Barletta Calcio, si rivede Tatò al "Puttilli"
In attesa di nuove societarie, il presidente è tornato allo stadio dopo cinque mesi
domenica 16 marzo 2014
19.12
In un pomeriggio calcistico che ha riportato il Barletta all'edizione casalinga di fine 2013, con un approccio timido alla partita, una prosecuzione scialba e una prestazione sufficiente solo per piccoli tratti, nel "Cosimo Puttilli" uno dei motivi di maggiore attenzione per platea e stampa è stato il ritorno in tribuna d'onore del presidente biancorosso Roberto Tatò. Assente sugli spalti dell'impianto sportivo barlettano da cinque mesi (Barletta-L'Aquila 2-2, 20 ottobre 2013), oggi il numero uno di via Vittorio Veneto, dimissionario a partire dal 30 giugno 2014- come annunciato il 21 novembre 2013, ultima conferenza stampa, e mai smentito in seguito, nemmeno ai microfoni di Barlettalife.it- è tornato a vedere la squadra, nella settimana che ha archiviato la querelle-convenzione e l'ha visto protagonista di piccoli "segnali" per il futuro. Tatò è andato via a 20' dalla fine, nel silenzio di un "Puttilli" ridestatosi solo nel finale, per invitare i calciatori biancorossi "caldamente" ad andare a lavorare.
"Il Barletta Calcio è il mio amore, ma l'amore è eterno finchè dura". Così Tatò aveva virtualmente salutato la piazza quel 21 novembre. Nel mezzo fino ad oggi tanti abboccamenti, poche trattative degne di tal nome, tante richieste di sostegno indirizzate verso ambiente e classe politica barlettana: all'orizzonte potrebbe esserci una cordata di imprenditori locali, nel futuro una conferenza multi-partisan a cui saranno invitati tifosi, amministrazione e società, nel mirino l'obiettivo di salvare economicamente il Barletta Calcio e cercare di garantire un prosieguo con il pallone- e non nel pallone- al sodalizio biancorosso. Oggi l'esito del campo- per quanto vale nella Lega Pro 2013/2014- non ha dato i frutti sperati, ma è tempo di pensare alla prossima stagione. E paradossalmente il fatto di non avere più interessi sul campo può essere un "bonus" per un club che ha bisogno di riorganizzarsi dalle radici, in particolare con la complessa congiuntura economica oggi vigente.
Tante sono le falle oggi presenti: a chi ha costruito la società il compito di archiviare i marosi di quest'annata e capire come ricucire le ferite o quali porte aprire ad eventuali prossimi investitori. Dai rumors che si sono susseguiti negli ultimi mesi, la decisione di Tatò sembra essere definitiva, nonostante gli stessi tesserati biancorossi abbiano spesso spiegato di sperare in un ripensamento. Certo è che lontani sono i tempi di quel 2 giugno 2013, quando un'onda di amore per il Barletta aveva invaso il "Puttilli" per festeggiare la vittoria-salvezza di Andria: oltre 2000 erano stati i tifosi presenti, pronti a rendere omaggio agli autori di un miracolo sportivo dopo una stagione tribolata: un'altra storia, in attesa di scrivere altri capitoli per il Barletta, con o senza Tatò.
(Twitter: @GuerraLuca88)
"Il Barletta Calcio è il mio amore, ma l'amore è eterno finchè dura". Così Tatò aveva virtualmente salutato la piazza quel 21 novembre. Nel mezzo fino ad oggi tanti abboccamenti, poche trattative degne di tal nome, tante richieste di sostegno indirizzate verso ambiente e classe politica barlettana: all'orizzonte potrebbe esserci una cordata di imprenditori locali, nel futuro una conferenza multi-partisan a cui saranno invitati tifosi, amministrazione e società, nel mirino l'obiettivo di salvare economicamente il Barletta Calcio e cercare di garantire un prosieguo con il pallone- e non nel pallone- al sodalizio biancorosso. Oggi l'esito del campo- per quanto vale nella Lega Pro 2013/2014- non ha dato i frutti sperati, ma è tempo di pensare alla prossima stagione. E paradossalmente il fatto di non avere più interessi sul campo può essere un "bonus" per un club che ha bisogno di riorganizzarsi dalle radici, in particolare con la complessa congiuntura economica oggi vigente.
Tante sono le falle oggi presenti: a chi ha costruito la società il compito di archiviare i marosi di quest'annata e capire come ricucire le ferite o quali porte aprire ad eventuali prossimi investitori. Dai rumors che si sono susseguiti negli ultimi mesi, la decisione di Tatò sembra essere definitiva, nonostante gli stessi tesserati biancorossi abbiano spesso spiegato di sperare in un ripensamento. Certo è che lontani sono i tempi di quel 2 giugno 2013, quando un'onda di amore per il Barletta aveva invaso il "Puttilli" per festeggiare la vittoria-salvezza di Andria: oltre 2000 erano stati i tifosi presenti, pronti a rendere omaggio agli autori di un miracolo sportivo dopo una stagione tribolata: un'altra storia, in attesa di scrivere altri capitoli per il Barletta, con o senza Tatò.
(Twitter: @GuerraLuca88)