Zona industriale di Barletta, ecco l'esito del primo monitoraggio della falda

Il Movimento 5 Stelle mette in rete la relazione tecnica realizzata da IRSA CNR e ARPA

venerdì 17 giugno 2016 11.21
Domina nelle cronache dell'ultimo periodo il delicato argomento dell'inquinamento, fortemente legato alle recentissime vicende che hanno riguardato la Timac. Dopo il sequestro preventivo disposto dalla Procura per accertamenti legati al possibile inquinamento della falda acquifera sottostante il complesso nella zona industriale di via Trani, il Movimento 5 Stelle ha messo in rete la relazione tecnica sul monitoraggio della falda realizzata da IRSA CNR e ARPA Puglia. Il documento è stato divulgato dal portavoce del movimento 5 stelle Giuseppe D'Ambrosio, al fine di consentire ai tanti tecnici, geologi, ingegneri ambientali, medici presenti sul territorio e a qualsiasi cittadino interessato, di scaricare e visionare la relazione tecnica della prima campagna di monitoraggio delle acque sotterranee nella zona industriale di via Trani.

In seguito alla prima campagna di monitoraggio, come emerge dalla relazione, i dati non sono rassicuranti. Ecco un estratto della relazione che sintetizza l'esito dei controlli effettuati (potete scaricarla e consultarla integralmente scaricandola da qui).

«Dalla valutazione integrata dei dati emersi dalle determinazioni analitiche eseguite dal CNR – IRSA e dall'ARPA Puglia, su campioni prelevati nell'ambito del primo monitoraggio, ed in considerazione dell'elaborazione spaziale e della distribuzione delle contaminanti, emerge quanto segue:

1) È presente una contaminazione da CROMO VI che si concentra prevalentemente nella parte centro nord dell'area di monitoraggio, di particolare rilevanza alte concentrazioni riscontrate nei campioni appartenenti ai piezometri GWF, GWG, PZ1 e PZ6 con valori più elevati rispetto al valore limite normativo (pari a 5 µg/l);
2) È presente una contaminazione da 1,2 DICLOROPROPANO che si concentra prevalentemente nella parte a sud, lungo il litorale, e a monte dell'area di monitoraggio, di particolare rilevanza le concentrazioni riscontrate nei campioni appartenenti ai piezometri GWC, GWD e GWQ con valori più elevati rispetto al limite normativo (pari a 0,15 µg/l);
3) È presente una contaminazione da 1,1 DICLOROETILENE che si concentra prevalentemente lungo il litorale dell'area di monitoraggio, di particolare rilevanza le concentrazioni riscontrate nei campioni appartenenti ai piezometri GWA,GWC, GWD, GWP e GWQ con valori più elevati rispetto al limite normativo (pari a 0,05 µg/l);
4) È presente una contaminazione da che si concentra prevalentemente lungo il litorale nella zona a sud e nella parte centrale dell'area di monitoraggio. Di particolare rilevanza le concentrazioni riscontrate nei campioni prelevati dai piezometri GWM, GWP, GWQ e PZ6 con valori più alti rispetto al valore limite normativo (pari a 1,5 µg/l);
5) È presente una contaminazione da TETRACLOROETANO che si concentra prevalentemente lungo il litorale nella zona a sud dell'area di monitoraggio, di particolare rilevanza le concentrazioni riscontrate nei campioni appartenenti ai piezometri GWD,GWM e GWQ con valori più elevato rispetto limite normativo (pari a 1,10 µg/l);
6) È presente una contaminazione da SOLFATI che si concentra prevalentemente nella parte centrale e lungo il litorale nord dell'area di monitoraggio, di particolare rilevanza le concentrazioni riscontrate nei campioni prelevati dai piezometri GWB,GWF, GWG, PZ1, PZ3 e PZ6 con valori più alti rispetto al limite normativo (pari a 250 mg/l);
7) È presente una contaminazione da NITRATI che si concentra prevalentemente lungo il litorale nord e nell'area a monte verso sud dell'area di monitoraggio, di particolare rilevanza alte concentrazioni riscontrate nei campioni prelevati dai piezometri GWB,GWC, GWG, GWM, GWP e PZ3 con valori più alti rispetto al limite normativo (pari a 50 µg/l);
8) È presente una contaminazione da NITRITI che si concentra prevalentemente nella parte centrale verso il litorale dell'area di monitoraggio, di particolare rilevanza le concentrazioni riscontrate nei campioni prelevati dai piezometri PZ3 e PZ6 con valori più alti rispetto al limite normativo (pari a 500 mg/l);
9) È presente una contaminazione da SELENIO, misurato da ARPA Puglia solo nei piezometri interni allo stabilimento della TIMAC che presenta valori in concentrazione superiori a monte idraulico dello 117 stabilimento (piezometri Pz1 e Pz6) rispetto a valle idraulica (piezometro PZ3) con le massime concentrazioni rilevate sul pozzo di monte di nuovo realizzazione PZ6 ( 50 µg/l contro il valore limite di legge di 10 µg/l). Dall'analisi effettuata sulle misure piezometriche è stato constatata la presenza di un'anomalia di flusso nella parte centrale dell'area monitorata in particolare nell'area in cui sono ubicati i piezometri GWG, GWR, PZ1 e PZ2.

Alla luce dei risultati ottenuti è possibile dedurre la necessità della realizzazione di una seconda campagna di monitoraggio in particolar modo orientata ad approfondire i livelli di contaminazione delle acque prelevate dai piezometri in cui è stato riscontrato un superamento di alcuni analiti rispetto ai limiti di legge. In egual maniera è indispensabile il monitoraggio delle attività presenti in loco per poter risalire alla presenza di alcune fonti impattanti.

A tal riguardo si renderà necessaria l'individuazione ed il monitoraggio di alcune strutture che determinano l'anomalia del flusso di falda al fine di poter definire con esattezza la movimentazione delle contaminazione, in attesa degli approfondimenti biomolecolari che permetteranno, anche grazie alla seconda campagna, la possibilità di ottenere un quadro molto più dettagliato e completo che potrà fornire elementi utili alla comprensione dei reali andamenti della falda».