«Sempre sotto il Suo sguardo premuroso»: le parole dell'Arcivescovo D'Ascenzo

«Ci auguriamo di venir fuori al più presto da questa situazione, e lo chiediamo nella preghiera»

venerdì 20 marzo 2020
Nella preghiera di adorazione viviamo la consapevolezza di stare di fronte a Colui che è Grande, è il Signore della storia, del creato, è il nostro Dio e noi siamo sue creature, uomini e donne fragili, piccoli, segnati dal limite. Davanti a Gesù eucaristia ci riconosciamo, in questa comune condizione, tutti uguali, tutti fratelli.

In questi giorni, indipendentemente dal ruolo che ricopriamo, dalla posizione sociale, dal livello culturale, dal possesso dei beni materiali, a motivo dell'emergenza coronavirus, tutti stiamo vivendo un'esperienza di incertezza, di smarrimento, anche di paura che ci permette di riscoprire, o di scoprire per la prima volta, un elemento essenziale che, in quanto tale, appartiene a tutti indistintamente: siamo creature fragili e lo siamo tutti, siamo somigliantissimi, anzi, siamo tutti uguali. Ci auguriamo di venir fuori da questa situazione al più presto, e lo chiediamo nella preghiera, sperando di ritrovarci maggiormente uniti in una convinta e sentita solidarietà fraterna.

L'adorazione eucaristica ci ricorda che il Signore c'è veramente, realmente, corpo, sangue, anima e divinità e condivide con noi ogni aspetto della nostra vita, anche questa emergenza. Da lui siamo guardati, sentiamoci sempre sotto il suo sguardo attento, premuroso. Da lui siamo amati, da lui siamo accompagnati. L'adorazione eucaristica infonde in noi la certezza che non siamo soli, mai, nella gioia e nella sofferenza, quando viviamo nella serenità e quando siamo agitati, preoccupati o smarriti nelle difficoltà. L'adorazione eucaristica, alimentando in noi queste consapevolezze, ci spinge ad un atto di fede che può essere ben sintetizzato dalle parole di Santa Teresa d'Avila: "Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta! Il tuo desiderio sia vedere Dio, il tuo timore, perderlo, il tuo dolore, non possederlo, la tua gioia sia ciò che può portarti verso di lui e vivrai in una grande pace".

Ci doni il Signore una grande pace, anche in questi giorni. Si, anche in questi giorni è possibile sperimentare una grande pace! È quella pace che non dipende dalle circostanze o dagli eventi della vita, della storia, più o meno tranquilli, più o meno favorevoli, è la pace che proviene dall'alto, è la pace che deriva dalla presenza di Dio, è la pace di chi Dio lo accoglie nel suo cuore e sperimenta che nulla più gli manca perché chi ha Dio, ha tutto. Questa è la verità. Apriamo il nostro cuore alla presenza del Signore e con le parole di Santa Teresa anche noi diciamo: nulla mi turba, nulla mi spaventa, donaci Signore la tua grande pace!