Via dei Muratori e il tavolo tecnico

Nessuna risposta dagli uffici comunali e tanto desiderio di trasparenza

domenica 29 novembre 2015
"Beato quel paese che non ha bisogno di eroi". «Questo fa dire Bertolt Brecht al suo Galileo. Parafrasando il famoso drammaturgo, potremmo dire "Beato quel Comune che non ha bisogno di commissioni". Anche perché, come è noto, in Italia quando non si vuol fare qualcosa, si nomina una commissione». Lo scrive l'imprenditore Aldo Musti, tornando ad intervenire sulle pagine di BarlettaViva sull'annosa questione via dei Muratori, che ci ricorda il forte bisogno di trasparenza e legalità che serve a questa città. «Queste amare considerazioni - scrive Musti - mi sono venute dopo aver letto sul portale BarlettaViva.it che lunedì pomeriggio si riunirà il Consiglio comunale per discutere della relazione della "Commissione Consiliare Statutaria Permanente Controllo e Garanzia". La relazione vuole essere, per bocca del suo stesso Presidente, "…uno strumento di controllo sull'attività amministrativa nel rispetto dei principi di trasparenza e legalità…". La relazione riferirà di tante questioni, tutte importanti ed irrisolte. Fra queste ci sarà anche quella di via dei Muratori, ovviamente. E sapete cosa si dice e cosa si propone in ordine ad una questione che ormai ha dimostrato di essere un autentico vaso di Pandora (vi ricordate le 48 tavole grafiche sparite)? Dice questo: "la Commissione ritiene opportuno che l'Amministrazione Comunale provveda al più presto alla convocazione di un tavolo tecnico-politico alla presenza degli Assessori, dei Dirigenti Comunali competenti e degli Amministratori Comunali, al fine di adottare una soluzione che possa definire la questione, nel rispetto del principio di legalità e di trasparenza amministrativa". Meno del topo partorito dalla montagna!

Ora, a prescindere che non si capisce bene quali possano essere gli amministratori comunali diversi ed ulteriori dagli assessori e dai dirigenti competenti (il Sindaco? Tutti i consiglieri comunali?), da far sedere intorno all'auspicato tavolo tecnico-politico, è la proposta stessa che lascia sgomenti. La "Commissione" propone di convocare un "tavolo" (che magari, a sua volta, rimanda ad un "gruppo di lavoro", e così via) per trovare una soluzione nel rispetto della legalità e della trasparenza. Quasi che la soluzione non sia facile. E invece è semplicissima. Tirare fuori le carte. Ammettere che qualcuno ha sbagliato. Trovare e far pagare chi ha sbagliato. Da ultimo, ma non per ultimo, fare la strada senza altri ritardi. Ci vuole tanto? Ci vuole un tavolo tecnico-politico (peraltro piuttosto affollato) oppure occorre fare subito tabula rasa di ogni opacità?

Vorrete scusare l'amarezza delle mie parole, ma dopo questi ultimi anni, in cui sono stato costretto a vivere più da vicino certe dinamiche burocratiche ed amministrative, ogni scetticismo e pessimismo non solo è giustificato, ma viene costantemente alimentato. Il sottoscritto per avere copia degli atti dal Comune (che, figurati, dovrebbe essere la "casa di vetro" di tutti i cittadini!) si deve rivolgere al T.A.R. Mesi addietro, ho segnalato al Sindaco presunte discrasie, sul sito comunale, fra le previsioni normative e grafiche dei vigenti strumenti urbanistici comunali. Il Sindaco, con lodevole tempestività, ha scritto ai competenti uffici comunali invitandoli a fare ciò che dovrebbero fare: verificare che non abbia detto sciocchezze, e quindi ripristinare la legalità e tutelare l'interesse pubblico. E sapete cosa hanno fatto gli uffici? Nulla. Niente. Zero. Non rispondono nemmeno al Sindaco! Stando così le cose, buon tavolo tecnico-politico a tutti!».