta che le parti convolino a nozze, mentre i giorni sul calendario avanzano.

Al lavoro a Corato con un nuovo modulo
Il ritiro appunto, "conoscitivo e non punitivo", ha sottolineato il ds Martino. Ieri, infatti, il nuovo allenatore biancorosso ha diretto il suo primo allenamento a Corato, dove la squadra è in ritiro da oggi fino all'incontro interno col Frosinone, in programma domenica prossima. La squadra ha sostenuto lavoro tecnico-tattico e partitella finale, alla quale non hanno partecipato solo i giocatori impegnati per tutti i novanta minuti nella sfida con il Gubbio. Con il gruppo anche i giovani Cicerelli e Lorito, ma non Nakim Youssufa, che resta con la "Berretti". Contro il Frosinone il tecnico potrà disporre del rientrante Di Bella, che ha scontato il turno di squalifica, mentre dovrà fare a meno di La Mantia, appiedato per due turni dal Giudice Sportivo: la doppia seduta in programma oggi servirà a studiare le contromosse all'assenza di alternative a Barbuti in attacco e capire quale sarà il modulo dell'era-Orlandi, il quarto ciclo tecnico in sette mesi in biancorosso. "Devo valutate che modulo adoperare, con i ragazzi ho parlato di un nuovo sistema di gioco che restituisca equilibrio, e il 3-5-2 che ho già usato in passato a Reggio può tornati utile". Tanti i nomi che tornano in ballo con il nuovo modulo. già visto nel breve interregno-Stringara: da Pane tra i pali, passando per Burzigotti e Di Bella in difesa, fino a Mazzarani e Pippa sulle corsie laterali, Meucci e Dall'Oglio in mezzo, mentre Simoncelli e Carretta dovranno sapersi rilanciare come seconde punte più che come esterni. L'era-Orlandi è partita, la speranza è che porti tranquillità e punti-salvezza negli otto "spareggi" che restano fino alla fine, rendendo un lontano deja-vu le presentazioni di allenatori e ds viste a iosa quest'anno in via Veneto. Ora la parola passa ai calciatori: a loro dimostrare di valere la categoria e poter salvare il Barletta.
(Twitter: @GuerraLuca88)