Vingi Shoes, PD Barletta: «I timori dei lavoratori erano fondati, non possiamo abbandonarli»
La nota del gruppo consiliare dem
mercoledì 15 ottobre 2025
19.22
«Un anno fa, noi consiglieri comunali del Partito Democratico di Barletta eravamo fuori dai cancelli della Vingi Shoes insieme ai lavoratori, gli operai e le operaie di quell'azienda. Oggi, un anno dopo, constatiamo con grande amarezza che i loro timori erano fondati. Senza entrare nel merito della pesantissima vicenda giudiziaria che coinvolge l'importante calzaturificio di Barletta, purtroppo quanto temuto si è verificato: la Vingi ha chiuso i battenti e i dipendenti, quasi un centinaio, dopo la cassaintegrazione, sono rimasti senza lavoro e quando anche la disoccupazione arriverà al termine, per loro ci saranno soltanto incertezze e un futuro difficile in un territorio che ha poco da offrire loro». Così la capogruppo consiliare del Pd Rosa Cascella ed i consiglieri Lisia Dipaola, Giuseppe Paolillo e Santa Scommegna.
«C'è chi ha lavorato per una vita per quell'azienda e a 40 - 50 anni e più, di cui molte donne, nonostante l'esperienza in un settore che un tempo era trainante dell'economia di Barletta e del territorio, farà fatica a ricollocarsi e si ritroverà come uno scarto nel mercato del lavoro. La produzione manifatturiera è quasi tutta altrove e la zona industriale rassomiglia sempre più a un deserto, dove non mancano anche problemi infrastrutturali e servizi essenziali, che il comune di Barletta non garantisce, a peggiorare la situazione.
La sorte di quei lavoratori e del comparto calzaturiero e manifatturiero della città deve continuare a interessarci. E deve tornare all'attenzione del Consiglio comunale perché una Amministrazione comunale seria deve occuparsi dei problemi del lavoro e dell'imprenditoria del proprio territorio.
Barletta vanta un passato di ricchezza e benessere a cui deve tornare e con il nuovo Consiglio regionale la nostra città deve realmente essere portata all'attenzione del governo regionale ed essere presente nell'agenda politica e di sviluppo della Regione Puglia, grazie a nuovi investimenti e progetti che possano favorire occupazione e crescita economica».
«C'è chi ha lavorato per una vita per quell'azienda e a 40 - 50 anni e più, di cui molte donne, nonostante l'esperienza in un settore che un tempo era trainante dell'economia di Barletta e del territorio, farà fatica a ricollocarsi e si ritroverà come uno scarto nel mercato del lavoro. La produzione manifatturiera è quasi tutta altrove e la zona industriale rassomiglia sempre più a un deserto, dove non mancano anche problemi infrastrutturali e servizi essenziali, che il comune di Barletta non garantisce, a peggiorare la situazione.
La sorte di quei lavoratori e del comparto calzaturiero e manifatturiero della città deve continuare a interessarci. E deve tornare all'attenzione del Consiglio comunale perché una Amministrazione comunale seria deve occuparsi dei problemi del lavoro e dell'imprenditoria del proprio territorio.
Barletta vanta un passato di ricchezza e benessere a cui deve tornare e con il nuovo Consiglio regionale la nostra città deve realmente essere portata all'attenzione del governo regionale ed essere presente nell'agenda politica e di sviluppo della Regione Puglia, grazie a nuovi investimenti e progetti che possano favorire occupazione e crescita economica».