Barletta-Fidelis Andria il giorno dopo: biancorossi tanto cuore, ma anche molto da migliorare
Analisi di un derby in chiaroscuro, e breve commento del turno di campionato
lunedì 15 settembre 2025
11.19
Prima di partire con l'analisi del derby giocato ieri tra Barletta e Fidelis Andria è necessaria una banale ma a nostro avviso doverosa precisazione: il Barletta è squadra completamente rinnovata ed è solo alla terza gara ufficiale in stagione. Nessun allarmismo quindi: da anni seguiamo il girone H di Serie D, e abbiamo visto tante squadre date come già promosse in C in agosto fare anche più fatica rispetto al Barletta di questo primo scorcio di stagione.
Poi però il nostro compito è analizzare ciò che è andato e ciò che ancora c'è da migliorare in questo Barletta, alla luce di quanto si è visto nel derby con la Fidelis.
Di positivo, pur se a tratti molto sterile, c'è stato indubbiamente un certo predominio territoriale da parte degli uomini di Pizzulli: un predominio che, anche alla luce della necessità di dover recuperare lo svantaggio, si è manifestato sia dopo l'espulsione di Bonnin, sia soprattutto dopo il pareggio di Riccardo Lattanzio.
Tutto questo, da parte biancorossa, denota senza dubbio la fame, la voglia di vincere, e una certa propensione al voler gettare il cuore oltre l'ostacolo da parte della formazione biancorossa che tra l'altro si era già vista sia in Coppa Italia col Ferrandina con il pari in pieno recupero di Manetta, che nella trasferta di Francavilla, quando, ancora una volta in dieci contro undici, il Barletta non ha mai smesso di cercare il risultato pieno.
Poi però ci sono molte cose da rivedere, a partire da due secondi tempi su due disputati in inferiorità numerica: cosa su cui è imprescindibile lavorare, dal momento che questo di Serie D girone H è storicamente un campionato spesso deciso proprio da questi dettagli, come peraltro già si evince dai quattro punti di distacco in sole due partite rispetto a Martina, Fasano ed Heraclea Candela.
E se l'espulsione di Di Cillo a Francavilla qualche attenuante potrebbe anche averla, decisamente meno ne ha il fallo di reazione costato il rosso a Bonnin: gesto magari figlio di un nervosismo tipico di una squadra da cui ci si aspetta tanto, ma che ancora non riesce ad esprimere tutto il suo potenziale.
E qui veniamo a Mateus Da Silva, in merito al quale non sono certo passati inosservati i mugugni del Puttilli al momento della sua sostituzione.
Certo, la prestazione del brasiliano non è stata delle migliori, ma è altrettanto vero che Da Silva è stato troppo spesso lasciato isolato in avanti tra le grinfie dei poderosi centrali andriesi, con nessuno tra centrocampisti o trequartisti biancorossi che si inseriva per vie centrali, e con una manovra fatta quasi esclusivamente di cross dalle fasce, questi ultimi sistematicamente preda, o delle comode uscite alte del portiere Summa, o del lunghissimo Cipolletta.
Ma ripetiamo, sarebbe deleterio azzardare in questo momento giudizi affrettati, perchè, come già detto, questa è una squadra tutta nuova che ha solo bisogno di conoscersi, magari provando anche nuove soluzioni tattiche che diano maggiore fluidità e scorrevolezza alla manovra.
Poi c'è anche da ricordare il fatto che, delle squadre annunciate come protagoniste del girone H, il Barletta è quella che ha sinora avuto senza dubbio il calendario più difficile, e che magari nell'arco delle due partite contro Virtus Francavilla e Fidelis Andria avrebbe forse meritato qualcosa di più di due pareggi, il che a nostro avviso rappresenta un'altro motivo per rimanere fiduciosi sul futuro a breve medio termine di questa squadra.
Per quanto riguarda infine le restanti partite della seconda giornata del girone H di Serie D, vincono in trasferta (non senza patemi) il Fasano e l'Heraclea Candela, rispettivamente sui campi di Gravina e Paganese, mentre la terza squadra a punteggio pieno dopo due partite è il Martina (3-0 al Nardò).
Vittorie esterne anche per Virtus Francavilla (5-2 a Manfredonia) e per i prossimi avversari del Barletta della Sarnese, usciti vittoriosi per 3-2 nel derby con l'Afragolese.
Terminano infine in parità Pompei-Francavilla in Sinni (0-0), Ferrandina-Acerrana (1-1) e l'altro derby campano (anch'esso per 1-1) tra Real Aversa e Nola.
Poi però il nostro compito è analizzare ciò che è andato e ciò che ancora c'è da migliorare in questo Barletta, alla luce di quanto si è visto nel derby con la Fidelis.
Di positivo, pur se a tratti molto sterile, c'è stato indubbiamente un certo predominio territoriale da parte degli uomini di Pizzulli: un predominio che, anche alla luce della necessità di dover recuperare lo svantaggio, si è manifestato sia dopo l'espulsione di Bonnin, sia soprattutto dopo il pareggio di Riccardo Lattanzio.
Tutto questo, da parte biancorossa, denota senza dubbio la fame, la voglia di vincere, e una certa propensione al voler gettare il cuore oltre l'ostacolo da parte della formazione biancorossa che tra l'altro si era già vista sia in Coppa Italia col Ferrandina con il pari in pieno recupero di Manetta, che nella trasferta di Francavilla, quando, ancora una volta in dieci contro undici, il Barletta non ha mai smesso di cercare il risultato pieno.
Poi però ci sono molte cose da rivedere, a partire da due secondi tempi su due disputati in inferiorità numerica: cosa su cui è imprescindibile lavorare, dal momento che questo di Serie D girone H è storicamente un campionato spesso deciso proprio da questi dettagli, come peraltro già si evince dai quattro punti di distacco in sole due partite rispetto a Martina, Fasano ed Heraclea Candela.
E se l'espulsione di Di Cillo a Francavilla qualche attenuante potrebbe anche averla, decisamente meno ne ha il fallo di reazione costato il rosso a Bonnin: gesto magari figlio di un nervosismo tipico di una squadra da cui ci si aspetta tanto, ma che ancora non riesce ad esprimere tutto il suo potenziale.
E qui veniamo a Mateus Da Silva, in merito al quale non sono certo passati inosservati i mugugni del Puttilli al momento della sua sostituzione.
Certo, la prestazione del brasiliano non è stata delle migliori, ma è altrettanto vero che Da Silva è stato troppo spesso lasciato isolato in avanti tra le grinfie dei poderosi centrali andriesi, con nessuno tra centrocampisti o trequartisti biancorossi che si inseriva per vie centrali, e con una manovra fatta quasi esclusivamente di cross dalle fasce, questi ultimi sistematicamente preda, o delle comode uscite alte del portiere Summa, o del lunghissimo Cipolletta.
Ma ripetiamo, sarebbe deleterio azzardare in questo momento giudizi affrettati, perchè, come già detto, questa è una squadra tutta nuova che ha solo bisogno di conoscersi, magari provando anche nuove soluzioni tattiche che diano maggiore fluidità e scorrevolezza alla manovra.
Poi c'è anche da ricordare il fatto che, delle squadre annunciate come protagoniste del girone H, il Barletta è quella che ha sinora avuto senza dubbio il calendario più difficile, e che magari nell'arco delle due partite contro Virtus Francavilla e Fidelis Andria avrebbe forse meritato qualcosa di più di due pareggi, il che a nostro avviso rappresenta un'altro motivo per rimanere fiduciosi sul futuro a breve medio termine di questa squadra.
Per quanto riguarda infine le restanti partite della seconda giornata del girone H di Serie D, vincono in trasferta (non senza patemi) il Fasano e l'Heraclea Candela, rispettivamente sui campi di Gravina e Paganese, mentre la terza squadra a punteggio pieno dopo due partite è il Martina (3-0 al Nardò).
Vittorie esterne anche per Virtus Francavilla (5-2 a Manfredonia) e per i prossimi avversari del Barletta della Sarnese, usciti vittoriosi per 3-2 nel derby con l'Afragolese.
Terminano infine in parità Pompei-Francavilla in Sinni (0-0), Ferrandina-Acerrana (1-1) e l'altro derby campano (anch'esso per 1-1) tra Real Aversa e Nola.