Angolo-amarcord: i ricordi di Barletta di Sergio Lancini

L'ex difensore tra presente e passato in biancorosso

mercoledì 3 aprile 2013 10.05
A cura di Enrico Gorgoglione
Molti sostenitori biancorossi a Barletta si ricorderanno di Sergio Lancini, nato a Rovato nel gennaio 1966, come di un difensore centrale arcigno, che con la maglia della città della Disfida collezionò 65 presenze e 2 reti a cavallo tra il 1987 e il 1990 in serie B, anni d'oro per la piazza, prima della retrocessione del 1991. Uno degli "eroi" delle storiche annate biancorosse in serie B, Lancini viene ricordato anche per la sua celebre rete al Torino e per le stagioni vissute da protagonista dopo aver centrato salvezze importanti. Così come il passato, anche il presente di Sergio Lancini è legato a Barletta, visto che fino a pochi mesi fa all'ombra di Eraclio giocava il suo assistito Daniel Ferreira. Lancini ci ha raccontato delle sue emozioni in maglia biancorossa in un'esclusiva intervista:

Sergio Lancini, il suo passato e il suo presente sono legati a doppio filo a Barletta. Nella sua carriera da calciatore ha vissuto stagioni importanti nella Città della Disfida.
Ho vissuto 3 anni importanti a Barletta. Il primo anno in serie B, il secondo anno sono andato via, poi il terzo anno abbiamo centrato una salvezza quasi storica.

Che ricordo ha di Barletta?
Ho un ricordo bellissimo. A Barletta ho passato due anni e mezzo davvero belli. Sono andato via da Barletta il secondo anno per problemi personali, ma poi sono ritornato. Penso di aver passato 3 ottime stagioni a Barletta, anche perché eravamo una squadra composta da tanti giovani, si stava bene insieme, con la città si è creato un bel feeling. Nonostante perdessimo alcune partite, i tifosi ci hanno sempre incitato.

Qual è l'episodio più bello che ricorda della sua esperienza in biancorosso?
La salvezza del primo anno sicuramente, perché è stato un miracolo. Il momento più bello è stato il gol contro il Torino che ci ha permesso di raggiungere la salvezza. Sarà il caso ma qualche giorno fa stavo guardando le fotografie del gol contro il Torino. È stato un gol importante, l'ho mandato anche a Nicola Ferrari, mio assistito che gioca a Verona, chiedendogli un gol altrettanto importante per riportare il Verona in serie A.

Tornando invece al Barletta, c'è una similitudine che lei ha citato e quella di quest'anno. La squadra è stata costruita in estate con un gruppo davvero giovanissimo e ha trovato tantissime difficoltà. Le criticità dei biancorossi non sono venute meno anche ora, nonostante un allenatore più esperto, nonostante qualche puntello di qualità.
Anche noi quell'anno siamo partiti malissimo, avevamo una squadra molto giovane, erano rimasti a Barletta solo Scarnecchia e Incarbona. Poi a metà stagione sono stati acquistati dei giocatori importanti che ci hanno permesso di acquistare quell'esperienza che ci ha fatti arrivare alla fine. Certo, ci siamo salvati all'ultima giornata. Spero che questa similitudine ci sia, che il Barletta riesca a salvarsi, anche se in questo Barletta, a parte Allegretti che è molto importante, non è arrivata tanta gente esperta. Spero che il Barletta si salvi perché la società e il presidente in primis lo merita, così come la gente che continua ad affollare le tribune del "Puttilli".

Ha ancora contatti con la piazza di Barletta nonostante il suo assistito Daniel Ferreira non sia più qui?
Si, con il presidente ci siamo sentiti, così come con il segretario. Sono cose che possono succedere, sono ragazzi particolari che vengono dall'altra parte del mondo. Ci possono stare queste cose.

Chi è secondo lei il difensore che le assomiglia maggiormente?
Il calcio moderno è cambiato in maniera importante. Non c'è un giocatore che mi assomigli particolarmente. Ero un difensore che non aveva paura a "picchiare", a "menare". Mi assomiglia un po' Chiellini, che è uno che entra sempre. Prima le televisioni non c'erano, la tv non c'era e certe cose non si mettevano in evidenza. Direi però che Chiellini possa assomigliarmi sotto certi aspetti.

In chiusura, come vuole salutare la piazza di Barletta che la ricorda con molto affetto e a cui lei rimane sempre legato?
Vi ringrazio innanzitutto per questa intervista, mi ha fatto davvero piacere. Dico solo a tutti i tifosi di stare vicino alla squadra e alla società, perché secondo me il calcio a Barletta vuol dire tanto. Il calcio a Barletta è sempre stato molto seguito ed è un motivo di aggregazione. Spero che il Barletta si salvi per continuare a mantenere una categoria importante come la Prima Divisione.
ANGOLO AMARCORD BARLETTA CALCIO- Precedenti puntate:

11 febbraio 2012- Roberto Scarnecchia
6 marzo 2012- Vincenzo Lanotte
1 giugno 2012- Massimiliano Tangorra
20 giugno 2012- Savino Daleno
29 giugno 2012- Gaetano Romano
10 novembre 2012- Roberto Rovani
4 gennaio 2013- Bruno Incarbona
23 febbraio 2013 - Francesco Monaco