Barletta Calcio, cosa c'è dopo il 30 giugno?
Le parole di mister Orlandi e l'eventuale iscrizione saldata da patron Tatò
venerdì 20 dicembre 2013
E' un momento complicato per la S.S. Barletta Calcio: una vittoria dopo 16 turni di campionato, otto gol fatti, 10 punti all'attivo e una sensazione di delusione che riverbera tempi antichi negli animi dei tifosi. Ai malumori derivanti dai risultati del campo si sono sovrapposte da due mesi a questa parte le preoccupazioni circa il futuro societario, dopo le recenti parole del presidente Roberto Tatò, una via di mezzo tra una richiesta di aiuto e un'anteprima di addio la cui pellicola sarà girata il 30 giugno 2014. Cosa succederà dopo quella data? Una prima risposta, che andrà poi corroborata o meno dai fatti, è arrivata attraverso le parole rese in conferenza stampa da mister Nevio Orlandi nel dopo-gara di Barletta-Pontedera 2-2: "Nel prossimo anno avremo un'ossatura di giovani di valore da cui ripartire. Non è vero che non c'è certezza per il futuro, il presidente Tatò ha garantito la sua permanenza fino a fine stagione e l'iscrizione al prossimo torneo prima di andare via". Un particolare non da poco, considerando che il patron ad interim del sodalizio biancorosso nelle sue ultime dichiarazioni- datate 21 novembre- non aveva fatto riferimenti alla prossima annata sportiva. Se son rose fioriranno, intanto il futuro societario appare plumbeo.
Alla dead-line teorica mancano sei mesi, ma i mesi, in Italia e nel calcio, si sa, valgono poco più di giorni. Allora appare corretto interrogarsi a fondo sui possibili scenari futuri in via Vittorio Veneto: detto dei defalcati rumors riguardanti la famiglia Daddato e un imprenditore edile barlettano, dello stand-by di Pasquale Di Cosola, osteggiato dalla curva nord in uno striscione durante Barletta-Viareggio, al momento guarda alla porta d'ingresso di via Vittorio Veneto il solo gruppo salentino rappresentato dall'avvocato De Matteis, intervistato in esclusiva a fine novembre sulle nostre colonne, ma portatore di un interesse ancora lontano dall'essere definito tale. L'unica certezza è arrivata dal recente incontro avvenuto a Palazzo di Città tra Tatò, il sindaco Cascella e l'assessore allo sport Divincenzo: il presidente ha ribadito l'intenzione di fissare il termine della sua esperienza a fine stagione e ha caldeggiato la partecipazione del Comune al rimborso di vecchie spese di gestione e nella ricerca di imprenditori che aiutino le casse societarie. Un accordo è stato trovato- con cifre che si aggirano sui 250mila euro- ora si attende la transazione.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Alla dead-line teorica mancano sei mesi, ma i mesi, in Italia e nel calcio, si sa, valgono poco più di giorni. Allora appare corretto interrogarsi a fondo sui possibili scenari futuri in via Vittorio Veneto: detto dei defalcati rumors riguardanti la famiglia Daddato e un imprenditore edile barlettano, dello stand-by di Pasquale Di Cosola, osteggiato dalla curva nord in uno striscione durante Barletta-Viareggio, al momento guarda alla porta d'ingresso di via Vittorio Veneto il solo gruppo salentino rappresentato dall'avvocato De Matteis, intervistato in esclusiva a fine novembre sulle nostre colonne, ma portatore di un interesse ancora lontano dall'essere definito tale. L'unica certezza è arrivata dal recente incontro avvenuto a Palazzo di Città tra Tatò, il sindaco Cascella e l'assessore allo sport Divincenzo: il presidente ha ribadito l'intenzione di fissare il termine della sua esperienza a fine stagione e ha caldeggiato la partecipazione del Comune al rimborso di vecchie spese di gestione e nella ricerca di imprenditori che aiutino le casse societarie. Un accordo è stato trovato- con cifre che si aggirano sui 250mila euro- ora si attende la transazione.
(Twitter: @GuerraLuca88)