Cardovolley, quel gruppo alla base di sogni e obiettivi

Da capitan Doronzo a Fabiana Lupo e Ilaria Attolico, passando per le giovanissime Detoma e Vitobello

giovedì 14 ottobre 2010 20.13
A cura di Nicola Ricchitelli
« La barca ha gonfiato le vele ed è pronta per questa difficile e impegnativa regata, speriamo non incontri iceberg insormontabili». Parola della talentuosa "Dea Nera" - al secolo Fabiana Lupo - una delle leader di questa Cardovolley, che alla vigilia dell'inizio della quinta stagione di volley di serie C, traccia la strada da seguire.

Perché alla base di sogni ed obiettivi ci sono loro, la determinazione e grinta di Serena Doronzo, le travolgenti giocate della "dea nera" Fabiana Lupo, oltre che la grande qualità tecnica della laterale Ilaria Attolico, la versatilità di Ilaria Scuro – quest'anno nella posizione di libero – cui quest'anno si sono aggiunte le indubbie qualità tecniche e umane che le giovanissime Federica Detoma e Francesca Vitobello portano in dote dal settore giovanile della squadra biancorossa.

Proprio ad Ilaria Scuro, abbiamo chiesto le sensazioni alla vigilia della gara di debutto nella nuova posizione di libero:« Per quanto mi riguarda c'è molta ansia perché il nuovo mister mi sta dando l'opportunità di giocare nel ruolo di libero, sono più che felice per questa opportunità che il nuovo mister mi sta dando ma allo stesso modo non avendolo mai fatto sono molto tesa, anche se non vedo l'ora che il campionato inizi».

Settore giovanile appunto, proprio grazie all'importante lavoro svolto nel settore giovanile dalla società di Gianni Cefola è stato possibile mettere su un gruppo che anno dopo anno matura con l'aggiunta, di volta in volta, di tanti tasselli davvero importanti per il cammino della squadra come nel caso di Mimma De palo – giunta un anno fa nella città della disfida – ed Elena Morelli, oramai alla quarta stagione con la maglia biancorossa, oltre alle pallavoliste arrivate quest'anno.

Per alcune di loro la maglia della Cardovolley, è quasi una seconda pelle, cosi come ci conferma Ilaria Attolico la quale, a dispetto dei suoi ventidue anni, sicuramente può considerarsi una dei volti storici di questa squadra: « Gioco a pallavolo da quando avevo otto anni, e il momento in cui ho indossato la maglia della Cardovolley contribuendo attivamente alle vittorie ma anche alle sconfitte di questa squadra è stato sicuramente il momento più bello della mia carriera sportiva», mentre per altri indossare quella maglia è stata una naturale conseguenza di una scoperta avvenuta per caso, come nel caso della giovanissima Federica Detoma: «l'amore per la pallavolo è stato casuale. Da piccola ho praticato per 5 anni basket e le piccole soddisfazioni ricevute da questo sport mi portavano ad amarlo sempre di più. Poi ho voluto provare a cimentarmi in una nuova esperienza totalmente diversa, al punto da restarne affascinata. La pallavolo è in grado di portarti in un mondo parallelo, è in grado di dimenticare problemi e delusioni. Quando hai quel pallone in mano pensi solo a dare il meglio per te e per la squadra e a nient'altro».

Una maglia quella della Cardovolley a cui sono legati tanti ricordi, alcuni da dimenticare e che rimarranno impressi nella mente di ognuna di loro, cosi come ricorda il capitano Serena Doronzo: « Il ricordo più brutto risale all'esperienza di play off di serie D vissuta nel 2006 contro il Surano. Una trasferta lunghissima, con la palestra isolata dal mondo, fino ad affrontare delle avversarie esperte e molto sicure dei loro mezzi, mentre noi, invece, eravamo ancora troppo piccole e forse impreparate a una realtà simile. Infatti i sogni si infransero alla terza gara».

Scende più nel personale il ricordo di Ilaria Attolico lontana dal parquet per parecchi mesi a causa di un grave infortunio accorso qualche mese al "Paladolmen" di Bisceglie durante una gara di campionato:«Pensavo stupidamente che queste cose accadessero solo agli altri invece è toccato a me. Un momento buio, che mi ha portato a subire un'operazione e che mi ha allontanato dalla mia passione. Vedere le giocare le mie amiche dalla panchina è stata durissima, e non poter dare il proprio apporto nei momentini difficoltà è stato difficilissimo. Nonostante questo ero lì ad appoggiarle in ogni momento e a dare loro il mio apporto anche se solo "morale"».

Oltre ai ricordi brutti e ricordi belli, c'è comunque la voglia di ripartire da quello spirito che quasi portò la Cardo a disputare i play off qualche anno fa, cosi come la stessa Mimma Depalo ci conferma: « Finalmente, non vedo l'ora di iniziare il campionato. Dopo una lunga preparazione, non aspetto altro. Lo scorso anno ho creduto, assieme alle mie compagne, di poter raggiungere il "sogno" play-off, poi sfumato per un soffio.Era la mia prima esperienza lontano da casa, e forse ho un pò subito il periodo di ambientamento. Quest'anno invece conosco squadra, società, tifosi e questa bella città, insomma credo di poter dare un grande apporto».