«Essere arbitri è un'emozione unica», a Domenico Messina il premio "Pasquale Gialluisi"

Serata di gala per la sezione AIA di Barletta, assegnati anche i premi "Pino Ricco" e "Nicola Lotti"

venerdì 12 giugno 2015 8.59
A cura di Adriano Antonucci
«Quando si è arbitri si vive un'emozione diversa, un'emozione davvero unica» è racchiuso in queste parole del designatore arbitrale Domenico Messina il senso della serata di ieri, una serata che ha visto l'ex arbitro della sezione AIA di Bergamo ricevere dalle mani della vedova Gialluisi il premio "Pasquale Gialluisi", intitolato all'indimenticato grande arbitro barlettano. Il premio, giunto ormai alla III^ edizione è stato consegnato a Messina nell'ambito di una serata ricca di emozioni, nella quale sono stati consegnati numerosi altri riconoscimenti tra cui i premi "Pino Ricco" e "Nicola Lotti", ma andiamo con ordine.

Ad introdurre la cerimonia tenutasi nella Sala Rossa del Castello Svevo è stato come di consueto il presidente della sezione barlettana Savino Filannino il quale ha ricordato come l'organizzazione della serata sia un atto di doveroso ricordo verso un grande uomo, prima che grande arbitro come Pasquale Gialluisi. Doveroso, ha aggiunto il Filannino anche il ricordo di altri due associati della sezione AIA barlettana, quali Pino Ricco e Nicola Lotti, anche loro prematuramente scomparsi. L'importanza di un'occasione come quella del premio "Pasquale Gialluisi", per Savino Filannino: «È testimoniata dalla presenza di tutti i dirigenti e gli arbitri più importanti della Regione Puglia, che si riuniscono a noi della sezione AIA di Barletta e a tutti i nostri giovani per questo momento così significativo».

Dopo l'intervento del presidente è cominciata la consegna dei premi. I primi a ricevere dei riconoscimenti sono stati: l'ex generale della Guardia di Finanza Gaetano Nanula, il comandante dei vigili urbani di Barletta Savino Filannino e monsignor Leonardo Doronzo, tutti insigniti del titolo di arbitro di calcio ad honorem. Successivamente a prendere la parola è stato il presidente del CRA Giovanni Di Savino il quale non ha potuto fare a meno di sottolineare i grandi risultati della Puglia a livello arbitrale in tutte le categorie ed anche dal punto di vista della lotta alla violenza. «6 anni fa, ha affermato Di Savino in Puglia contavamo 54 episodi di violenza verso nostri affiliati, nel 2014 tali episodi si sono ridotti a 19 e quest'anno malgrado qualche fattaccio come quello avvenuto nel Salento siamo arrivati a soli 12 casi di violenza. L'obiettivo- ha concluso il presidente regionale del CRA- è ovviamente quello di ridurre ancora questa casistica».

Terminato il discorso di Di Savino è ripresa la consegna dei premi ed i primi a salire sul palco sono stati Francesco Fiore e Salvatore Stasi, arbitro e assistente di Lega Pro, premiati per il lustro dato alla sezione negli oltre 15 anni di militanza. Dopo di loro è stata la volta di: Francesco Lattanzio (medico), Nando Mingarro (addetto stampa), Sergio Pellegrini (preparatore atletico), Davide Delmastro (organizzatore eventi) omaggiati per la grande professionalità a disposizione della sezione; di Francesco Di Salvo omaggiato per il recente esordio in serie A, (assente per motivo di lavoro l'altro esordiente Vincenzo Soricaro) e di Ruggiero Chiarello (arbitro di calcio a 5 designato per il secondo anno consecutivo per dirigere la finale scudetto) e Dario Fiorentino (ex arbitro di calcio a 5) omaggiati per l'aiuto dato nella crescita umana e tecnica dei giovani arbitri.

Dopo questa carrellata di premi la parola è passata a Maurizio Gialluisi figlio di Pasquale e componente nazionale AIA, il quale ha sottolineato la rettitudine dell'uomo Domenico Messina, dimessosi nel 2007 un anno prima delle sue possibilità per uscire da un ambiente che non sentiva più suo e che sentiva il bisogno di ricostruire. Questa ricostruzione per Gialluisi è stata ben impostata ed a testimonianza di ciò c'è il mancato coinvolgimento della classe arbitrale negli scandali che in questi giorni stanno attanagliando il mondo del calcio. «Abbiamo creato un mondo impermeabile al malaffare- ha affermato Gialluisi- un mondo dove vige la meritocrazia e tutti i ragazzi hanno le stesse possibilità di emergere». Al termine del proprio intervento, Maurizio Gialluisi ha consegnato un riconoscimento del comitato nazionale AIA al presidente Savino Filannino.

Prima dell'intervento di Domenico Messina e della consegna al designatore del premio "Pasquale Gialluisi", l'ultima carrellata di riconoscimenti ha visto premiati: Angelo Corvasce per i suoi 54 anni di militanza nell'AIA, l'ex arbitro salentino Antonio Prato per il servizio svolto con varie mansioni in oltre 50 anni nell'AIA e non ultimi il giovane arbitro di Promozione Giuseppe Doronzo e l'ex presidente di sezione Nando Carpentiere insigniti rispettivamente dei significativi premi "Pino Ricco" e "Nicola Lotti".

Dulcis in fundo, è arrivato l'atteso intervento di Domenico Messina che dopo aver rimarcato le emozioni dell'essere arbitro ha tenuto a evidenziare di non aver mai visto: «Una sezione con tanti giovani e tanti volti puliti come quella di Barletta. Una sezione- ha aggiunto Messina- che ben si va a incastonare in una realtà come quella pugliese che sforna arbitri di qualità a tutti i livelli, arbitri che sanno cosa significhi rappresentare una figura particolare come la nostra, nel bene e soprattutto nel male». Messina ha poi spiegato di essersi rimesso in gioco dal momento del suo ritiro per «Provare a restituire all'AIA tutto quello che ho ricevuto, anche se mi rendo conto che si tratta di un'impresa davvero ardua". In conclusione il designatore si è detto: «Onorato di ricevere un premio che rappresenta l'essenza del calcio che fu, un calcio genuino, un calcio che ormai è storia e da cui bisognerebbe prendere tutto quanto di positivo ci ha tramandato».