Trasporti, non si prevedono miglioramenti per la Puglia dal nuovo orario Trenitalia

Minervini: «Bisogna che tutto cambi, perché tutto resti uguale». Non saranno reintrodotti i treni notturni giornalieri con Roma e il Taranto- Milano

martedì 13 novembre 2012
Alla vigilia dell'entrata in vigore del nuovo orario invernale di Trenitalia, per i trasporti sui binari verso e per la Puglia si preannunciano nuovamente tempi bui. Verrà presentato a breve il nuovo orario invernale, ma dalla bozza diffusa in queste ore non sembrerebbero esserci variazioni di rilievo rispetto ai collegamenti della Puglia verso il Nord del Paese e la Capitale che hanno indotto negli ultimi due anni tutte le maggiori istituzioni pugliesi ad una protesta vigorosa bipartisan nei confronti del Governo e all'apertura di una vertenza contro Trenitalia. Nel nuovo orario non trovano posto neppure i treni notturni giornalieri con Roma e il Taranto- Milano, già soppressi precedentemente e sui cui rilanci la Regione confidava.

Le indiscrezioni confermerebbero i disagi sulla linea adriatica e gli scarsi collegamenti da e verso Roma con orari di esercizio incompatibili con le esigenze di lavoratori e pendolari. Non si sono fatte attendere le reazioni del presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna, che lanciando un appello al ministro Passera, ha ricordato che la Puglia non è un binario morto, e dell'assessore regionale ai trasporti Guglielmo Minervini, molto critico nei confronti del Ministro allo sviluppo economico e trasporti. «Bisogna che tutto cambi, perché tutto resti uguale. Tra pochi giorni Trenitalia annuncerà il nuovo orario invernale e, a due anni e due governi dall'apertura della nostra vertenza per ripristinare i collegamenti a lunga percorrenza sulla linea adriatica, si rischia che cambino solo gli orari di partenza dei treni» così Minervini ha commentato la situazione, aggiungendo che «nonostante gli sforzi di Fabrizio Barca, unico ministro che ha ascoltato le nostre ragioni, e i due dossier consegnati che evidenziavano lo sbilanciamento dell'offerta ferroviaria in Italia, dal ministero dello sviluppo economico non sono arrivate le risposte che ci attendevamo per la riprogrammazione dei servizi».