Scientifico, manifestare significa rivendicare i propri diritti

Gli alunni fanno sentire la loro voce

sabato 13 marzo 2010
A cura di Ester Binetti
Barletta, in occasione della manifestazione che ha tenuto la CGIL il 12/03/2010 in piazza Prefettura era presente anche la Rete Studenti Medi con un gazebo messo su dagli studenti dello Scientifico. Spontanee sono state le domande che sono state poste agli odierni rappresentati d'istituto Luca Parisi e Alessia Dimiccoli. Argomenti come l'edilizia, la riforma Gelmini, l'istruzione e i docenti sono stati gli argomenti che hanno visto interessati i due rappresentati, a cui di buon grado hanno cercato di rispondere.

Edilizia: dopo diversi «ehm», «ohm», «dunque» e «posso rispondere io?!» si è parlato della condizione della struttura dello scientifico. Dopo avergli fatto notare che la struttura presentava deficit da "illo tempore" (almeno 15 anni) i ragazzi sono stati concordi nel definire la struttura instabile, che per fortuna la Provincia ha stanziato i fondi per ristabilire sicurezza agli studenti e che causa di questo ritardo è stata l'ignoranza e la mancanza di controlli che potessero dare un' accertamento della condizione strutturale dell'edificio. Riforma Gelmini: l'animata Alessia Dimiccoli, ha espresso ottime argomentazioni rimanendo tuttavia lontana dall'effettiva problematica.

Luca Parisi è riuscito ad esprimersi centrando meglio il bersaglio e affermando la sua contrarietà all'idea di una scuola privata. Anche in questo caso sono stati concordi nell'affermare la contrarietà degli studenti, che sono scesi in piazza con il corpo docenti, ai tagli imposti dalla riforma. Tagli che comporterebbero il licenziamento dei docenti che non "producono" e che lavorano solo per prendere uno stipendio, la chiusura di laboratori frequentati solo da pochi studenti, la chiusura di scuole con una bassissima produzione. Premiando invece le scuole che meritano, più efficienti, dando loro più fondi e rinvestendo i fondi risparmiati nella costruzione di nuove scuole. In contrapposizione a questa riforma Alessia Dimiccoli ha parlato di un'alternativa, cioè quella di aumentare lo stipendio dei professori incentivando la ricerca e stimolandoli a praticare meglio il proprio mestiere.

Istruzione: «l'istruzione è una cosa che solo la scuola ti può inculcare, così come la curiosità verso la conoscenza», Alessia Dimiccoli. Invero la scuola ha un ruolo portante ma non dobbiamo far passare il messaggio che è l'unico e solo motore propulsore della conoscenza. La rappresentante ha anche parlato di una "cultura di massa", forse eccessivamente generalizzando.

Docenti: oggi giorno sarebbero persone frustrate, non soddisfatte a causa di un salario basso, come se i professori fossero i portatori unici della "conoscenza", se così fosse perfino Dante avrebbe sbagliato quando nell'Inferno diceva :« fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza", quando esalta Ulisse come il simbolo della ricerca del sapere, di colui che instancabilmente cerca nuove strade e sposta in continuazione i traguardi di quel suo inarrestabile e metaforico viaggio verso ciò che è ancora sconosciuto.
Senza alcun dubbio i docenti hanno il compito di essere la chiave di volta per materie che sarebbero complesse da sviscerare da soli, ma parlare di gente frustrata che per sentirsi meglio e rendere quanto una persona, che svolge il proprio lavoro perché ha la passione per ciò che fa, mi sembra sminuente per una categoria che non ritengo alla mercè del denaro.

Prima di svolgere l'intervista, ho pensato di farmi un giro della piazza fermando alcuni studenti di diverse altre scuole chiedendo il motivo per cui fossero li e la risposta più comune è stata: «per non sorbirmi 6 ore di lezione». Avvilente o consequenziale?