Un ricordo per le vittime del terrorismo politico e mafioso

Messaggio del sindaco Nicola Maffei. «Valorizziamo l'esempio degli italiani onesti e coraggiosi»

lunedì 9 maggio 2011 19.11
In occasione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, si rende noto un messaggio del Sindaco di Barletta:

«Ricorre il 9 maggio il Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo. Una celebrazione importante perché sintetizza la condivisa volontà istituzionale di ricordare i "servitori dello Stato" caduti per mano eversiva, difendendo la democrazia ed i valori costituzionali che la esprimono.

L'Italia dei tristemente noti "anni di piombo" ha vissuto momenti tragici, dolorosi, in cui il confronto politico e sociale è sprofondato in una degradante spirale di violenza. Tanti, tra esponenti delle forze dell'ordine, magistrati, cittadini hanno pagato il prezzo di questa assurda guerra alle istituzioni dalla quale l'Italia è uscita non agevolmente e senza aver del tutto svelato trame e complotti. Tra i caduti di questo ingiustificato scontro, ricordiamo il maresciallo degli Agenti di Custodia Francesco Di Cataldo, nostro concittadino assassinato dalle Brigate Rosse a Milano il 20 aprile 1978 ed insignito nel 2004 della Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria per l'altissimo senso del dovere dimostrato.

Di certo il Paese ha saputo rialzarsi, ed il recente 150° anniversario dell'unità nazionale ci ha dimostrato che il legame degli italiani con la propria patria è saldo benché a tratti conflittuale, al punto che il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sottolineando il personale, costante richiamo al senso della misura e della responsabilità da parte di tutti, ha osservato che "nelle contrapposizioni politiche ed elettorali, e in particolare nelle polemiche sull'amministrazione della giustizia, si stia toccando il limite oltre il quale possono insorgere le più pericolose esasperazioni e degenerazioni".

Oggi, la funzione di una giornata della memoria sul terrorismo, promossa con unanime convergenza politica, deve dunque essere il segnale della volontà comune di invitare, particolarmente i giovani, ad una riflessione attenta sulla storia più prossima ai nostri giorni, nonché un monito alla responsabilità collettiva affinché il comportamento di ciascuno, ogni giorno, sia leale ed onesto. Gli insegnamenti del passato devono servire per costruire un'Italia pulita e motivata, determinata nello svelare i misteri del passato, accertandone cause ed autori. A noi tutti il compito di non vanificare il sacrificio di chi, altruisticamente, ha creduto nel domani dell'Italia rinunciando al proprio futuro, in nome della libertà faticosamente conquistata e del cambiamento, possibile, in direzione del progresso civile».