Beppe Bergomi, un Campione del Mondo ai microfoni di Barlettalife.it

L'ex capitano dell'Inter intervistato in quel di Andria

sabato 8 settembre 2012 11.49
A cura di Luca Guerra
519 presenze con la maglietta dell'Inter, gran parte delle quali da capitano, un Campionato del Mondo vinto a soli 18 anni in Spagna nel 1982, una carriera gloriosa contraddistinta da un'estrema correttezza e oggi una "seconda vita" da stimato opinionista Sky e allenatore delle giovanili dell'Atalanta. E' stato un Giuseppe Bergomi, per tutti i calciofili italiani lo "Zio" Beppe, a 360 gradi, quello che nella serata di mercoledì, presso la cornice del Circolo Tennis di Andria ha ritirato il Premio Mediterraneo 2012, donato dall'Inter Club di Andria a un calciatore che è stato un esempio per tanti sportivi. Bergomi si è concesso a inizio serata ai nostri microfoni per una esclusiva intervista:

Beppe Bergomi, quanto è bello sentire a distanza di anni ancora l'enorme affetto del pubblico di fede interista e non?

"Davvero bello, quando vieni qui al Sud c'è questo calore che senti tanto, e per questo sono contento di tornarci".

Serie A: campionato indebolito dal calciomercato, che stagione dobbiamo attenderci?
"Indebolito e impoverito, hai detto bene. Gli allenatori avranno però il dovere e la possibilità di lavorare sui giovani e non lavorare sui singoli: anche se abbiamo perso tanti campioni, spero di vedere un torneo interessante".

Inevitabile chiederle dell'Inter: come è uscita la squadra da questa sessione di mercato e per quali piazze potrà competere?
" Ha perso senz'altro giocatori di carisma e classe, come Julio Cesar, Maicon e Lucio, ma può fare un buon campionato e puntare alla prima piazza visti anche i tanti acquisti".

Luca Guerra intervista Beppe Bergomi al "Premio Mediterraneo 2012" © Enrico Gorgoglione
Oggi (mercoledì, ndr) Alessandro Del Piero, bandiera juventina, ha firmato per il Sydney Fc. Lei a fine carriera ha preferito ritirarsi piuttosto che vestire maglie diverse da quella dell'Inter. Come ha vissuto la scelta di Del Piero?
"Io ho avuto già modo di parlarne anche con lui, e penso che avrei lasciato, mi sarei fermato, soprattutto dopo lo splendido tributo del pubblico juventino in occasione dell'ultima partita di campionato della scorsa stagione contro l'Atalanta. Lui è la Juve, sarà molto strano vederlo con un'altra divisa. Poi ognuno ragiona secondo la propria mente, è ovvio".

Come è stato il suo ultimo anno all'Inter invece?
"E' stato abbastanza complicato: l'anno prima avevo giocato a 35 anni i Mondiali in Francia, poi in quella stagione abbiamo cambiato 4 allenatori. A un certo momento facevo io il vice di Luciano Castellini, che non mi faceva giocare perchè all'epoca aveva delle "consegne" di formazione già da Lippi. E' poi arrivato Hodgson, e sono tornato in campo, ricordo ad esempio il famoso 5-4 con cui vincemmo a Roma; poi fu il turno di Lippi, che fece le sue scelte. Io però credo che ogni scelta ultima spetti al presidente: Moratti non mi volle evidentemente tenere. Sapevo di poter ancora giocare, ma via dall'Inter non mi vedevo da nessun'altra parte".

Capitolo-Nazionale: l'Italia si avvia al biennio di qualificazione mondiale. Il team di Prandelli è ricco di giovani promettenti: quanto bisogna lavorare per arrivare a basi solide?
"C'è sempre da lavorare, ma ho tanta fiducia in Prandelli e nei giovani, che ora sono anche titolari nei loro club, quindi mi aspetto buone cose da questa Nazionale".

Un saluto per i lettori di Barlettalife.it.
"Un saluto a voi e a tutti gli appassionati di calcio pugliesi, che mi han fatto sentire ancora una volta il loro calore".

Grazie a lei, lo "Zio" di tanti amanti di calcio tricolore, tifosi interisti e non...
(Twitter: @GuerraLuca88)
Intervista registrata il 5 settembre 2012