Barletta, avanti così per l'orgoglio e la maglia

La vittoria sulla Paganese riporta i tre punti, divertire è il minimo fino a maggio

lunedì 3 marzo 2014
A cura di Luca Guerra
Serviva una vittoria per riprendere confidenza con i tre punti. Serviva una vittoria per regalare un sorriso ai tifosi, sempre vicini alla squadra nonostante una stagione che ha ancora poco o nulla da dire. Serviva una vittoria per sentirsi un pò più vivi. Serviva una vittoria, e così è stato: in una atipica domenica di marzo, con una sfida assolutamente inutile per la graduatoria (sentiti ringraziamenti al duo Macalli-Ghirelli per questi "omaggi"), il Barletta torna a sorridere ma lo fa soffrendo oltre i limiti che ci si attendeva alla vigilia, a fronte di una Paganese imbottita di babies e volenterosa ma poco più. La rete di La Mantia ha cancellato gli ennesimi mugugni di stagione, ma rende appena meno plumbeo il cielo di via Vittorio Veneto.

Divertirsi, almeno quello
Il successo sugli azzurrostellati campani, arrivati all'ombra di Eraclio a ranghi ridotti, vale l'aggancio al Viareggio e l'avvicinamento all'accesso ai contributi per l'utilizzo dei giovani previsti dalla Lega pro in questo insolito campionato. In un incrocio tra formazioni prive di obiettivi sul campo, il verdetto partorito dal campo è stato di cinque reti e una gioia tinta di biancorosso. Partita apparentemente congelata dal rigore di Mantovani e dal centro di Innocenti, ripresa in avvio di secondo tempo dalla doppietta del campano William e chiusa nel finale dalla zampata dell'attaccante romano. Per grandi giocate e classe è lecito attendere tempi e annate migliori, mentre la corsa e l'impegno non sono in discussione. L'impressione è che in campo e sugli spalti si sia arrivati a un tacito compromesso: a stagione ormai andata, basta divertirsi, almeno quello. E allora ben vengano vittorie-thrilling come quella di ieri.

La Mantia, finali pesanti
Ultimi istanti di gara, D'Errico va via a destra, crossa al centro dove irrompe Andrea La Mantia che calcia al volo e fulmina Novelli per il 3-2: tre punti e vittoria in cassa. Un film simile a quello visto poco più di un mese prima contro il Frosinone. Allora fu 2-1 e il traversone dell'esterno milanese arrivò da sinistra, ma il risultato fu lo stesso: l'esplosione del "Puttili", allora maggiormente popolato rispetto a quanto visto ieri, e del centravanti ciociaro, autore di una lenta risalita dopo il ko al crociato di settembre 2013. Spesso mister Orlandi ne aveva lamentato l'assenza, altrettanto la stampa locale aveva sottolineato come Zigon (relegato tra panchina e tribuna negli ultimi tempi) non fosse il suo sostituto: il "Lama", come lo chiamano i compagni, si accontenta di "essere utile. Sono contento che il mister mi ritenga importante per la rosa, credo che un giocatore debba sentirsi importante e sapere quanto vale". Intanto i gol pesanti sono due, e valgono sin qui 6 dei 21 punti totali del Barletta.

Guglielmi e Cicerelli: i due volti del "verde"
Le prime sorprese si erano avute già scorrendo le liste dei 22 in campo dal 1' al "Puttilli". Panchina per Emmanuele Pio Cicerelli, tribuna per Daniele Guglielmi. Un passo indietro rispetto a quanto avveniva fino a 20 giorni fa, quando i due erano costantemente presenti nell'undici di partenza messo in campo da Orlandi. Per il difensore, non al meglio dopo il problema muscolare subito a L'Aquila, un turno di riposo utile anche per la mente e per attutire l'impatto con un calcio che sembra ancora "big" per la sua crescita, mentre Cicerelli ha dimostrato che la Lega Pro sorseggiata lentamente gli si attaglia meglio di un calcio propinatogli a massicce dosi come avvenuto fino a gennaio, senza pause: in 15 minuti ha proposto un paio di spunti interessanti e avviato la rete del 3-2. Festina lente, dicevano i latini: vale anche oggi.

Tabù-rigore: Mantovani la scelta giusta?
Minuto 16 di Barletta-Paganese: Perrotta atterra Ganz, per Ranaldi è penalty, una coltre di silenzio avvolge il "Puttilli". E ora sul dischetto chi ci va? Anche a L'Aquila, con il calcio a lato di D'Errico dagli 11 metri, si era visto un rigore sbagliato, il quarto su cinque occasioni dal dischetto in campionato (sei se sommiamo quello messo a segno da Picci contro la Paganese in Coppa Italia Lega Pro), troppo per le "big", figurarsi per un Barletta che in rete ci era andato sin qui con il lumicino, con 12 centri dopo 25 turni del girone B di Prima Divisione Lega Pro. La rete di Mantovani ha scacciato le nuvole e dato un nome al rigorista biancorosso. A proposito di 11 metri, da matita rossa l'errore di Camilleri sul rigore del pareggio campano: un difensore con la sua esperienza non deve concedersi certi errori, anche se il gol di La Mantia le scuse dello stopper in conferenza stampa hanno rimarginato la ferita.

A Perugia senza paura
"Ci sarà da lottare e cercare di giocare alla pari con tutti" il monito riecheggia nell'aria di via Vittorio Veneto, come testimoniato sabato da Orlandi e ieri da Camilleri e La Mantia, e veleggia a metà tra l'ovvietà- vincere sarebbe obiettivo fondamentale nel gioco del calcio- e la determinazione di chiudere al meglio un'annata partita male e proseguita sui binari dei propositi di crescita. La vittoria contro la Paganese non sposta di una virgola l'annata biancorossa ma perlomeno restituisce vigore in vista delle ultime sette (contro la Nocerina non si giocherà) partite di campionato: serve chiudere al meglio, per rendere "appetibile" una società in vendita. A partire da domenica prossima, a Perugia, contro la seconda forza del campionato. Per l'orgoglio e per la maglia.
(Twitter: @GuerraLuca88)