Si può vivere senza amare?

I primi comandamenti e il senso dell'amore, parola a don Vito Carpentiere

domenica 26 ottobre 2014 16.23

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Cari amici di BarlettaViva, anzitutto vi chiedo scusa per non aver fatto pervenire in tempo il commento al Vangelo di domenica scorsa! Riprendiamo il nostro cammino fissando lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della Fede (Eb 12). Anche in questa domenica Egli è il bersaglio di una domanda da parte di chi cerca di coglierlo in errore o nell'ignoranza delle Scritture. Se, da una parte, la domanda è tendenziosa, dall'altra nasconde anche un interrogativo reale da parte di chi, notte e giorno, "meditava" la Legge accuratamente, ma era poco capace - diciamo così - di "fare sintesi".

Ai tempi di Gesù le norme, precetti, decreti, comandamenti, divieti ammontavano a un totale di ben 613, una quantità abnorme! E diventava impossibile ritenerli a memoria e soprattutto praticarli, dal momento che bisognava stare attenti a non trasgredirne alcuno. Le scuole rabbiniche erano solite affrontare lunghe dispute per sostenere il primato dell'uno o dell'altro comandamento. Quando, come nel Vangelo di oggi, un loro rappresentante ragguardevole si rivolge a Gesù con la "questione" per eccellenza, si sono sentiti rispondere con due comandamenti. È bello considerare, infatti, questo Vangelo nella sua progressione: una domanda, due comandamenti, tre direzioni d'amore. I due comandamenti citati da Gesù riprendono l'uno il "Credo" d'Israele, lo Shemà ("Ascolta, Israele"), l'altro un versetto del Levitico.

"Amerai": questo verbo, posto al futuro, indica l'interesse del Signore. L'impegno del credente non può riguardare il passato ma può implicare il futuro, visto come occasione per amare. Come amare Dio? Con tutto il cuore, per indicare la totalità della sfera dei sentimenti ove Egli non "privatizza" il mio cuore, ma lo dilata in tutte le direzioni; con tutta l'anima, intesa come sfera delle decisioni da intraprendere; con tutta la tua mente, poiché una mente che ama rende intelligente l'uomo, ossia capace di guardare oltre l'apparenza. "Amerai il tuo prossimo": ossia colui per il quale tu ti fai prossimo, colui al quale ti avvicini. "Come te stesso": questa è la terza direzione d'amore, spesso dimenticata o trascurata, ossia la capacità di accogliersi, volersi bene, poiché Dio mi ama così come sono.

Cari amici, chiediamoci, in questa domenica e nei giorni prossimi: posso vivere senza amare? Verso chi rivolgo il mio amore? Mi sento amato? Buona Domenica alla scoperta dell'Amore!

[don Vito]