Draghi Bat, la speranza nel ritorno a Barletta

Le dichiarazioni del presidente Tommaso Curci sul futuro della squadra che dovrà allontanarsi da Barletta durante i lavori al “Simeone”

sabato 14 gennaio 2023
A cura di Giuseppe Schiavone
Negli ultimi tempi lo sport made in Barletta sta indubbiamente regalando emozioni ed entusiasmo a chiunque ne sia appassionato.

Una di queste realtà è quella della A.S.D. Draghi Bat Rugby, squadra di rugby a 15, militante nel campionato di Serie C.

Dal 18 dicembre scorso subito dopo l'ultima partita - per giunta con vittoria - hanno dovuto lasciare lo stadio "Lello Simeone" per via dei lavori che avranno luogo a breve, dopo 14 anni intensi di attività nella Città della Disfida, e resta ancor oggi l'incognita su dove si riprenderanno gli allenamenti e gli incontri di campionato.

«Il Simeone è stato teatro di tantissime emozioni, dalla prima in casa, alle prime giovanili che si sono allenate lì, alle vittorie e alle sconfitte» afferma Tommaso Curci, presidente dei Draghi Bat che aggiunge: «Se 16 anni fa mi avessero detto che l'idea di far rugby nella Bat sarebbe stata realtà e che dopo 16 anni, lentamente, con passione e sacrifici questa realtà sarebbe cresciuta, io stesso non ci avrei creduto. È merito di chi si allena da anni o solo per un allenamento o per una partita vista al Simeone o anche solo per sentito dire che siamo qui oggi».

Resta adesso forte il dubbio per il futuro, un dubbio nato negli scorsi mesi per via della mancanza di alcune modifiche al progetto di ristrutturazione del "Lello Simeone": «Io, noi, ci sentiamo figli del Simeone, lo conosciamo granello di terra per granello di terra e il rifacimento del terreno di gioco è una bella notizia, lo merita il Simeone e lo merita Barletta».

Come spiega il presidente Curci, il progetto per il rifacimento del terreno di gioco dovrà prevedere alcuni elementi aggiuntivi che inizialmente non erano stati previsti nel progetto per il regolare svolgimento sportivo dei Draghi Bat:

1) i plinti per i pali delle porte del rugby, fori nel terreno che se inutilizzati vengono tappati e risultano invisibili ai calciatori;

2) il tappetino anti trauma inserito sotto il manto e attutisce le cadute sul terreno di gioco;

3) tracciatura per il rugby, integrazioni alle linee del calcio di colore giallo che permettono la condivisione del terreno di gioco.

La speranza, aggiunge il presidente, è quella di tornare a fare rugby nella loro "Tana": «In primis devo dire che il Comune di Barletta, il Sindaco Cannito, l'Assessora Crescente e l'ing. Lomoro una volta venuti a conoscenza della problematica si sono subito attivati per risolverla e quindi non dispero che a breve potrebbero esserci buone notizie a riguardo».

In conclusione il messaggio di Curci a coloro i quali vorrebbero avvicinarsi alla realtà sportiva rugbistica: «Il rugby è lo sport di squadra per eccellenza, è lo sport dove il singolo cresce e fa crescere i compagni, il rugby è un'opportunità è divertimento in primis, è far parte di un gruppo che mai ti lascerà da solo. In Inghilterra si dice che non esistono rugbisti ma rugbyman, perché chi ha anche solo una volta giocato a rugby sarà rugbista per sempre su tutti i campi della vita».