Floriano: «A Barletta sto bene, che calore il Puttilli»

Il capocannoniere biancorosso verso la trasferta di Castellammare

giovedì 18 settembre 2014
A cura di Luca Guerra
Il suo acquisto in luglio aveva infiammato la piazza di Barletta, acuendo la voglia di calcio che pervadeva l'estate biancorossa. Le sue giocate hanno surriscaldato l'ambiente, a suon di gol, doppi passi e assist geniali. Numeri e opere di Roberto Floriano, attaccante esterno nato ad Albstadt-Ebingen (Germania) il 14 agosto 1986 che da due mesi a questa parte ha conquistato cuori e menti dei tifosi biancorossi. Quattro reti nelle prime cinque uscite ufficiali tra campionato e Coppa Italia Lega Pro, con il centro "alla Del Piero" rifilato al Messina che ha fatto il giro di web e tv nazionali. Dopo un lungo e fruttuoso peregrinare al Nord con le maglie di Mantova, Alessandria, Tritium, Seregno e Pistoiese, intervallato dall'avventura in Bulgaria con il Botev Vratsa, Floriano ha sposato la causa biancorossa e quella di patron Perpignano, che lo cercava da quattro anni. Il matrimonio ha avuto il via con il botto, e "Floriano fa gol" è musica ormai nota dalle parti del "Puttilli". In un calcio dove spesso vince chi ha il cambio di passo, qualcuno lo paragona a Giaccherini, altri a Palacio, ma lui tira avanti per la sua strada, quella di Roberto Floriano. In esclusiva per Barlettaviva.it, il top-scorer biancorosso ha raccontato le sue sensazioni in vista della doppia trasferta di Castellammare di Stabia e Reggio Calabria:

Roberto Floriano, partiamo da un dato: il presidente Perpignano ha spesso spiegato di averti cercato per quattro anni prima di riuscire nel tuo acquisto. Un matrimonio dal lungo corteggiamento…
«Sinceramente questo non lo sapevo, il presidente me l'ha spiegato quando c'è stata la trattativa con il Barletta: aveva parlato con il mio procuratore in precedenza, ma l'importante è che siamo riusciti a trovarci. Ho sposato volentieri questo progetto».

Al Sud non avevi mai giocato: cosa hai pensato quest'estate quando ti ha contattato il Barletta?
«Non mi sono mai fatto problemi di residenza (ride, ndr). Anche a Mantova stavo bene, ma la società aveva problemi economici e doveva cedermi: tra le varie offerte arrivate, sono stato convinto dal progetto-Barletta».

Quattro gol in cinque partite, ti aspettavi un avvio del genere?
«No, non sono uno che programma le cose o guarda ai numeri: penso prima di tutto alla prestazione e ai risultati della squadra.

La rete con il Messina ha incantato i tifosi. Avevi già siglato prodezze del genere?
«Sicuramente è uno dei gol più belli della mia carriera, ne vado fiero: l'essenziale è quello che è valso, ossia i tre punti e un esordio in campionato con vittoria».

Roberto Floriano, capocannoniere del Barletta Calcio, si racconta ai microfoni di Barlettaviva © Luca Guerra
Sin qui tu e Venitucci siete stati i punti fermi del tridente: dopo quattro partite con Fall al centro, sabato è stato il turno di Biancolino. Come cambia il vostro gioco?

«Noi lavoriamo tanto in settimana e tocca al mister reputare chi è maggiormente idoneo a scendere in campo: io mi trovo bene con tutti i miei compagni di attacco e potremo solo migliorare».

Tre partite di campionato, sei punti. Barletta che subisce poco: tranne che per alcuni tratti di gara a Lecce, siete sempre stati perlomeno alla pari con gli avversari, e spesso superiori. Qual è la vera forza di questo gruppo?
«Noi dobbiamo continuare a lavorare con questa voglia e questa intensità, seguendo il mister. Dopo una decina di giornate, capiremo la griglia del campionato e il tipo di torneo che ogni squadra potrà disputare».

Domenica si va a Castellammare di Stabia, mercoledì a Reggio Calabria. Come state preparando questo duo di trasferte? Domenica che avversario vi aspettate?
«Sono senza dubbio trasferte importanti, in due piazze calde. Sicuramente dobbiamo essere sul pezzo, cercando di fare il meglio che si può. Credo che la Juve Stabia sia una delle squadre e piazze più competitive e ambiziose del girone, mi aspetto un avversario che vorrà fare la partita».

Sei legato al Barletta da un contratto quadriennale: senti il peso di questo investimento?
«Sicuramente fa piacere quella che è stata la scelta societaria: io credo però che nel calcio al netto dei contratti, bisogna lavorare come se avessi un legame annuale. Bisogna dare stagione per stagione il massimo, la mia ricetta è questa».

Hai 28 anni, il pieno della maturità calcistica: c'è tanta esperienza in questo Barletta, quanto conta in questo campionato?
«Senza dubbio l'esperienza è fondamentale nel calcio. Se hai giocatori di esperienza che sanno trasmettere carica e grinta ai giovani, hai il giusto amalgama».

Nelle ultime ore di mercato sei stato cercato anche da un club di serie B: mai avuto tentennamenti?
«Mai, qui sto bene e voglio fare il meglio con il Barletta».

Qual è il tuo rapporto con mister Sesia? Che lavoro chiede agli attaccanti?
Mister Sesia ci fa lavorare tanto dal punto di vista fisico e tattico in settimana, curando tutte le fasi. Il rapporto con lui è di rispetto massimo, dobbiamo applicare sempre quel che ci chiede. Tutti, attaccanti e difensori, lavoriamo secondo un criterio di compattezza e unità di squadra».

Che idea ti sei fatto sin qui del girone C?
«Sicuramente ci saranno fasi in cui le grandi esploderanno, io credo che le qualità nel calcio alla lunga vengono fuori. In una decina di giornate sapremo che campionato sarà».

Lo saprà anche il Barletta?
«Il nostro obbiettivo resta uno, la salvezza, ma secondo me all'incirca sì, poi però ne mancheranno altre 30 quasi. Poi ogni partita ha storia a sé e i valori cambiano anche durante uno stesso torneo».

Quanto ti ha colpito il calore del tifo biancorosso?
«Ero già stato in piazze calde come Mantova e Alessandria, ma a Barletta vedere i tifosi che cantano dal primo all'ultimo minuto è davvero un grande piacere per un calciatore. Qui ho visto molto entusiasmo, più di quanto ne avessi percepito sin qui. Speriamo di riuscire a continuare ad accontentare i tifosi e ad essere tutti felici».

Chiusura con cartolina: a fine stagione Roberto Floriano sarà contento se…
«Se il Barletta fa un grande campionato».

E tu quanti gol vorresti fare?
«Non guardo al numero di reti che vorrei fare, vanno bene due (ride, ndr). Non sto a guardare le mie prestazioni e i miei numeri, però diciamo che se prenderò tanti 7 in pagella sarò felice, vuol dire che avrò giocato bene a beneficio della squadra».
(Twitter: @GuerraLuca88)