Speciale "Sfide" su Pietro Mennea: l'orgoglio di Barletta su Rai3

Questa sera alle 23.45 puntata dedicata alla "Freccia del Sud", conduce Alex Zanardi. Al via la settimana che condurrà al Mennea-day

lunedì 9 settembre 2013 12.56
A cura di Luca Guerra
Tanto spesso dimenticato in vita, quanto omaggiato post-mortem. E' il destino di Pietro Paolo Mennea, campionissimo barlettano di atletica leggera, detentore per lunghi anni di diversi record su scala mondiale, eppure forse veramente onorato dalla sua città solo dopo la sua scomparsa, avvenuta lo scorso 21 marzo all'età di 61 anni. Questa sera il suo ricordo, le sue gesta sportive e la sua figura di grandissimo professionista saranno protagonisti della prima puntata della nuova stagione del contenitore televisivo "Sfide", in programma alle 23,45, su Rai 3.

Correva il 12 settembre 1979, a Città del Messico, quando Mennea riscrisse per sempre le regole dello sport, stabilendo il record del mondo dei 200, in 19"72: un record durato 17 anni, che ha legato in eterno il nome della "Freccia del Sud" alla storia dell'atletica leggera italiana. Numeri che saranno protagonisti su scala nazionale tra l'11 e il 12 settembre, quando a Barletta e in altre sette città italiane (Formia, Genova, Grosseto, Milano, Rieti, Roma e Torino) si terrà il "Mennea-day", evento organizzato dalla Fidal che sarà animato da gare sui 200 metri in tutta Italia aperte ad ogni categoria, atleti professionisti e non, in coindidenza on il giorno dell'anniversario del detto record del mondo in terra messicana.

Un atto dovuto per celebrare un atleta e quel primato targato 12 settembre di 34 anni fa che fanno parte della storia dello sport italiano, che a Barletta sarà diviso in due giorni di celebrazioni, compositi tra tanti eventi collaterali quali presentazioni di libri, annulli filatelici, confronti editoriali, proiezioni di cortometraggi a tema, un gemellaggio con la città di Formia, ricordi di vecchi amici. Nell'attesa di celebrare il "Mennea-day", questa sera tutta Barletta potrà ritrovarsi davanti alla tv, come accadeva oltre 30 anni fa, per rivedere quel ditino alzato al cielo.
(Twitter: @GuerraLuca88)