Calcio, le pagelle di Salernitana-Barletta
Malissimo Cascione, Guglielmi e Cicerelli, si salva solo Liverani
lunedì 3 febbraio 2014
6.42
Uno 0-3 non può non lasciare tracce in una squadra di calcio. Soprattutto se quella squadra di calcio proveniva da una serie di risultati utili, a maggior ragione se l'avversario si trovava ad affrontare una situazione ben più delicata, con l'ennesimo cambio di guida tecnica in atto. La Salernitana è rinata all'Arechi, grazie alle reti di Gustavo, Mancini e Mendicino, ma davanti si è ritrovato davanti un Barletta a tratti fin troppo arrendevole, schierato sempre con il "solito" undici privo di qualsivoglia forma di esperienza (vedere alla voce Pippa). A nulla vale il tentativo di rimettere al posto le cose, visto che a completare la giornata ci pensa il rigore fallito da La Mantia e il rosso rimediato da Guglielmi al termine di una partita non certo positiva. Le emozioni di marca biancorossa nel match di ieri sono state regalate soprattutto dai tifosi, ma proviamo a rivivere quanto successo in campo attraverso le pagelle.
Liverani 6 (IL MIGLIORE): l'unico a raggiungere la sufficienza nella difficile trasferta di Salerno. Prova a metterci una pezza quando i suoi compagni di difesa traballano. Gli arrivano tiri da tutte le parti, lui quando può si oppone. Reattivo nel primo tempo su una conclusione di Mancini, nulla può poco dopo sul velenoso diagonale mancino di Gustavo. Nella ripresa subisce subito il secondo gol, ma sia quello che il terzo non sono a lui imputabili.
Guglielmi 4 (IL PEGGIORE): il giovanotto dalle belle speranze si scioglie come neve al sole. L'Arechi è uno stadio che farebbe tremare le gambe a chiunque, figurarsi ad un ragazzi di 16 anni appena. Tanti piccoli errori per lui, che spesso deve essere aiutato da qualche compagno per non essere saltato come un birillo. Soffre l'agilità di Gustavo, poi nella ripresa si fa cacciare per un fallo su Fofana da ultimo uomo. Da San Siro all'Arechi il passo non è breve, ma non vorremmo che le luci della ribalta non gli abbiano fatto così bene.
Camilleri 5: se contro Ciofani aveva retto discretamente, in questo caso deve fare i conti con un ben più mobile Mendicino, e la differenza si vede (e si sente). Soffre quando viene puntato in velocità e quando si è in campo aperto. Mancini lo dribbla come il miglior Svindal in occasione del secondo gol, poi prova ad abbandonare per ultimo la nave, da buon capitano, ma la nave biancorossa si è arenata nel terreno fangoso dell'Arechi.
Di Bella 5.5: come il compagno di reparto, non si trova certo a suo agio contro l'attacco rapido e sgusciante della Salernitana. Prova a reagire sfoderando la solita grinta, ma in queste condizioni riesce a reggere davvero poco. Non è esente da colpe sull'inizio dell'azione che porta al secondo gol, poi si riprende con una serie di interventi che evitano un passivo più pesante, ma ormai la sconfitta è irrimediabile.
Cane 5.5: uno dei più positivi di tutta la squadra. Sulla fascia si propone costantemente in appoggi a D'Errico. Certo, quando ti fai tutta la fascia e provi a crossare per…il nulla qualche dubbio ti viene. Generoso come sempre, non risparmia nemmeno un grammo di forza. Sfortunato in occasione della prima rete, quando scivola e spiana la strada a Gustavo. Può certamente crescere in fase difensiva, ma è uno dei pochi prospetti positivi di questo Barletta che continua ad arrancare.
Legras 5.5: non si trova a suo agio sul terreno di gioco tutto fango dell'Arechi, soprattutto se vede sbucare avversari da tutte le parti. Si fa notare con un paio di cambi gioco illuminanti, dopo di che le batterie della lampadina si scarica e naviga a vista. Probabilmente avrebbe bisogno di rifiatare, ma la sua prestazione resta tra le "meno negative" di tutta la squadra.
Mantovani 5: tanta corsa, altrettanta generosità, ma una serie pazzesca di errori. A lui spesso sono affidate le ripartenze, ma quando arriva nella trequarti avversaria va nel pallone e non sa più che fare, vuoi per la pochezza di soluzioni offensive del Barletta, vuoi per un suo intestardirsi nel provare la giocata di troppo. Il confronto tra la coppia di "mediani" del Barletta e quella della Salernitana non regge, con un'altra diga a centrocampo i biancorossi avrebbero retto meglio.
Cascione 4: Foggia nel primo tempo dalle sue parti fa il bello e il cattivo tempo, lui si fa saltare con troppa facilità. Mister Orlandi continua a preferirlo per scelta tecnica a Pippa, ma la differenza tra i due è notevole. Sbaglia tutto (o quasi) in difesa – fa eccezione una sua buona diagonale che salva un gol granata – in attacco non si vede praticamente mai. Timido e impacciato, viene sostituito da Ilari quando ormai i giochi sono fatti.
Ilari s.v.: Orlandi lo vede come uomo della ripresa, ma poco ci manca che gli conceda soltanto i minuti di recupero quando ormai è tutto archiviato. Non combina granché, ma ormai la partita è sul 3-0 e il Barletta non ha più nulla da chiedere. Il rosso a Guglielmi compromette ulteriormente le velleità biancorosse di segnare il più classico dei gol della bandiera.
D'Errico 5.5: le speranze d'attacco del Barletta sono riposte nell'esterno ex Andria. Lui ce la mette tutta, ma in più di un'occasione sembra Don Chisciotte che si ostina a combattere contro i mulini a vento. Generoso e costante sulla fascia, dialoga bene con Cane, ma le sue sgroppate risultano improduttive – tante volte non per suo demerito -. Non è un caso che uno dei pochi tiri della partita biancorossa porti la sua firma.
Zigon 5: il fantasma sloveno colpisce ancora. Ancora una volta viene mandato nella mischia con compiti da "finto nueve", ma questo ruolo mal gli si addice, e lui non fa nulla per dimostrare il contrario. Fin troppo evanescente, in qualsiasi zona dell'attacco Orlandi decida di piazzarlo, almeno questa volta si sacrifica maggiormente in difesa, evitando una bocciatura su tutta la linea. Non evita, però, la sostituzione alla fine del primo tempo.
Ganz 5.5: il talentino proveniente dal Milan esordisce nel secondo tempo, quando Orlandi lo manda in campo al posto di Zigon. Con lui le cose cambiano, ma è troppo isolato là davanti e difficilmente riesce a spuntarla contro due pilastri come Tuia e Bianchi. Gioca meglio quando entra La Mantia, entra meglio nel vivo del gioco, ma prima di dare giudizi affrettati su di lui sarebbe meglio aspettare altre prove sul campo.
Cicerelli 4.5: sta diventando la disperazione di tutti i tifosi biancorossi. A parte una buona giocata ad inizio partita, il tanto sbandierato talento nostrano non si fa più vedere. Perde costantemente palla quando i compagni provano ad affidargli qualche ripartenza, gli riesce davvero poco (per non dire nulla). Lo si vede raramente anche in difesa, e tanto vale a suggellare l'ennesima prestazione da semaforo rosso. Orlandi lo sostituisce al 56', ma probabilmente, viste le sue condizioni – soprattutto mentali – meriterebbe qualche panchina in più. Il turno di riposo per squalifica non può che fargli bene, visto che deve ritrovare se stesso. La strada giusta è quella del lavoro e dell'umiltà, di un profilo basso teso a riconquistare la fiducia di quei tifosi che dopo averlo applaudito ora non possono che fischiarlo costantemente.
La Mantia 5: la sindrome del rigore colpisce anche lui. Si presenta dagli undici metri, sovvertendo gli ordini prestabiliti (D'Errico era il deputato ai penalties), e calciando debolmente tra le braccia di Gori. Fantacalcisticamente, sarebbe il peggiore in campo, e certamente contro i centrali della Salernitana non ha vita facile. Sta recuperando la forma dopo l'infortunio, magari non sarebbe male rivederlo dal primo minuto per far rifiatare un paio di fantasmi che hanno il suo stesso ruolo ma forse hanno meno fame.
Mister Orlandi 4.5: ripropone a Salerno la stessa formazione che ha sofferto (e non poco) nel primo tempo contro il Frosinone. Qualcuno poteva sperare in qualche cambiamento, magari nell'innesto di qualche nuovo arrivato. E invece, no. In campo dal 1' all'Arechi ci va la stessa formazione, compreso quel Guglielmi che in molti (quasi tutti) ieri avrebbero risparmiato, compreso quel Cicerelli che è palesemente in apnea sin dall'inizio di questo campionato. La squadra regge bene per i primi 20', ma come non potrebbe farlo con dieci uomini costantemente dietro la linea della palla. La squadra subisce gol su un episodio, e su questo nessuno può dir nulla, ma poi il Barletta si scioglie, non oppone più resistenza e si fa trascinare in giro per il campo dalla Salernitana. Nella ripresa Orlandi prova a smuovere le acque inserendo Ganz e La Mantia, ma le cose cambiano poco. Sul rigore, poi, l'ordine non arriva dalla panchina, le gerarchie vengono sovvertite sul terreno di gioco. Il "suo" Barletta esce da Salerno con le ossa rotte, ma urge rimettere insieme i pezzi di un puzzle per evitare brutte figure, magari evitando di incollare tutti i cocci insieme cercando poi di vendere il risultato come un vaso perfettamente integro.
Le pagelle della Salernitana: Gori 7; Scalise 6.5, Bianchi 6.5, Tuia 6, Piva 6; Perpetuini 6.5, Montervino 6; Foggia 7 (Mounard 6.5), Mancini 7 (Ginestra s.v.), Vagenin 7; Mendicino 7 (Fofana s.v.). All: Gregucci 7.
Liverani 6 (IL MIGLIORE): l'unico a raggiungere la sufficienza nella difficile trasferta di Salerno. Prova a metterci una pezza quando i suoi compagni di difesa traballano. Gli arrivano tiri da tutte le parti, lui quando può si oppone. Reattivo nel primo tempo su una conclusione di Mancini, nulla può poco dopo sul velenoso diagonale mancino di Gustavo. Nella ripresa subisce subito il secondo gol, ma sia quello che il terzo non sono a lui imputabili.
Guglielmi 4 (IL PEGGIORE): il giovanotto dalle belle speranze si scioglie come neve al sole. L'Arechi è uno stadio che farebbe tremare le gambe a chiunque, figurarsi ad un ragazzi di 16 anni appena. Tanti piccoli errori per lui, che spesso deve essere aiutato da qualche compagno per non essere saltato come un birillo. Soffre l'agilità di Gustavo, poi nella ripresa si fa cacciare per un fallo su Fofana da ultimo uomo. Da San Siro all'Arechi il passo non è breve, ma non vorremmo che le luci della ribalta non gli abbiano fatto così bene.
Camilleri 5: se contro Ciofani aveva retto discretamente, in questo caso deve fare i conti con un ben più mobile Mendicino, e la differenza si vede (e si sente). Soffre quando viene puntato in velocità e quando si è in campo aperto. Mancini lo dribbla come il miglior Svindal in occasione del secondo gol, poi prova ad abbandonare per ultimo la nave, da buon capitano, ma la nave biancorossa si è arenata nel terreno fangoso dell'Arechi.
Di Bella 5.5: come il compagno di reparto, non si trova certo a suo agio contro l'attacco rapido e sgusciante della Salernitana. Prova a reagire sfoderando la solita grinta, ma in queste condizioni riesce a reggere davvero poco. Non è esente da colpe sull'inizio dell'azione che porta al secondo gol, poi si riprende con una serie di interventi che evitano un passivo più pesante, ma ormai la sconfitta è irrimediabile.
Cane 5.5: uno dei più positivi di tutta la squadra. Sulla fascia si propone costantemente in appoggi a D'Errico. Certo, quando ti fai tutta la fascia e provi a crossare per…il nulla qualche dubbio ti viene. Generoso come sempre, non risparmia nemmeno un grammo di forza. Sfortunato in occasione della prima rete, quando scivola e spiana la strada a Gustavo. Può certamente crescere in fase difensiva, ma è uno dei pochi prospetti positivi di questo Barletta che continua ad arrancare.
Legras 5.5: non si trova a suo agio sul terreno di gioco tutto fango dell'Arechi, soprattutto se vede sbucare avversari da tutte le parti. Si fa notare con un paio di cambi gioco illuminanti, dopo di che le batterie della lampadina si scarica e naviga a vista. Probabilmente avrebbe bisogno di rifiatare, ma la sua prestazione resta tra le "meno negative" di tutta la squadra.
Mantovani 5: tanta corsa, altrettanta generosità, ma una serie pazzesca di errori. A lui spesso sono affidate le ripartenze, ma quando arriva nella trequarti avversaria va nel pallone e non sa più che fare, vuoi per la pochezza di soluzioni offensive del Barletta, vuoi per un suo intestardirsi nel provare la giocata di troppo. Il confronto tra la coppia di "mediani" del Barletta e quella della Salernitana non regge, con un'altra diga a centrocampo i biancorossi avrebbero retto meglio.
Cascione 4: Foggia nel primo tempo dalle sue parti fa il bello e il cattivo tempo, lui si fa saltare con troppa facilità. Mister Orlandi continua a preferirlo per scelta tecnica a Pippa, ma la differenza tra i due è notevole. Sbaglia tutto (o quasi) in difesa – fa eccezione una sua buona diagonale che salva un gol granata – in attacco non si vede praticamente mai. Timido e impacciato, viene sostituito da Ilari quando ormai i giochi sono fatti.
Ilari s.v.: Orlandi lo vede come uomo della ripresa, ma poco ci manca che gli conceda soltanto i minuti di recupero quando ormai è tutto archiviato. Non combina granché, ma ormai la partita è sul 3-0 e il Barletta non ha più nulla da chiedere. Il rosso a Guglielmi compromette ulteriormente le velleità biancorosse di segnare il più classico dei gol della bandiera.
D'Errico 5.5: le speranze d'attacco del Barletta sono riposte nell'esterno ex Andria. Lui ce la mette tutta, ma in più di un'occasione sembra Don Chisciotte che si ostina a combattere contro i mulini a vento. Generoso e costante sulla fascia, dialoga bene con Cane, ma le sue sgroppate risultano improduttive – tante volte non per suo demerito -. Non è un caso che uno dei pochi tiri della partita biancorossa porti la sua firma.
Zigon 5: il fantasma sloveno colpisce ancora. Ancora una volta viene mandato nella mischia con compiti da "finto nueve", ma questo ruolo mal gli si addice, e lui non fa nulla per dimostrare il contrario. Fin troppo evanescente, in qualsiasi zona dell'attacco Orlandi decida di piazzarlo, almeno questa volta si sacrifica maggiormente in difesa, evitando una bocciatura su tutta la linea. Non evita, però, la sostituzione alla fine del primo tempo.
Ganz 5.5: il talentino proveniente dal Milan esordisce nel secondo tempo, quando Orlandi lo manda in campo al posto di Zigon. Con lui le cose cambiano, ma è troppo isolato là davanti e difficilmente riesce a spuntarla contro due pilastri come Tuia e Bianchi. Gioca meglio quando entra La Mantia, entra meglio nel vivo del gioco, ma prima di dare giudizi affrettati su di lui sarebbe meglio aspettare altre prove sul campo.
Cicerelli 4.5: sta diventando la disperazione di tutti i tifosi biancorossi. A parte una buona giocata ad inizio partita, il tanto sbandierato talento nostrano non si fa più vedere. Perde costantemente palla quando i compagni provano ad affidargli qualche ripartenza, gli riesce davvero poco (per non dire nulla). Lo si vede raramente anche in difesa, e tanto vale a suggellare l'ennesima prestazione da semaforo rosso. Orlandi lo sostituisce al 56', ma probabilmente, viste le sue condizioni – soprattutto mentali – meriterebbe qualche panchina in più. Il turno di riposo per squalifica non può che fargli bene, visto che deve ritrovare se stesso. La strada giusta è quella del lavoro e dell'umiltà, di un profilo basso teso a riconquistare la fiducia di quei tifosi che dopo averlo applaudito ora non possono che fischiarlo costantemente.
La Mantia 5: la sindrome del rigore colpisce anche lui. Si presenta dagli undici metri, sovvertendo gli ordini prestabiliti (D'Errico era il deputato ai penalties), e calciando debolmente tra le braccia di Gori. Fantacalcisticamente, sarebbe il peggiore in campo, e certamente contro i centrali della Salernitana non ha vita facile. Sta recuperando la forma dopo l'infortunio, magari non sarebbe male rivederlo dal primo minuto per far rifiatare un paio di fantasmi che hanno il suo stesso ruolo ma forse hanno meno fame.
Mister Orlandi 4.5: ripropone a Salerno la stessa formazione che ha sofferto (e non poco) nel primo tempo contro il Frosinone. Qualcuno poteva sperare in qualche cambiamento, magari nell'innesto di qualche nuovo arrivato. E invece, no. In campo dal 1' all'Arechi ci va la stessa formazione, compreso quel Guglielmi che in molti (quasi tutti) ieri avrebbero risparmiato, compreso quel Cicerelli che è palesemente in apnea sin dall'inizio di questo campionato. La squadra regge bene per i primi 20', ma come non potrebbe farlo con dieci uomini costantemente dietro la linea della palla. La squadra subisce gol su un episodio, e su questo nessuno può dir nulla, ma poi il Barletta si scioglie, non oppone più resistenza e si fa trascinare in giro per il campo dalla Salernitana. Nella ripresa Orlandi prova a smuovere le acque inserendo Ganz e La Mantia, ma le cose cambiano poco. Sul rigore, poi, l'ordine non arriva dalla panchina, le gerarchie vengono sovvertite sul terreno di gioco. Il "suo" Barletta esce da Salerno con le ossa rotte, ma urge rimettere insieme i pezzi di un puzzle per evitare brutte figure, magari evitando di incollare tutti i cocci insieme cercando poi di vendere il risultato come un vaso perfettamente integro.
Le pagelle della Salernitana: Gori 7; Scalise 6.5, Bianchi 6.5, Tuia 6, Piva 6; Perpetuini 6.5, Montervino 6; Foggia 7 (Mounard 6.5), Mancini 7 (Ginestra s.v.), Vagenin 7; Mendicino 7 (Fofana s.v.). All: Gregucci 7.