Caos "calcio-scommesse", scarcerato Marco Paoloni

Il portiere del Benevento ora agli arresti domiciliari

venerdì 17 giugno 2011
A cura di Luca Guerra
E fanno 7 su 7. Anche Marco Paoloni è stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari nella sua casa di Cremona secondo un regime di detenzione "applicato in modo molto rigido". Con il rilascio di Paoloni sono stati scarcerati tutti gli indagati arrestati il primo giugno nell'ambito del caso "calcio-scommesse", indagine condotta dalla Procura di Cremona sull'organizzazione che avrebbe cercato di truccare partite dei campionati di serie A, serie B e Lega Pro al fine di guadagnare soldi attraverso i circuiti delle agenzie di scommesse sportive.

La scarcerazione di Paoloni segue a quella di Antonio Bellavista, arrivata ieri: l'ex portiere del Benevento, avversario del Barletta nel torneo di Prima Divisione 2010/2011, girone B, resterà comunque a Cremona, in quanto come spiegato nella sentenza, «si escludere che Paoloni possa rientrare nella sua abitazione di Civitavecchia, in quanto in tale contesto, anche in assenza della polizia giudiziaria operante, sarebbe meno controllabile e più a rischio di inopportuni contatti». Il calciatore è stato dunque scarcerato per «la considerazione che all'interno del sistema la detenzione in carcere, soprattutto di incensurati, e il suo prolungamento in questa fase devono essere considerate misure eccezionali».

Appare chiara la linea della Procura lombarda: gli inquirenti hanno raccolto, attraverso gli interrogatori degli indagati, le conferme e gli indizi che cercavano in merito all'associazione a delinquere che avrebbe pilotato alcune partite di Lega Pro e di serie B nella scorsa stagione, e ora non sono più necessarie le esigenze cautelari.

Durante l'interrogatorio, il portiere cresciuto nelle giovanili della Roma ha però rilasciato interessanti dichiarazioni: in merito alla vicenda del Minias, il tranquillante che fu somministrato ai suoi compagni della Cremonese prima della partita con la Paganese, punto focale di tutta l'inchiesta, Paoloni ha spiegato che la vicenda era parte di un "ricatto" a cui era stato sottoposto da Massimo Erodiani e Marco Pirani, anche loro arrestati nell'ambito dell'inchiesta "in relazione a debiti maturati nelle scommesse sportive. Si attendono ora azioni della Giustizia Sportiva e della Giustizia Ordinaria dopo le dichiarazioni rilasciate dai detenuti.