Barletta calcio, il rumore del silenzio

Oggi decade il preliminare siglato da Perpignano, Iannone, Ferrigni e Zingrillo

giovedì 4 giugno 2015 2.05
A cura di Adriano Antonucci
Lento e inesorabile come i granelli di sabbia che cadono da una parte all'altra della clessidra, il tempo attorno al Barletta calcio scorre e lo fa avvolto in un silenzio che fa rumore, un rumore a dir poco molesto.

4 giugno: precontratto scaduto, Barletta 1922 srl ultima novità
"Nessuna nuova, buona nuova" recita un vecchio adagio, ma si sa l'eccezione conferma la regola, e questa è l'eccezione. Il silenzio che sta avvolgendo in questi giorni l'ambiente biancorosso non lascia presagire nulla di buono, l'ultima novità ormai risale al 27 maggio, data delle creazione della Barletta 1922 srl e da allora ad oggi, 4 giugno nulla è accaduto. Va detto tra l'altro che quella odierna non è una data qualunque. Era stato già annunciato, ma oggi diviene ufficiale: il contratto preliminare per la cessione del 29% delle quote del Barletta calcio da Perpignano a Mimmo Zingrillo e Alessandro Ferrigni e del 2% a Beppe Iannone è ufficialmente decaduto per inadempienza dell'imprenditore genovese che non ha rispettato il pagamento di tutte le tranche in cui era stato rateizzato il debito societario con Enpals e Inail. La speranza, ampiamente ventilata nella conferenza stampa del 28 aprile scorso, che il pre-contratto fosse un vero e proprio punto di rinascita è andata dunque dispersa e la nascita della Barletta 1922 srl, società indipendente da quella di via Vittorio Veneto e possibile base per una ripartenza da qualsiasi categoria resta l'unica certezza.

Lega Pro, Dilettanti o Eccellenza: quale futuro?
La categoria, appunto. Come noto i biancorossi hanno acquisito sul campo il diritto a partecipare al prossimo campionato di Lega Pro, ma al momento l'ipotesi che ciò avvenga è molto molto difficile. È facile intuire come sia ostico poter reperire una cifra vicina al milione e 500mila euro tra debiti da saldare e iscrizione da onorare per partecipare al prossimo campionato di terza serie, considerando che Giuseppe Perpignano la cui inaffidabilità è ormai un dato acclarato, è praticamente irreperibile da giorni e che al momento nessun imprenditore dotato di cospicuo capitale si è interessato concretamente alle sorti del Barletta. Relativamente più semplice sarebbe trovare i 300mila euro da depositare in FIGC a fondo perduto per poter prendere parte alla serie D, ma anche in questo caso tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare. Da non scartare infine è l'ipotesi di ripartire dal campionato di Eccellenza, ma anche in questo caso, pur correndo il rischio di essere stantii e ripetitivi dobbiamo ricordare che la condizione necessaria per farlo è possedere capitale fresco.

Dirty soccer e stadio "Puttilli", al peggio non c'è mai fine
A completare il quadro della non idilliaca situazione del calcio barlettano restano le questioni Dirty Soccer e "Puttilli". Per quel che riguarda Dirty Soccer, il club biancorosso resta in attesa delle decisioni del procuratore federale Palazzi che dopo aver studiato gli incartamenti delle indagini condotte dalla procura di Catanzaro emetterà il proprio giudizio. Tale giudizio per i biancorossi non dovrebbe comportare la retrocessione bensì una penalizzazione, stante la responsabilità oggettiva visto il coinvolgimento i 4 tesserati tra cui in primis l'allenatore Ninnì Corda, unico ad essere stato arrestato salvo poi essere scarcerato. In attesa che le sentenze arrivino (si parla di metà luglio) e che nel frattempo si sia delineato meglio quello che sarà il futuro societario va riscontrato il mancato inizio dei lavori allo stadio "Puttilli". Come ampiamente annunciato l'opera di ammodernamento dell'impianto barlettano sarebbe dovuta cominciare nella giornata di ieri ed invece, nessun operaio della ditta C.M.S. è stato visto all'opera, lasciando incredibilmente la situazione in sospeso e posticipata ai prossimi giorni (sulla partenza del cantiere in ogni caso non dovrebbero esserci dubbi). Se a tutto questo aggiungiamo l'assenza di luce e gas nei locali adibiti all'uso societario del Barletta calcio e la possibile revoca della gestione alla stessa dello stadio, il desolante quadro è assolutamente completo.