Barletta Calcio, la replica dei "Biancorossi" a Pasquale Di Cosola
«Informazioni imprecise, abbassiamo i toni: serve concretezza»
venerdì 3 luglio 2015
16.05
E' tempo di ripartire in casa Barletta Calcio: archiviata da 48 ore la fallimentare epoca-Perpignano, la piazza attende di conoscere il nuovo proprietario della società che dovrà ripartire dalla serie D con un nuovo staff e nuovi interpreti dentro e fuori dal campo. Le manifestazioni d'interesse si sono già susseguite negli scorsi giorni, qualcuno ha già ritirato il proprio sondaggio (vedi alla voce Azzollini) e già dalla prossima settimana occorrerà dare concretezza agli avvicinamenti ai colori biancorossi, con summit tra papabili acquirenti e amministrazione comunale. Ipotesi che portano anche ad accesi dibattiti, come quello scaturito dall'intervista realizzata sulle colonne di BarlettaViva all'imprenditore barlettano Pasquale Di Cosola: a replicare in una nota ufficiale è il "Barletta Club I Biancorossi".
«Rispediamo al mittente le accuse-spiega il comunicato-il Barletta Club invita il signor Di Cosola ad informarsi su cosa sia un Supporters' Trust e quali siano le caratteristiche che contraddistinguono tale forma di supporto alle societá di calcio. Magari chiedendo notizie a Taranto o a San Benedetto del Tronto. Il Barletta Club ricorda inoltre al Sig. Di Cosola che allorquando era inviso a tutta la piazza siamo stati gli unici ad ascoltarlo, dimostrandogli simpatia e spirito collaborativo. Le sue ricostruzioni sono zeppe di errori storici, evidentemente ha qualche pessimo informatore". La nota verte anche sui rapporti tra il Club e l'ex presidente Giuseppe Perpignano: Il Barletta Club "I Biancorossi" nei primi 8 mesi della Stagione appena conclusa si è opposto con critiche pesantissime alla scellerata gestione di Perpignano e dei suoi tanti collaboratori. Indelebili le parole che ci giunsero dall'allora Presidente pochi giorni prima di Natale, dopo che lo avevamo attaccato per la sua pessima conduzione economica, nonostante la bellissima vittoria a Foggia: "Qualsiasi tipo di rapporto con il Barletta Club va considerato concluso.Soltanto da fine febbraio, quando il bubbone era scoppiato in tutta la sua gravità e quindi andava messo in atto un disperato tentativo di salvataggio, abbiamo cercato di collaborare alla luce del sole per trovare delle soluzioni. Non è certo un caso che a fine febbraio l'esposizione debitoria del Barletta fosse già di circa un milione e mezzo di euro, ed è rimasta pressoché la medesima fino ai giorni nostri. Il Barletta scompare dalla mappa del calcio professionistico proprio per questa mole debitoria accumulata da luglio 2014 a febbraio scorso. Questi sono i fatti, naturalmente anche noi abbiamo fatto degli errori, non li neghiamo e proprio perché abbiamo fatto tesoro di questa esperienza ci sentiamo ancora più maturi per essere d'aiuto alla nostra Squadra».
Il comunicato si chiude con un invito al chiarimento tra le parti: «Il Sig. Di Cosola ci conosce molto bene e noi conosciamo bene lui, lo invitiamo ad abbassare i toni, a passare una volta per tutte dalle parole ai fatti e a fare un passo verso i tifosi se vuole veramente costruire qualcosa di utile ed importante per il Barletta Calcio. In caso contrario lasci spazio a chi realmente è interessato a far ripartire il calcio a Barletta con un progetto concreto, che veda i tifosi coinvolti, gli unici che possano impedire a farabutti e mitomani di uccidere nuovamente e definitivamente la nostra infinita passione». Le voci di corridoio ad ora la fanno da padrone, ma a Barletta ora la palla passerà all'amministrazione comunale: saranno il sindaco Pasquale Cascella e l'assessorato allo sport a dover valutare la soluzione migliore per permettere al Barletta di ripartire dalle categorie dilettantistiche, individuando gruppi o singoli imprenditori in grado di evitare l'assenza di programmazione riscontrata in tempi recenti e garantire la liquidità necessaria per onorare scadenze e costi del prossimo torneo (300mila euro a fondo perduto andranno versati per l'iscrizione, ndr): non sono da escludere in merito comunicazioni a stretto giro di posta da Palazzo di Città.
(Twitter: @GuerraLuca88)
«Rispediamo al mittente le accuse-spiega il comunicato-il Barletta Club invita il signor Di Cosola ad informarsi su cosa sia un Supporters' Trust e quali siano le caratteristiche che contraddistinguono tale forma di supporto alle societá di calcio. Magari chiedendo notizie a Taranto o a San Benedetto del Tronto. Il Barletta Club ricorda inoltre al Sig. Di Cosola che allorquando era inviso a tutta la piazza siamo stati gli unici ad ascoltarlo, dimostrandogli simpatia e spirito collaborativo. Le sue ricostruzioni sono zeppe di errori storici, evidentemente ha qualche pessimo informatore". La nota verte anche sui rapporti tra il Club e l'ex presidente Giuseppe Perpignano: Il Barletta Club "I Biancorossi" nei primi 8 mesi della Stagione appena conclusa si è opposto con critiche pesantissime alla scellerata gestione di Perpignano e dei suoi tanti collaboratori. Indelebili le parole che ci giunsero dall'allora Presidente pochi giorni prima di Natale, dopo che lo avevamo attaccato per la sua pessima conduzione economica, nonostante la bellissima vittoria a Foggia: "Qualsiasi tipo di rapporto con il Barletta Club va considerato concluso.Soltanto da fine febbraio, quando il bubbone era scoppiato in tutta la sua gravità e quindi andava messo in atto un disperato tentativo di salvataggio, abbiamo cercato di collaborare alla luce del sole per trovare delle soluzioni. Non è certo un caso che a fine febbraio l'esposizione debitoria del Barletta fosse già di circa un milione e mezzo di euro, ed è rimasta pressoché la medesima fino ai giorni nostri. Il Barletta scompare dalla mappa del calcio professionistico proprio per questa mole debitoria accumulata da luglio 2014 a febbraio scorso. Questi sono i fatti, naturalmente anche noi abbiamo fatto degli errori, non li neghiamo e proprio perché abbiamo fatto tesoro di questa esperienza ci sentiamo ancora più maturi per essere d'aiuto alla nostra Squadra».
Il comunicato si chiude con un invito al chiarimento tra le parti: «Il Sig. Di Cosola ci conosce molto bene e noi conosciamo bene lui, lo invitiamo ad abbassare i toni, a passare una volta per tutte dalle parole ai fatti e a fare un passo verso i tifosi se vuole veramente costruire qualcosa di utile ed importante per il Barletta Calcio. In caso contrario lasci spazio a chi realmente è interessato a far ripartire il calcio a Barletta con un progetto concreto, che veda i tifosi coinvolti, gli unici che possano impedire a farabutti e mitomani di uccidere nuovamente e definitivamente la nostra infinita passione». Le voci di corridoio ad ora la fanno da padrone, ma a Barletta ora la palla passerà all'amministrazione comunale: saranno il sindaco Pasquale Cascella e l'assessorato allo sport a dover valutare la soluzione migliore per permettere al Barletta di ripartire dalle categorie dilettantistiche, individuando gruppi o singoli imprenditori in grado di evitare l'assenza di programmazione riscontrata in tempi recenti e garantire la liquidità necessaria per onorare scadenze e costi del prossimo torneo (300mila euro a fondo perduto andranno versati per l'iscrizione, ndr): non sono da escludere in merito comunicazioni a stretto giro di posta da Palazzo di Città.
(Twitter: @GuerraLuca88)