Un “azzardo” di contrasto? I partiti scendono in campo

Continua la lotta al GAP, che il nuovo anno sia foriero di buone nuove

domenica 5 gennaio 2014
A cura di Viviana Damore
La bellezza, la grande e unica positività di fenomeni alla portata del GAP (gioco d'azzardo patologico) è caratterizzata dalla coesione di partiti e ideologie sotto l'unica voglia di combattere e debellare ciò che affligge e devitalizza l'intera società. Proprio in questi giorni infatti si sta svolgendo una campagna di sensibilizzazione, attuata dall'IdV, a cui siamo certi ne seguiranno altre sotto il vessillo di varie ideologie politiche, volta a contrastare lo "Stato-Croupier-Biscazziere", come indicato nei volantini informativi, con l'installazione di banchetti informativi che, attraverso il contributo dei cittadini, portino alla luce una proposta di legge che chiami l'intero Paese, ad una soluzione radicale della problematica, vietando "nella maniera più assoluta e totale, i giochi con puntata di denaro, da considerarsi giochi d'azzardo (…) qualificando come delitto le violazioni del suddetto divieto, volto al contrasto di lobbies di pressione".

Una riflessione è di dovere: termini come rovina, gioco d'azzardo, suicidio, spesso addendi della stessa operazione, talvolta, se invertiti portano ad una formula mortale di dipendenza. Mortale per stimoli, vita personale e interessi, per affetti, economia e salute. Soprattutto quando legalizzato, il gioco "all'azzardo" provoca irreparabili danni e delusioni a 360°, anche perché alimentato dalla "crisi economica", alle volte reale base di partenza per lo sviluppo di patologie e disagi, mentre sempre più frequentemente in questo periodo, capro espiatorio di qualsivoglia, inspiegabile, fenomeno negativo.

Niente di nuovo, solo vecchi assunti, ormai all'ordine del giorno sulla bocca dei cittadini, niente di buono, solo numeri a dir poco spaventosi e irritanti, per citarne alcuni, quasi 100 miliardi di euro fatturati nel gioco, che caratterizza circa il 4% del Pil nazionale e il 12% della spesa familiare italiana con costi di circa 5,6 milioni l'anno per la cura dei ludopatici stessi.

L'instancabile lotta di associazioni e (pochi) cittadini, che sempre più attentamente seguono la tematica, approfondendone aspetti e conseguenze (come nel nostro speciale di Azzardopoli) i piccoli traguardi a livello regionale, che hanno consentito la realizzazione di una legge locale volta al tenace contrasto del fenomeno e la personale lotta di madri, padri, figli, o famiglie intere, troveranno mai il dovuto riscontro all'impegno profuso? Un inizio di lotta è sempre un inizio di cambiamento, che questo 2014 sia foriero di buone nuove.