Scambio neonate a Barletta, Orlando: "Da errore spunto per migliorare e ridare fiducia a cittadini"

Il presidente della commissione d'inchiesta parlamentare sulla sanità, Leoluca Orlando, ha incontrato dirigenti della Asl Bat e medici

lunedì 22 febbraio 2010 19.04
«La Asl Bat ha fatto tre cose importanti, ha chiesto e fatto eseguire l'esame del dna per accertare l'identità delle neonate, ha aperto un procedimento disciplinare e quanto accaduto è stato studiato ed è diventato un caso sentinella, tanto che ha comportato una modificazione dei sistemi di identificazione dei neonati che sarà estesa anche alle altre Asl". Lo ha detto oggi pomeriggio il presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulla sanità, Leoluca Orlando, a Barletta, presso la direzione sanitaria, dove ha incontrato il direttore generale della Asl Bat, Rocco Canosa e i dirigenti medici e sanitari dell'ospedale, in merito alla vicenda dello scambio di bambine che si verificò il 12 dicembre 2009.

È stato appurato, insomma, che a provocare lo scambio fu la perdita dei braccialetti identificativi. Circostanza per la quale il personale infermieristico si basò sulle culle per l'identificazione delle neonate che, pertanto, furono scambiate. La direzione ha per questo provveduto a cambiare i vecchi braccialetti, rigidi, con altri più flessibili che difficilmente potranno scivolare dalle braccia dei neonati. Gli stessi verranno utilizzati anche in altre strutture di altre Asl.

Un altro argomento affrontato dalla commissione è stato quello del decesso, la notte tra il 19 e il 20 dicembre 2009, di una neonata, sempre all'ospedale di Barletta. La bambina nacque già morta con il parto cesareo alla 41esima settimana di gestazione della madre 30enne, aveva il cordone ombelicale attorno alla gola. Quale provvedimento cautelativo la asl ha disposto le ferie per i tre medici indagati dalla procura di Trani. Uno dei tre avrebbe finito il suo turno alle 20 del giorno 19 dicembre e andò via 45 minuti prima di quell'ora, un altro, invece, è andato via alle 20 senza aspettare il medico che lo seguiva per lasciargli le consegne.
«Abbiamo chiesto alla Asl – conclude Orlando – di inviarci una relazione conclusiva su questi casi percheè serva a dare fiducia nelle istituzioni ai cittadini».