Spending review: CdA Bar.S.A. con massimo tre componenti

La lottizzazione politica si estinguerà?. Istituito anche un nucleo di controllo interno

giovedì 28 marzo 2013 16.36
A cura di Edoardo Centonze
Sono cambiamenti importanti, quelli decisi dal Commissario Straordinaro per la Bar.S.A. La dott.sa Manzone, con Delibera n. 38 del 26/03/2013 (su proposta del dirigente ai Servizi Generali, Istituzionali e Decentramento, dott.sa Rosa Di Palma), "anche in un 'ottica di contenimento della spesa pubblica", ha dato il via alla procedura (da effettuare in sede di assemblea straordinaria dei soci) di modifica dell'art.16, titolo IV, dello statuto Bar.S.A. che disciplina la composizione del Consiglio di Amministrazione e all'adeguamento di tutte le conseguenti norme ad esso correlate, in applicazione dell'art.4, comma 4 del D.L. n°95/2012, convertito con modificazioni dalla Legge 135/2012 (la cosiddetta "spending review").

La normativa dispone che i consigli di amministrazione di società, che abbiano conseguito nell'anno 2011 un fatturato da prestazione di servizi a favore della Pubblica Amministrazione, superiore al 90% dell'intero fatturato, come quello della Bar.S.A (sul totale dei ricavi totali, riferiti al 2011, che ammontano a € 16.684.989, l'incidenza dei ricavi fatturati al Comune di Barletta è del 91,21%), debbano essere composti da non più di tre membri, "di cui due dipendenti dell'Amministrazione titolare della partecipazione o di poteri di indirizzo e vigilanza, scelti d'intesa tra le amministrazioni medesime - si può leggere nelle considerazioni della dirigente proponente - per le società a partecipazione diretta, ovvero due scelti tra dipendenti dell'amministrazione titolare della partecipazione della società controllante, scelti di intesa tra le amministrazioni medesime, e dipendenti della stessa società controllante per le società a partecipazione indiretta. Il terzo membro svolge le funzioni di amministratore delegato".

"I dipendenti in questione, ferme le disposizioni vigenti in materia di onnicomprensività del trattamento economico - proseguono le considerazioni della dirigente Di Palma - hanno l'obbligo di riversare i relativi compensi assembleari all'Amministrazione, ove riassegnabili, in base alle vigenti disposizioni al fondo per il finanziamento del trattamento economico accessorio, e alla società di appartenenza. E' comunque consentita la nomina di un amministratore unico". Nella delibera, la Commissaria Manzone, oltre ad attribuire al provvedimento gli effetti dell'immediata esecutività, stante l'urgenza di adeguamento dello Statuto di Bar.S.A. spa alle norme imperative contenute nella legge 135/2012, chiede conformità al principio della parità di genere, con riserva al genere meno rappresentato di almeno un terzo dei componenti.

Il 13 marzo, il Commissario Straordinario, con il decreto n.4 del 13 marzo (che trovate in allegato), aveva già istituito un nucleo di controllo interno sulla Bar.S.A, "organismo le cui attività concorrono all'attuazione delle norme sulla spending review". Di questo fanno parte i dirigenti dei settori Bilancio, Lavori pubblici, Ambiente, Manutenzione. Il provvedimento fa riferimento all'art. 9 del Regolamento sul sistema dei controlli interni, che, per il suddetto controllo, indica come scopo "rilevare i rapporti finanziari tra l'Ente proprietario e la società, la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto dei vincoli di finanza pubblica e degli altri vincoli dettati dal legislatore per queste società".