Vincenzo Palmieri e Domenico Senatore, doppia intitolazione per le vie di Barletta

Le storie dell'Aviere pluridecorato, ex dipendente comunale e del Tenente Colonnello dell’aeronautica

mercoledì 7 novembre 2018 12.19
A cura di Antonella Filannino
Gli anni passano e la città di Barletta cresce per estensione. Nascono quartieri e nuove strade si intrecciano fra loro. Due nomi che hanno vissuto i periodi più bui del nostro tempo saranno celebrati attraverso l'intitolazione delle vie situate presso il rione Medaglie d'oro, traversa via Andria. Vincenzo Palmieri, Aviere pluridecorato ed ex dipendente comunale e Domenico Senatore, Tenente Colonnello dell'aeronautica caduto in missione durante il secondo conflitto mondiale. La cerimonia si terrà domani mattina alle ore 10,30. Saranno presenti il vice sindaco Marcello Lanotte e il comandante della III^ Regione Aerea, Generale Umberto Baldi, insieme a numerose autorità civili e militari.

Vincenzo Palmieri nacque nel 1921. Poco più che ventenne, si arruolò volontario nell'Arma Aeronautica nel Centro L. P. della II° Z. A. T. Benevento, in qualità di allievo specialista nella categoria Marconista. Dopo un anno, fu promosso Primo Aviere Scelto e mobilitato in territori dichiarati in stato di guerra. Da quel momento fino al 1945 conseguì oltre 850 ore di volo, partecipando a molte missioni. Fu trasferito presso lo "Stormo notturno" a Guidonia: tale reparto venne impiegato prevalentemente in azioni di trasporto e rifornimento nei cieli dei Balcani nelle fasi finali della seconda guerra mondiale. Lo Stormo era costituito da personale già duramente provato dal conflitto e dotato di velivoli di vecchio tipo, spesso ricostruiti con materiale recuperato. Nei cieli della ex Jugoslavia si svolsero le missioni maggiormente pericolose con avio rifornimenti notturni, diurni e trasporto di materiale alle truppe partigiane della Divisione "Garibaldi". Si attivò anche il trasporto di feriti e ammalati sia civili che militari, a seguito delle complesse vicissitudini dell'occupazione italiana del Montenegro, in condizioni atmosferiche avverse. Palmieri fu congedato il 16 giugno 1946. Per il suo operato lo investirono della Medaglia d'Argento al Valore Militare, della Croce di Guerra al Valor Militare sul campo e Croci al Merito di Guerra.

Lasciate le armi, decise di perseguire una vita tranquilla. Dipendente comunale presso la nostra città, nel 1970 fu designato tra gli addetti all'impianto di meccanizzazione dell'anagrafe, basato sul sistema delle targhette metalliche visibili. Completava l'impianto, una macchina con tastiera, che consentiva un costante immediato e preciso aggiornamento degli eventi demografici: nascite, matrimoni, trasferimenti di residenza, decessi ecc. Dopo una vita fatta di sacrificio, nuvole e affetti morì nel 1997.

Domenico Senatore nacque nel 1902. Come si legge nella sezione biografia del sito UNIMRI, la sua carriera di pilota non inizia col grado di ufficiale, ma dalla dura vita di sottufficiale. Le sue capacità di pilota militare e civile gli permisero di essere scelto per collaudare apparecchi da bombardamento e civili, carica che ricoprì fino al 1941. Il 22 marzo 1935 gli fu conferita la Medaglia Militare Aeronautica di lunga navigazione aerea. All'inizio della più recente guerra prese parte alle azioni in Tunisia e Biserta, bombardando Dragozze. Una di esse fu colpita con due bombe da Senatore. Eseguì inoltre azioni sull'Egitto, effettuò ricognizioni offensive e ricerche di navi jugoslave. Prese parte allo sbarco e alla resa della città di Corfù, di Cefalonia, di Zante, anche qui si distinse per importanti missioni segrete in trasporto di truppe destinate all'occupazione. Nel 1941 ebbe l'onore di accompagnare in Albania S. M. il Re Imperatore, dal quale ricevette un orologio con monogramma. Pochi mesi dopo, per cause imprecisate, cadde con il suo equipaggio nel cielo di Foggia.

A marzo del 2017 si è svolta la cerimonia d'inaugurazione della sede UNIMRI (Unione Nazionale Italiana al Merito della Repubblica Italiana) intitolata al Ten. Col. Pilota Senatore. Aldilà delle numerose polemiche circa la sua intitolazione, succedute durante l'amministrazione Cascella, il peso delle sue numerose missioni gli valsero una medaglia di bronzo e due d'argento al Valore Militare e al Valore Aeronautico.