Angeletti e Ferreira, un mistero per due

I due via da mesi da Barletta: addii annunciati, professionalità nel dimenticatoio, patrimoni sprecati

venerdì 5 aprile 2013 1.09
A cura di Luca Guerra
Mancini di piede e lontani dai colori biancorossi da mesi. Sono i fattori che accomunano Marco Angeletti e Daniel Ferreira, tesserati del Barletta ormai lontani dalle sorti del club di via Veneto: storie diverse, finali comuni. I due sono ancora a contratto con il sodalizio di via Veneto, ma da mesi non giocano con i loro compagni, e questo fa sì che, pur inseriti nell'organico sul sito ufficiale del club, virtualmente sui loro volti penda una enorme "X", a voler tessere una cesura con due atleti che fanno ormai parte del passato.

Attaccante esterno, rapido, mancino, classe 1991, Ferreira era stato a Foggia con il ds Pavone nella scorsa stagione, ma era arrivato in agosto dal Varese con ampie credenziali e con la formula della comproprietà, salvo offrire prestazioni altalenanti nelle 13 volte in cui è sceso in campo, senza mai trovare la via della rete. Dopo il "rompete le righe" seguente al 2-2 interno contro il Benevento del 22 dicembre, il calciatore è tornato nella sua terra natale per le vacanze e di lì non era più tornato. La motivazione? "Saudade" del calcio brasiliano, era sembrato di capire. Decisione che aveva dato il via a un braccio di ferro "a tre", comprendente Barletta, Varese e il calciatore, conclusosi con un nulla di fatto a gennaio. Recentemente il procuratore del brasiliano, Sergio Lancini, aveva spiegato ai nostri microfoni: "Con il presidente Tatò ci siamo sentiti, così come con il segretario Damato. Sono cose che possono succedere, sono ragazzi particolari che vengono dall'altra parte del mondo. Ci possono stare queste cose". Forse no, se si tratta di professionisti, pur se giovani: intanto a libro paga Ferreira resta presente, in attesa di movimenti o "lodi" (intesi come sportivi e non come vanti).

Marco Angeletti, 26 anni, non vede il campo da Barletta-Latina 1-3 dello scorso 7 ottobre. E' di fatto uscito dai piani in ottobre, escluso per motivi disciplinari dalla sfida contro il Gubbio dopo la discussione seguita in seguito a uno scontro di gioco nel test di giovedì 11 ottobre contro il Bisceglie. Da allora un lungo oblìo, e un ripescaggio mai avvenuto nè con Stringara tantomeno nel Novelli-bis o con Orlandi, un dato che fa riflettere. L'esterno romano, passato dal vestire la fascia di capitano contro il Latina alla mancata convocazione per la sfide successive, ha di fatto aperto un nuovo periodo da "separato in casa", come già avvenuto da febbraio a maggio 2012, quando non trovò mai il campo in biancorosso per motivi comportamentali più che tecnici. Neppure l'arrivo del ds Martino, che l'aveva avuto con sè alla Lazio, ne ha favorito il rilancio: troppo forti i dissidi con la società. Il club di via Veneto non aveva poi concluso la sua cessione in gennaio, con trattative concrete come quelle con Casale e Reggiana sfumate in extremis, così da febbraio il calciatore non si vede o quasi a Barletta, e gli ultimi "rumors" lo danno a Roma, in attesa della scadenza del contratto in giugno 2013.

Due casi che hanno di fatto ridotto da 25, quanti sono i tesserati in organico ricavabili dal sito ufficiale della Prima Squadra, a 23 i calciatori oggi a disposizione di Orlandi: altre due situazioni finite nel dimenticatoio, con tante "zone d'ombra", le ennesime in questa lunga, lunghissima stagione in seno al sodalizio biancorosso.
(Twitter: @GuerraLuca88)