Barletta Calcio, caos calmo tra "impresentabili" e possibili partenze

Perpignano atteso in città a ore, in uscita offerte per Quadri e De Rose

domenica 7 giugno 2015 00.00
A cura di Luca Guerra
Si è a lungo parlato e scritto di "impresentabili" in questi giorni, a proposito della politica nazionale. Forse sono sempre esistiti, probabilmente la sola differenza è che ora c'è un termine per designarli e inquadrarli: mutuando il linguaggio politico nell'arena calcistica, il Barletta Calcio edizione 2015/2016, quello che verrà e che oggi di fatto non c'è, rischia seriamente di sedersi al tavolo degli "impresentabili" della Lega Pro che sarà. Stretto tra la morsa di una massa debitoria pesantissima per la categoria e le nubi dell'inchiesta "Dirty Soccer", il club del presidente Giuseppe Perpignano ha un avvenire ricco di incognite a 23 giorni dalla data stabilita per l'iscrizione, il 30 giugno, entro la quale occorrerà adempiere ai pagamenti fino al mese di aprile e presentare una situazione economica non nera come oggi le casse di via Vittorio Veneto presentano.

Deferimento e preliminare saltato: piove sul bagnato-A farla da padrone in questi giorni tra le mura dello stadio "Cosimo Puttilli", oltre ai lamentii del popolo barlettano per il ritardato via al restyling dell'impianto, destinato ad avere il via entro il 30 giugno, si aggiungono i rimpianti per il pallone a tinte biancorosse: quella che è terminata un mese fa a Ischia con una secca batosta è stata una stagione connotata da record positivi sul campo fino a marzo e da una pioggia di primati negativi fuori dal rettangolo verde per tutto il 2015. Il terzo deferimento stagionale, arrivato nella giornata di giovedì a carico di Giuseppe Perpignano, e la certezza di un'ennesima penalizzazione per la prossima annata, che aggraverebbe la stagione dei record negativi (già 6 sono stati i punti sottratti a Liverani e compagni durante l'annata) passa quasi inosservato, in un momento di totale oscurità per l'avvenire biancorosso. Nella giornata del 4 giugno è di fatto anche decaduto il preliminare di cessione del 31% delle quote societarie da Perpignano al trittico di traghettatori della piazza rappresentato da Mimmo Zingrillo, Alessandro Ferrigni e Beppe Iannone. Il mancato rispetto dell'accordo prevedeva il pagamento da parte di Perpignano di una penale di 20mila euro da devolvere in beneficenza: difficile immaginare che possa essere pagata.

Sirene di partenza e di allarme-Parlare di Lega Pro oggi a Barletta appare quasi un'utopia: occorrerebbe saldare la rata del 9 giugno, appianare la massa debitoria superiore a un milione di euro e prendersi carico di due staff tecnici. A dispetto di quanto spesso spiegato dallo stesso presidente («Ho preferito evitare i giovani per allestire un progetto triennale» era uno dei claim maggiormente usati all'avvio della sua avventura), in nuce ai colori biancorossi resta un parco giocatori a dir poco risicato, con appena 11 tesserati sotto organico dall'1 luglio 2015 in poi (comprendendo Cicerelli e Gemignani, di ritorno dai prestiti a Melfi e Savona): di questi circa la metà ha già ricevuto offerte da altre società. Su Alberto Quadri c'è la Lupa Roma, che ha offerto un biennale e attende che il centrocampista classe 1983 possa rescindere il suo contratto con il club, mentre Luca Liverani e Francesco De Rose hanno mercato in B.

Settimana di contatti e incontri-La settimana che avrà il via domani si prospetta densa di appuntamenti, la cui efficacia sarà da valutare in itinere. Le vie percorse sono due, parallele ma di eguale importanza: da un lato la "Barletta 1922 srl", progetto con capitale sociale di 25mila euro che ha come amministratore designato Giovanni Damato, e finalizzato a raccogliere fondi che spingano investitori ad avvicinarsi al titolo sportivo del club (alcuni contatti sono già avviati), una sorta di "cassaforte" da cui far ripartire il pallone a tinte biancorosse, e dall'altro l'attesa per il ritorno in città di Giuseppe Perpignano, che potrebbe avvenire nella giornata di domani o di martedì. Il presidente è chiamato ad assumersi le sue responsabilità, a chiarire i suoi vociferati interessamenti per Andria (voci non raccolte su sponda biancoazzurra) e Cuneo, a spiegare perchè abbia percorso 1000 chilometri per arrivare a Barletta da Genova, dopo mesi di rinvii e promesse mai mantenute, e non è da escludere che incontri le istituzioni-sin qui non pervenute-per trovare una fine al penoso calvario a tinte biancorosse, partita tra i proclami in Piazza Caduti, sostenuta dai mesi anche in maniera endemica da chi confondeva il mancato rispetto di oneri e date con problematiche temporanee (mentre qualche Solone assicurava che tutto sarebbe andato per il meglio) e terminata tra copiosi silenzi. 28 anni fa, il 7 giugno 1987, Barletta assaporava per la prima volta la promozione in serie B. Tra pochi giorni occorrerà conoscere il futuro, per quanto amaro potrebbe essere. Il messaggio è chiaro: Barletta vuole rialzarsi, a prescindere dalla categoria, e conservare l'immagine pulita che il suo calcio ha offerto in oltre 90 anni di storia. A cadute e fallimenti, sportivi e societari, la piazza è abituata. Non occorre aggiungere altri danni. A Giuseppe Perpignano Barletta chiede solo questo, ormai.
(Twitter: @GuerraLuca88)