Voti in vendita a Barletta, «sui social circola già un tariffario che va dai 25 ai 50 euro»

La denuncia del candidato sindaco Mino Cannito sul fenomeno della compravendita del voto

venerdì 4 maggio 2018
«Non mi compri! Ditelo a chi cercherà di togliervi la cosa più importante, la libertà, la possibilità di scegliere, l'unico investimento sul futuro in cui siamo tutti egualmente azionisti; un futuro in cui farci rappresentare da qualcuno al quale poter dire, "non mi sta piacendo quello che fai", oppure, "bene, continua pure così!"». È l'appello ai cittadini – elettori del candidato sindaco di Barletta Mino Cannito.

«Quali interessi avrà mai, se non i suoi, una persona che gioca sporco e a tutti i costi vuole raggiungere un obiettivo? Chiedetevi anche da dove arriva quel denaro e, soprattutto, come tornerà indietro?». L'appello di Cannito non è rivolto solo agli elettori ma anche ai candidati, sia quelli alla carica di sindaco che al consiglio comunale. «Se anche solo per un momento avete pensato di proporvi in questo modo, fate un passo indietro. Da parte mia denuncerò chiunque usi tale strumento per ottenere voti, perché la fiducia degli elettori è un dono, non è una merce! Il tentativo di mettere un prezzo alle nostre scelte, alla nostra volontà, alle nostre idee ci deve indignare, deve farci reagire, ci deve svegliare dall'indolenza civica in cui il disinteresse e l'antipolitica populista ci ha fatto precipitare!» aggiunge Cannito.

«Sui social e nelle chat circola già un tariffario, che va dai 25 ai 50 euro. Accettarli – conclude il candidato sindaco - vi renderà più poveri, vorrei avere mille altri modi in più per dirlo, soprattutto ai ragazzi e alle ragazze che andranno a votare per la prima volta. Rifiutare sarà la vostra ricchezza, dicendo di no avrete fatto un affare e anche il vostro dovere di cittadini».