Un “cervello” di Barletta insignito della medaglia Zeldovich

L’astrofisico barlettano Sguera premiato per gli X – ray transients

mercoledì 12 maggio 2010
A cura di Enrico Gorgoglione
Barletta si fa valere anche nel resto del mondo. Molto spesso i cervelli barlettani emigrano verso nuove mete, soprattutto verso il nord o all'estero, ma danno lustro alla città della Disfida. Ci stiamo riferendo a Vito Sguera, ricercatore astrofisico che lavora nell'Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf). Il barlettano è stato il primo italiano a ricevere questo ambito premio internazionale, che vede concorrere tutti gli astrofisici under 35 anni. Sguera ha contribuito alla scoperta di una nuova classe di sorgenti di raggi X, basata sui dati del satellite Integral dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Nato a Barletta 35 anni fa, Vito Sguera lavora presso l'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Bologna e ha scoperto i cosiddetti "Velocisti della galassia", i "Supergiant fast X-ray transients", sistemi binari della Via Lattea che emettono raggi X solo in tempi brevissimi e ad intermittenza. Grazie al suo lavoro Sguera ha contribuito a questa importante scoperta, che gli permetterà di ricevere durante la premiazione che si terrà a Brema in Germania il 19 luglio l'ambitissima Medaglia Zeldovich, considerato il premio Nobel degli astrofisici. L'assemblea internazionale del Comitato internazionale per la ricerca spaziale (Cospar) assegna per la prima volta la Zeldovich ad un ricercatore italiano per la sezione astrofisica.