Salute Puglia: decessi in aumento, cesarei e tumori

Vendola: «Prevenire per abbattere le spese». Malattie respiratorie e tumori in crescita nel Tarantino e in Salento

martedì 23 luglio 2013
A cura di Viviana Damore
Sempre meno nascite e più decessi nell'area pugliese, con 70mila ricoveri in meno in tutta la regione, in particolare sono le malattie respiratorie e i tumori ai polmoni a colpire gli abitanti del tacco dello stivale, oltre che tumori al fegato e malattie epatiche croniche, secondo il resoconto presentato dall'Asl Bat.In aumento anche i parti cesarei, con la Puglia al secondo posto dopo la Campania per quanto concerne le strutture pubbliche. Mentre la popolazione femminile tra i 18 e i 39 anni fa sempre maggiormente ricorso all'aborto, con un tasso di frequenza di gran lunga al di sopra della media nazionale.

Dai dati presentati in seguito al rapporto sullo stato di salute dei pugliesi, presentato al Policlinico di Bari, redatto tra gli anni 2006/2011, è emerso che il 29% della popolazione pugliese non rinuncia alla sigaretta, mentre la percentuale di bevitori a rischio in Puglia è di circa il 12%, rispetto al 17% del resto d'Italia. Per quanto concerne la prevenzione, la nostra regione presenta un'ampiezza dell'offerta vaccinale impareggiabile in Italia, oltre che un'interessante diminuzione della mobilità passiva. «La prevenzione porta salute e risparmi -come ha sostenuto il Presidente della regione Nichi Vendola durante la presentazione del rapporto curato dall'Osservatorio Epidemiologico regionale-se si organizza il sistema sanitario per poli di eccellenza nel territorio - ha aggiunto - si distribuiscono luoghi che sono capaci di offrire servizi che non contemplano il ricovero, tutto ciò comporta un abbattimento della spesa e un miglioramento dell'offerta di salute».Il Presidente inoltre, ha proseguito dicendo che non è importante concentrarsi sulle malattie, ma su cosa possa concretamente nel territorio, migliorare le condizioni di vita dei cittadini. I pugliesi devono avere consapevolezza che il servizio sanitario regionale sia qualitativamente elevato.

Era presente all'incontro l'assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, la quale è intervenuta dicendo che «La sfida è migliorare l'integrazione dei servizi sociosanitari, riferendosi alla cultura pediatrica in collasso negli ultimi anni, alla medicina dell'adolescenza e a quella di genere». L'assessore ha aggiunto che attualmente si sta lavorando alla procreazione medicalmente assistita (Pma) per consentire la definizione delle tariffe, un servizio che è al di fuori dei livelli essenziali di assistenza (Lea), ma che si intende garantire alle donne pugliesi e non solo. Questo perché - secondo Gentile – «la Pma potrebbe essere un fattore di attrazione dalle regioni limitrofe», motivo per cui si attiveranno tre centri a Conversano, Nardò e Foggia. Assente dal rapporto un focus sulle patologie neuro-psichiatriche, Cinzia Germinario, responsabile dell'osservatorio epidemiologico, spiega che «E' necessario avere flussi di dati correnti che siano quantificabili, patologie come l'autismo difficilmente arrivano al ricovero, perché si può fare diagnosi anche solo attraverso una banale visita ambulatoriale. Presto spiegata l'assenza di tali problematiche dal rapporto regionale, subitaneamente però grazie al dedotto registrato dal sistema informatizzato delle prestazioni ambulatoriali sarà possibile quantificare il bisogno sul territorio per il supporto e la presa in carico dei pazienti interessati.