Barletta Calcio, tempi corti e bocche cucite

Tra interrogativi e paure si avvicina il 30 giugno

sabato 27 giugno 2015 6.10
A cura di Enrico Gorgoglione
In tanti a Barletta avrebbero evitato volentieri questa pagina. Il 30 giugno è alle porte, ma di presente e futuro del Barletta Calcio si sa davvero pochissimo. Le nubi vanno di pari passo con le poche notizie degli ultimi giorni. Tutto tace, e le poche novità non sembrano essere positive. Le promesse che il presidente Giuseppe Perpignano avrebbe rivolto ai rappresentanti dell'Amministrazione Comunale durante il recente incontro allo stadio "Puttilli" potrebbero essere l'ennesima puntata di una stagione ricca di paradossi. L'imprenditore genovese, che ormai da tempo non è stimato dalla piazza biancorossa, avrebbe dovuto discutere ieri con il suo socio di minoranza Federico Trani sul paventato ingresso di altre liquidità utili all'iscrizione del Barletta al prossimo campionato di Lega Pro. In tal senso, la scadenza è fissata al 30 giugno, e i tempi sono brevi e terribilmente concitati. La riunione tra i due soci biancorossi non si è tenuta, né a Barletta né tanto meno altrove. Nessun incontro, nessuna ricapitalizzazione quindi. E le notizie positive non arrivano neppure dal "fronte-pagamenti". Tutto tace anche li: 10 giorni fa, in data 16 giugno, dovevano essere saldati gli emolumenti dovuti ai tesserati, e il Barletta doveva anche regolarizzare la propria posizione debitoria con l'erario, ma anche in tal senso non si è mosso niente. E i tifosi che hanno buona memoria possono ricordare anche le affermazioni relative alla volontà di lasciare la squadra nelle mani del sindaco: anche su quel versante non ci sono novità. Tra investimenti, discussioni, riunioni, pagamenti e possibili addii il tempo è il principale nemico del Barletta. La dead-line è vicina, e la Lega Pro si allontana in maniera sempre più definitiva.

Le poche notizie positive arrivano, nella stagione dei paradossi, soltanto dal fronte-stadio. Anche se in questo caso il condizionale è d'obbligo, dopo tanti anni di rinvii e di promesse mancate, tra qualche giorno dovrebbero partire i lavori di restyling dello stadio "Puttilli", snodo importante per la ripartenza del calcio in biancorosso a prescindere dalla categoria che il club di via Vittorio Veneto disputerà nella prossima stagione e a prescindere dal volere – sempre più criptico – della proprietà. Una proprietà presente ma assente, che ha traslocato i suoi – pochi – averi dallo stadio. "Solo et pensoso", verrebbe da dire del presidente Perpignano, ma i tempi stretti impongono decisioni repentine. Se sarà Lega Pro, infatti, bisognerà capire con quali fondi e in che modo continuare a sostenere un progetto legato alla terza serie. Se non sarà Lega Pro, la bolla biancorossa potrebbe scoppiare, e Perpignano potrebbe accettare finalmente l'idea di lasciare Barletta evitando di produrre altri danni. Ma anche in tal senso, il futuro appare incerto. Non è ancora chiaro chi potrebbe subentrare all'uomo che appena 12 mesi fa aveva fatto il suo ingresso in città accolto come il salvatore della patria. L'imprenditoria barlettana non sembrerebbe aver dato finora segnali di alcun tipo, e l'interesse fatto registrare da Pasquale Di Cosola per il Taranto potrebbe far accrescere i dubbi e gli spettri legati al futuro del calcio a Barletta.