Barletta Calcio, è tempo di delineare il futuro
Conquistata la salvezza sul campo, restano i dilemmi societari in via Vittorio Veneto
martedì 14 aprile 2015
2786 partite ufficiali, 1030 vittorie, 3286 reti. Numeri che vogliono conquistare un futuro luminoso, numeri che vogliono continuare a crescere. Archiviata brillantemente la salvezza nel girone C di Lega Pro con quattro turni di anticipo grazie all'exploit di Aversa, il Barletta Calcio si prepara a delineare il proprio avvenire nelle stanze societarie, laddove oggi vertono le principali incognite, con diverse scadenze all'orizzonte: la prima è quella di giovedì 16 aprile, quando la società di via Vittorio Veneto sarà chiamata a saldare gli stipendi di febbraio e gli emolumenti non percepiti dai tesserati tra i contributi del quadrimestre settembre-ottobre-novembre-dicembre, a fronte delle mensilità di gennaio pagati anticipatamente per evitare la messa in mora.
Oltre alla classifica condita da ben 46 punti e della salvezza acquisita con quattro turni di anticipo grazie a Marco Sesia e al suo staff prima e a Ninni Corda con i suoi collaboratori tecnici successivamente, la gestione-Perpignano ha sin qui prodotto punti di penalizzazione-per la seconda volta nella storia del Barletta Calcio-una situazione economica in corso di valutazione e un futuro da disegnare: sono trascorsi dieci mesi dal 19 giugno 2014, quando avvenne il passaggio dalle mani di Roberto Tatò a quelle dell'imprenditore genovese, giunto nella Città della Disfida con volti nuovi, ambizioni di "progettazione triennale" (Perpignano dixit), uno staff rinnovato e una rosa allestita con tanti volti di esperienza e qualche giovane affamato per la categoria. Sul campo la resa è stata positiva, fuori i compagni di avventura a tinte biancorosse oggi si chiamano "dubbi" e "interrogativi": se a fugarli sarà sufficiente la "Due Diligence" condotta dai dott. Chieppa e Pierno, i cui esiti-attesi da settimane- potrebbero maturare nelle prossime 24 ore, lo si vedrà. I fatti oggi raccontano del raffreddamento legato al possibile ingresso societario dell'imprenditore molisano Adelmo Berardo («Siamo in stand-by»ha spiegato ieri ai microfoni di BarlettaViva), del sondaggio senza esiti di un gruppo di imprenditori baresi risalente alla fine di marzo e di una massa debitoria prospettica da decifrare, alla pari del peso delle rate pattuite per dilazionare Inps, Enpals, Inail in 23 frazioni, la prima delle quali saldate: al momento siamo fermi ai rumors, che raccontano di cifre pari a 40mila euro per nove rate e 27mila per le successive 14. La rosa riprenderà gli allenamenti in vista della Vigor Lamezia, ma sul campo le ultime quattro partite saranno test utili per valutare la rosa («Vedremo se vi saranno le condizioni per creare una squadra per un obiettivo importante» ha spiegato il ds Condò sulle colonne di TuttoMercatoWeb), ma prima occorrerà decifrare gli orizzonti futuri.
In queste condizioni non appare semplice per nessun imprenditore interessato avvicinarsi alla società, che lo stesso Perpignano ha recentemente spiegato di essere disposto a "cedere a costo zero": appunto, costo zero, ma a che prezzi? E con quali pendenze da saldare? Barletta ha da offrire oggi tutto il suo capitale umano, di piazza che vive di calcio, di una tifoseria che dopo essersi sobbarcata trasferte su trasferte nei campi di Promozione ed Eccellenza resta sempre "calda" e decisa a non perdere quella terza serie conquistata attraverso tanti sacrifici, chilometri percorsi e investimenti realizzati da chi si è alternato negli anni ai vertici societari, di una città dal cuore biancorosso. Come un anno fa, il Barletta si trova a dover disegnare il proprio futuro: rispetto all'aprile 2014, non ci sono però casse "vergini" a far da sfondo. Ma per non disperdere tutto serve chiarezza, e presto.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Oltre alla classifica condita da ben 46 punti e della salvezza acquisita con quattro turni di anticipo grazie a Marco Sesia e al suo staff prima e a Ninni Corda con i suoi collaboratori tecnici successivamente, la gestione-Perpignano ha sin qui prodotto punti di penalizzazione-per la seconda volta nella storia del Barletta Calcio-una situazione economica in corso di valutazione e un futuro da disegnare: sono trascorsi dieci mesi dal 19 giugno 2014, quando avvenne il passaggio dalle mani di Roberto Tatò a quelle dell'imprenditore genovese, giunto nella Città della Disfida con volti nuovi, ambizioni di "progettazione triennale" (Perpignano dixit), uno staff rinnovato e una rosa allestita con tanti volti di esperienza e qualche giovane affamato per la categoria. Sul campo la resa è stata positiva, fuori i compagni di avventura a tinte biancorosse oggi si chiamano "dubbi" e "interrogativi": se a fugarli sarà sufficiente la "Due Diligence" condotta dai dott. Chieppa e Pierno, i cui esiti-attesi da settimane- potrebbero maturare nelle prossime 24 ore, lo si vedrà. I fatti oggi raccontano del raffreddamento legato al possibile ingresso societario dell'imprenditore molisano Adelmo Berardo («Siamo in stand-by»ha spiegato ieri ai microfoni di BarlettaViva), del sondaggio senza esiti di un gruppo di imprenditori baresi risalente alla fine di marzo e di una massa debitoria prospettica da decifrare, alla pari del peso delle rate pattuite per dilazionare Inps, Enpals, Inail in 23 frazioni, la prima delle quali saldate: al momento siamo fermi ai rumors, che raccontano di cifre pari a 40mila euro per nove rate e 27mila per le successive 14. La rosa riprenderà gli allenamenti in vista della Vigor Lamezia, ma sul campo le ultime quattro partite saranno test utili per valutare la rosa («Vedremo se vi saranno le condizioni per creare una squadra per un obiettivo importante» ha spiegato il ds Condò sulle colonne di TuttoMercatoWeb), ma prima occorrerà decifrare gli orizzonti futuri.
In queste condizioni non appare semplice per nessun imprenditore interessato avvicinarsi alla società, che lo stesso Perpignano ha recentemente spiegato di essere disposto a "cedere a costo zero": appunto, costo zero, ma a che prezzi? E con quali pendenze da saldare? Barletta ha da offrire oggi tutto il suo capitale umano, di piazza che vive di calcio, di una tifoseria che dopo essersi sobbarcata trasferte su trasferte nei campi di Promozione ed Eccellenza resta sempre "calda" e decisa a non perdere quella terza serie conquistata attraverso tanti sacrifici, chilometri percorsi e investimenti realizzati da chi si è alternato negli anni ai vertici societari, di una città dal cuore biancorosso. Come un anno fa, il Barletta si trova a dover disegnare il proprio futuro: rispetto all'aprile 2014, non ci sono però casse "vergini" a far da sfondo. Ma per non disperdere tutto serve chiarezza, e presto.
(Twitter: @GuerraLuca88)